Terni: «L’acquedotto passerà dalla Cascata»

La conferma definitiva arriva dal presidente del Servizio Idrico Integrato, Stefano Puliti: «Lavori tra fine gennaio e metà febbraio. Limiteremo al minimo i disagi»

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di Francesca Torricelli

La foto apparsa sui social

L’idea a molti non è piaciuta, tanto che più o meno un mese fa sui social network era stata pubblicata una foto con tanto di didascalia: «Il piazzale del belvedere inferiore della Cascata delle Marmore potrebbe essere ‘tagliato in due’ dal passaggio di un acquedotto». Il commento era riferito all’opera progetta dal Servizio Idrico Integrato, che dovrebbe portare l’acqua da Terria a Terni, evidenziando che il ‘tubo’ dovrebbe passare proprio nel bel mezzo del piazzale Byron dal quale si può ammirare la Cascata. umbriaOn, per maggiore chiarezza, ha chiesto spiegazioni al presidente del Sii Stefano Puliti.

I lavori «Dopo aver appurato che con i lavori non sarebbe stato possibile passare all’interno della galleria adiacente la Cascata – spiega Puliti -, abbiamo dovuto optare per il passaggio dal belvedere inferiore. La prima cosa che abbiamo fatto, quindi, è stata parlare con i gestori della Cascata e chiedere loro quale fosse il periodo in cui si rileva il minor afflusso di turisti, in modo da creare meno disagio possibile durante i lavori. Ci è stato indicato il periodo a cavallo tra la fine di gennaio e la metà di febbraio, un tempo a noi sufficiente dato che dovremmo impiegare circa 15 giorni per completare tutto».

«Evitare disagi» Il presidente chiarisce la «massima disponibilità nel mettere a disposizione un servizio navetta per i visitatori che si sposteranno lungo il percorso in quelle giornate, per evitare loro dei disagi. Inoltre, abbiamo subito chiarito con il gestore che qualora dovesse riscontrare, in quel periodo, un calo delle presenze rispetto all’anno precedente, saremo pronti a rimborsarlo del mancato guadagno. Sarà nostro impegno, inoltre, realizzare una struttura poco impattante dal punto di vista estetico dato il luogo in cui ci troviamo a lavorare. Più di questo proprio non possiamo fare».

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