Terni: «Le idee di Ugl per territorio e acciaio»

Il segretario, Daniele Francescangeli, mette in fila le proposte «per iniziare a produrre occupazione e guadagni degni della professionalità e della storia del nostro territorio»

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Daniele Francescangeli

Daniele Francescangeli

di Daniele Francescangeli
Segretario Ugl metalmeccanici Terni

Venerdì si è riunito il direttivo della Ugl metalmeccanici individuando le linee guida da sottoporre a verifica. Una delle proposte è stata di fissare un incontro nel quale utilizzatori e produttori si mettano in campo per iniziare a produrre occupazione e guadagni degni della professionalità e della storia del nostro territorio, che in diverse occasioni è stata riconosciuta in tutto il mondo.

‘L’acciaio per affrontare la crisi nel nostro territorio’, questo lo slogan lanciato per Terni. Tutelare le aziende già presenti creando le giuste condizioni per rispondere a eventuali bordate di mercato riuscendo a gestirle con la giusta maturità. Ma tutto all’insegna della tutela del polo di eccellenza nazionale degli acciai speciali. Il primo passo è già segnato. In pentola bolle una proposta, tutta da verificare, che apparentemente potrebbe risollevare nel breve periodo le sorti del settore. In particolare quella legata alla carenza di materia prima, soprattutto rottami.

La soluzione? Recuperare i rottami sul territorio regionale e italiano. Utilizzandoli con incentivi anziché smaltendoli a costo zero. Vale per elettrodomestici, ma anche macchine industriali e automobili, dedicando una campagna, come già detto, basata su incentivi alla rottamazione, ma anche un monitoraggio per la migliore utilizzazione del materiale disponibile sul nostro territorio.

Attualmente l’Italia è il primo importatore europeo di rottami. Un primato che però si paga a caro prezzo. Oggi per produrre l’acciaio, l’Italia ma soprattutto l’Europa devono fare i conti con i Paesi che praticamente divorano le quantità di rottami reperibili sul mercato. In prima linea la Cina e gli altri stati sopra citati. La grande richiesta di rottami provenienti dai Paesi in via di espansione ha fatto salire i prezzi con due conseguenze: picchi di decrescita dei costi (extra estero) fino al 60% in pochi mesi, e carenza di reperibilità sul mercato, di conseguenza dimezzando il costo del prodotto finale.

Una situazione difficile alla quale si aggiunge la crisi delle ferro leghe, che servono alle produzioni di alta qualità. Protagonisti ancora la Cina e sud America che possiede i più grandi giacimenti del mondo. Oggi, considerati i volumi di crescita della sue produzioni industriali, consuma quasi tutto quello che estrae e raffina. La Ugl come già fortemente espresso sia in sede regionale che nazionali e soprattutto nei confronti europei, sostiene che da Terni devono partire le prime proposte istituendo una cabina di regia che dovrà portare questo territorio ad essere il polo siderurgico dell’eccellenza degli acciai speciali in Italia.

Alcune proposte per il territorio
1) Promuovere forme d’incentivazione per le nuove iniziative economiche, con particolare attenzione a quelle legate alla ricerca e ai settori industriali avanzati e, tra questi, quelli più capaci di aggredire la crisi con l’innovazione al fine di connettere il lavoro alla ricerca. Si dovrà operare per la creazione e/o per l’importazione di poli tecnologici di livello universitario in grado di formare e di rappresentare il presupposto dello sviluppo di qualità dell’economia ternana;
2) Rimodellare l’assetto urbanistico accentrando le aree compatibili con l’ubicazione di poli strategici, e dismettere le aree abbandonate destinandole alla riqualificazione con leggi che coinvolgono anche le autorità giudiziarie;
3) Ricercare banche (sopratutto estere) e investitori da includere in un territorio che deve essere, in questo senso, predisposto ‘all’accoglienza’ lasciando fuori gli spiriti campanilisti di metodo politico;
4) Allestire ‘un tavolo’ per agevolare la concreta attuazione di un piano di orientamento per giovani imprenditori, attraverso il quale offrire supporto legale, sulla preparazione di un piano d’impresa, in stretta collaborazione con gli altri Enti locali e principalmente con la Regione Umbria, agendo in concreto al fine di potenziare e migliorare le funzioni del collocamento tramite servizi di formazione realmente mirata (attraverso un controllo sulla serietà dell’offerta di lavoro e di una effettiva, utile e concreta formazione del lavoratore);
5) Allestire misure concrete per favorire le attività di lavoro privato innovativo, attivando tutti i mezzi possibili per offrire locazioni a canone agevolato in grado di ospitare e di accogliere numerose e diverse attività alla portata delle varie esigenze sociali in base alle fasce di età, attrezzati con strumentazione, accessori, supporti, indirizzati a quei soggetti che non sono in possesso delle risorse economiche e logistiche per l’avvio di una nuova attività al passo con i tempi economici moderni.

Alla Regione proponiamo di far partire incentivi per le aziende che decideranno di investire nel nostro polo industriale, come ad esempio è stato già proposto in Lombardia dove ci sono 133 distributori di prodotti siderurgici su 400 totali in Italia. Da sola la Lombardia consuma un terzo delle oltre 30 milioni di tonnellate di acciaio utilizzate nel nostro Paese. Servono agevolazioni fiscali, bisogna creare incontri con le associazioni di categoria e dei produttori di utensili. Sono quelli che più subiscono le conseguenze della crisi. Le loro principali lavorazioni contengono materiali ferrosi fino all’80%. I costi altissimi stanno creando loro grandi difficoltà. Già in passato in accordo con la nostra segreteria nazionale lanciammo una proposta: chiedemmo la rottamazione delle macchine utensili (di ogni settore industriale, agricolo,alimentare) con incentivi fiscali. La Regione potrebbe aggiungere un sostegno in più per le aziende umbre.

Sul versante Ast ThyssenKrupp purtroppo oggi l’attenzione è concentrata su pochi lavoratori disonesti. A questo proposito la Ugl ternana auspica che finalmente sia debellato questo sistema di corruzione e che venga fatta chiarezza da parte della magistratura. A nostro parere nel concetto di ‘diritti e doveri’ bisogna che l’azienda si dia una scossa è ora di finirla con questo atteggiamento remissivo sempre in balia dei tanti furbi e delle tante chiacchiere di vendita del sito e di possibili nuovi proprietari (finlandesi, coreani, oggi indiani), Ast dimostri la sua autonomia indipendentemente da chi sia il suo socio di maggioranza presente o futuro. I lavoratori pretendono che i sacrifici fatti fino ad oggi diventino le basi per un futuro sia per l’azienda e che per il loro posto di lavoro.

Secondo la Ugl prioritario è l’accordo del 3 dicembre 2014, la competitività del gruppo passa attraverso gli investimenti passati che hanno ammodernato sia il processo che lo stesso prodotto e soprattutto quelli futuri: parco rottami, interconnector , recupero delle scorie e la linea 5 di Torino. Ast oggi ha l’opportunità di dare vita a un ampliamento della sua posizione strategica nel mercato nazionale e non solo, è il momento di fare acquisizioni o istituire partnership con aziende che a causa della crisi si trovino in difficoltà e di conseguenza potrebbero essere ottime per ricollocarsi in una posizione di mercato all’altezza della storia dell’Ast e della sua città. Da tempo chiediamo il marchio di qualità per Terni, più volte proposto e mai realizzato. Infine, se Ast troverà la forza di fare, sarà sicuramente un concorrente temuto a livello europeo e leader indiscusso nel mercato Italiano sia in termini di produzione che di distribuzione .

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