Terni: «Ma quale lite? Siamo stati aggrediti»

Uno dei giovani coinvolti nel fatto accaduto giovedì fra San Carlo e Battiferro ha sporto denuncia: «Inseguito e minacciato di morte»

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Le indagini della polizia di Stato per fare luce su cosa sia realmente accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì nella zona di San Bartolomeo – teatro di una furibonda lite fra un 54enne della zona e due giovani ternani, poco più che ventenni – sono in corso. Alla prima ricostruzione fornita sul punto dalla questura, iniziano ora ad aggiungersi quelle delle persone coinvolte nel fatto. A partire da uno dei due ragazzi che attraverso il proprio legale, l’avvocato Luigi Fiocchi, avrebbe sporto denuncia contro ignoti, fornendo una versione dell’accaduto che non è esagerato definire inquietante.

La questura In un comunicato diffuso il giorno successivo il fatto, la questura di Terni ha fatto riferimento al diverbio – con tanto di tamponamento e vetro rotto con una chiave inglese – fra il 54enne e i due giovani. Il primo, pensando di essere stato derubato nuovamente della legna da ardere accatastata su un terreno di sua proprietà, avrebbe inseguito il pick-up Toyota dei due. Un clima di forte tensione smorzato solo dall’intervento della Volante, chiamata dai ragazzi, che ha proceduto alla denuncia di tutti e tre i coinvolti, in attesa di ulteriori accertamenti.

Lite San Bartolomeo - San Carlo, foto avv. Fiocchi - 16 luglio 2016 (6)

Il pick-up danneggiato

La versione A questa versione ‘neutrale’ si è aggiunta ora quella di uno dei due ragazzi, il ternano G.C. che giovedì era al volante della Toyota, lungo la strada sterrata che congiunge le frazioni di San Carlo e Battiferro. Nella denuncia consegnata sabato mattina in questura e destinata a finire all’attenzione dell’autorità giudiziaria, il giovane, oltre ad affermare di trovarsi lì perché vive in zona e per ‘testare’ il pick-up con un amico, vista anche la professione che lo porta ad accompagnare gruppi turistici in escursioni ‘off road’, ribadisce la propria assoluta estraneità rispetto agli eventuali furti subiti dal 54enne. Ma c’è anche altro, molto.

«Aggrediti e minacciati» Nell’esposto il giovane afferma, senza mezzi termini, di essere stato vittima, insieme al proprio amico, di un vero e proprio inseguimento lungo la strada sterrata della zona, e di essere sfuggito solo per puro caso a conseguenze ben peggiori. G.C. sostiene di essere stato bloccato, costretto a fare retromarcia, inseguito per alcuni chilometri e speronato. E di aver rischiato seriamente di finire in un burrone, salvato solo da un albero, prima che l’aggressore – anche lui alla guida di un fuoristrada – spaccasse con una chiave inglese di 50 centimetri il vetro anteriore sinistro del suo pick-up, con lui ancora a bordo.

Lite San Bartolomeo - San Carlo, foto avv. Fiocchi - 16 luglio 2016 (2)La motosega Sempre stando alla denuncia, il 54enne – disarmato dell’arnese da lavoro dopo un ‘corpo a corpo’ – avrebbe acceso una motosega, minacciando i due di morte. Una scena, quella descritta, da film – fra il thriller e l’horror – a cui si sarebbero poi aggiunti altri due conoscenti dell’uomo, piombati lì a bordo di una Punto e che avrebbero a loro volta inseguito il ragazzo, in auto e a piedi fra i campi della zona. Tutto ciò – stando al documento consegnato in questura – fino a quando non sono arrivate due pattuglie della Volante a riportare un po’ di calma.

«Fatti gravi» A parlare per il ragazzo è l’avvocato Fiocchi: «Nella denuncia, sporta contro ignoti visto che il mio assistito non sa ancora chi sia questa persona, è stato ricostruito l’accaduto con dovizia di particolari. Si tratta di un fatto di gravità inaudita – afferma il legale – e che deve essere subito approfondito dagli inquirenti. A nostro giudizio si configurano reati molto seri e abbiamo già dato mandato ad un perito di eseguire accertamenti sul mezzo, utili a ricostruire compiutamente il reale svolgimento dei fatti». Una denuncia corredata anche da fotografie e da alcuni video girati con il cellulare. Scontato, a questo punto, attendersi ulteriori passi da parte della procura e di tutte le altre persone coinvolte nell’episodio.

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