Terni, migranti: ‘giornata del ricordo’

A tre anni dalla tragedia di Lampedusa, a piazza della Pace cerimonia in memoria delle vittime dell’immigrazione

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di S.F.

giornata-memoria-piazza-della-pace-lampedusa-3-ottobre427-imam-arci-migrantiIn cerchio, mano per mano, e in silenzio per ascoltare la preghiera la preghiera dell’Imam di Terni – nonché responsabile dell’associazione islamica culturale-sociale islamica ‘Al Huda’ – El Hachmi Mimoun. Con un unico desiderio: «Vivere in pace». A tre anni dalla tragedia di Lampedusa, quando morirono 366 migranti nel tentativo di arrivare in Italia su un’imbarcazione libica, si è svolta a piazza della Pace una cerimonia in occasione della ‘Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione’. «Chiediamo a gran voce al governo, all’Europa e all’Onu di rimettere in moto la cooperazione internazionale per lo sviluppo», l’appello lanciato durante l’iniziativa da Eddie Nebo, presidente dell’associazione Namastè.

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Brizi, Malafoglia, D’Amico e Peppicelli

Colpe e misericordia è stata la consulta per l’integrazione del Comune del vice presidente – in attesa che la situazione si stabilizzi in seguito alla ‘caduta’ di Maria Hotico – Abderrahim Maarouf e ha visto coinvolti oltre venti ragazzi ospitati dall’Arci (presente il presidente Francesco Camuffo), oltre all’associazione ‘Anziani e immigrati per l’integrazione’ di Mario Andrea Bartolini. «L’unica colpa – le parole di Maarouf – che hanno avuto quelle persone è quella di aver cercato di vivere in pace. Dobbiamo cercare, tutti, di essere misericordiosi ed umani». Della consulta per l’integrazione hanno partecipato alla cerimonia anche Gianina Popescu, Ines Nenita Magmanlac (esecutivo) e Anna Grabowska (comunità polacca)

La memoria In rappresentanza di palazzo Spada Francesca Malafoglia e il vice presidente del consiglio comunale, Federico Brizi: «La memoria – ha sottolineato il vice sindaco – è un elemento fondamentale, perché quei fatti non devono più accadere».

Eddie Nebo

Eddie Nebo

«L’Umbria è avanti» A piazza della Pace anche il capo di gabinetto della Prefettura (e dirigente dell’area immigrazione), Emanuele D’Amico, e la dirigente dell’ufficio immigrazione della questura Francesca Peppicelli: «Fa piacere – ha esordito D’Amico – essere qui. Sono a Terni da pochi mesi, ma ho subito notato una grande sinergia tra le istituzioni sul tema immigrati. E non è scontato. L’Umbria è avanti rispetto alle altre regioni italiane e questa città soprattutto, perché si riesce ad arrivare prima nel confronto con altre realtà in riferimento alle politiche territoriali da attuare». La Peppicelli ha evidenziato come «la memoria dovrebbe essere il ‘traghetto’ per il futuro, lavorando sul presente».

L’appello A chiudere gli interventi Nebo: «Non dimentichiamoci che i problemi non risolti nei nostri paesi d’appartenenza, poi si proiettano qui, in Europa. Ed è per questo che chiediamo di rimettere in moto la cooperazione internazionale allo sviluppo. Intanto però ringrazio tutti per questa ‘full immersion’ di pace». Infine la preghiera collettiva – in arabo, recitata dall’Imam Mimoun – e, a turno, i partecipanti hanno espresso il loro desiderio per l’immediato futuro: «Pace e serenità». Con un pensiero a una celebre frase di Cesare Pavese contenuta nell’opera ‘Il mestiere di vivere’: «Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò».

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