Terni: «Liste Civiche, importanza e ruolo»

Un’altra voce si aggiunge al dibattito politico scaturito da un ‘corsivo’ di Walter Patalocco su umbriaOn: interviene Giovanni Ceccotti (Progetto Terni)

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Il dibattito si sviluppa. Grazie al  ‘corsivo’ di mercoledì scorso su umbriaOn – nel quale Walter Patalocco ha affrontato il tema della politica e del modo di interpretarla da parte delle forze di opposizione a Terni – si susseguono le richieste di intervento. Ovviamente sempre benvenute. Dopo le considerazioni di Marco Celestino Cecconi (FdI-An) , quelle di Luca Proietti Scorsoni e di Francesco Maria Ferranti (Forza Italia), ecco l’opinione di Giovanni Ceccotti, di Progetto Terni

di Giovanni Ceccotti
Presidente della Lista Civica Progetto Terni

Prendendo spunto dall’analisi di Walter Patalocco mi preme fare una riflessione ed una analisi a tutto tondo.

A Terni governa il PD, ma governa solo grazie all’apporto dei voti avuti dai cittadini che hanno premiato le Liste Civiche, che nella coalizione di centrosinistra hanno raggiunto il formidabile risultato del 14%, senza il quale lo stesso PD non avrebbe raggiunto il quorum, avendo preso solo il 30,5% dei voti.

Dall’altro lato è evidente che il centrodestra non è riuscito a presentare una proposta convincente, data la mancanza di unità che ha impedito la presentazione di un candidato vincente.

Ma oggi le cose sono profondamente cambiate: basti pensare alle ultime regionali in Umbria dove per la prima volta è stata formata una coalizione forte, coesa, alternativa al PD che ha quasi raggiunto l’obiettivo di una storica vittoria; una coalizione comprendente i partiti del centrodestra ma fortemente caratterizzata dalla presenza delle liste civiche, espressione di tutti quei cittadini moderati, liberali e democratici, fortemente insoddisfatti dell’attuale situazione.

Infatti noi cittadini ternani siamo oggi molto preoccupati per il lavoro (oltre alla perdita o al ridimensionamento delle principali multinazionali, alla crisi e chiusura delle piccole attività commerciali ed artigianali si aggiungono i ben noti problemi legati alle società partecipate ed alle amministrazioni pubbliche, in presenza del fallimento dell’ISRIM e all’ impossibilità di ricollocare in Umbria tutti i dipendenti delle due Province), per la sicurezza ( mai era successo che in pochi mesi venissero uccise in modo violento 4 persone), per l’ambiente ( dal problema del percolato fino ad arrivare agli inceneritori ed ai troppi malati di tumore) e non ultimo per il degrado: in questo caso la delusione e l’inquietudine dei cittadini risente anche dei fatti che hanno riguardato la Curia, delle vicende legate alla mafia e non solo a quella della capitale, dell’incapacità dell’amministrazione cittadina di risolvere anche i piccoli problemi quotidiani, la pulizia della città, lo scempio della Zuccona e l’indicibile situazione della Fontana di Piazza Tacito. Mi fermo qui.

Serve una svolta, siamo entrati in una fase nuova, i partiti non riescono più a soddisfare le esigenze dei cittadini ed è pertanto il momento di porre le basi per un nuovo movimento civico che coinvolga tutti i cittadini moderati, liberali e democratici e che assuma un ruolo autonomo nelle prossime competizioni elettorali, facendosi portatore dei bisogni e dei problemi reali nelle singole realtà cittadine umbre.

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