Terni, Melasecche: «Comune, sveglia»

L’assessore regionale ‘ospite’ della III° commissione per parlare della piastra logistica. Poi si scatena sulla lentezza operativa di palazzo Spada

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La piastra logistica Terni-Narni. C’era questo argomento al centro della III° commissione consiliare di venerdì pomeriggio. In realtà si è parlato di molto altro perché come ‘ospite’ c’era l’assessore regionale ai lavori pubblici Enrico Melasecche: un appuntamento che si è trasformato in una sorta di ‘sveglia’ generale per il Comune in termini di progettualità e spirito d’iniziativa. Non una novità nell’ultimo periodo considerate le esortazioni social in particolar modo sull’ex mercato coperto e la riqualificazione di Cardeto. Facile immaginare la felicità del sindaco Leonardo Latini.

EX MERCATO COPERTO: «BASTA DUBBI AMLETICI E RESISTENZE»

La piastra logistica Terni-Narni

Le occasioni a rischio

Diversi gli argomenti trattati. Dall’ex Dicat – solo per citarne alcuni – a via San Nicandro, passando per il chiostro di San Pietro, il Pums ed i progetti per il Recovery Fund. Un Melasecche in versione ‘bombardiere’ – la cosa non è passata inosservata ai consiglieri presenti – nei confronti di palazzo Spada: in estrema sintesi l’accusa è di aver dormito nello sviluppo delle iniziative. «Vorrei che si spingesse ogni tanto. C’è il rischio di perdere occasioni importanti per la città», ha sottolineato in alcuni passaggi. Per poi spronare il Comune a darsi una svegliata per non proseguire con l’incapacità amministrativa e gestionale.

PROGETTI, C’È ANCHE LA COMBO STADIO-CLINICA

La sollecitazione

C’è qualcosa che non va nei rapporti interni, evidentemente. E non da oggi. «Bisogna assolutamente muoversi – evidenzia l’ex assessore ai lavori pubblici del Comune – e io ho dato la mia disponibilità. Di cose ce ne sono tante di cui parlare e ci deve essere la voglia di combattare congiuntamente: ho sollecitato attenzione e voglia di fare squadra, non parlo da molto tempo con i consiglieri comunali. Ci sono un sacco di idee e progetti che devono andare avanti». In definitiva il mirino è puntato sulla lentezza del Comune nel procedere. La sensazione è che le ‘pressioni’ in tal senso – social o meno – siano tutt’altre che finite. Per la gioia del primo cittadino.

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