Terni, ‘Mi Rifiuto’ in periferia contro il degrado diffuso

Altro doppio intervento di pulizia realizzato dai volontari del gruppo civico: uno in via Mola di Bernardo e l’altro in strada delle Madonnine

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Anche martedì doppio intervento di pulizia realizzato dai volontari del gruppo civico Mi Rifiuto a Terni. In mattinata Silvia ed Elisa si sono occupate della pulizia delle due aree verdi di via Mola di Bernardo, il parco pubblico posto al lato di via Campomicciolo ed i giardini posti tra i palazzi del quartiere. In quest’ultimo, in particolare, sono state raccolte da terra decine e decine di bustine di merendine, caramelle e dolci per bambini in generale. «Un bruttissimo modo, non c’è che dire, di vivere e frequentare un’area verde – scrivono i volontari – che proprio a quegli stessi bambini è principalmente dedicata ma i cui genitori, evidentemente, sono particolarmente ‘distratti’ nel controllo del conferimento di questi rifiuti. E che dire della ‘lanterna cinese’ con cui qualcuno avrà pensato di festeggiare il capodanno. No, non si è dissolta in volo ma è, naturalmente, ricaduta in terra, all’interno del parco, così come altre centinaia abbandonate chissà dove. Sono esattamente questi i comportamenti irresponsabili che troviamo alla base del degrado diffuso, degrado di cui tutti si lamentano ma che davvero pochi, ancora, contribuiscono a contrastare».

Strada delle Madonnine

Nel pomeriggio, invece, Sauro e Domenico si sono occupati di ripulire un tratto di strada delle Madonnine, sotto Cesi. Scenario completamente diverso dove la quantità di rifiuti presente «era, a dir poco, ‘scandalosa’. Sette sacchi di bottiglie di vetro, alcuni sacchi neri abbandonati tra la vegetazione, una box per neonato, un bidet e tantissima plastica. Dulcis in fundo due tubo di eternit. Tutto ciò, cari concittadini, è stato abbandonato nella città dove viviamo tutti noi. Tutto ciò, cari concittadini, ha ripercussioni sul cibo che mangiamo e sull’aria che respiriamo. Tutto ciò, cari concittadini, ci dovrebbe far riflettere sul nostro livello di ‘presunta’ civiltà e ci dovrebbe portare a modificare i nostri gesti quotidiani, dai più piccoli ai più grandi, per preservare al meglio il territorio che ci ospita. Proseguiremo a ritmo sempre più incessante le nostre attività certi che il cambiamento passi, necessariamente, attraverso la consapevolezza di tutti ma anche con una buona dose di amore per la propria città».

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