Terni, nozze d’argento con ‘Ingegneria’

Il rettore Franco Moriconi vuole «più servizi per gli studenti e implementare gli accordi con le industrie del territorio»

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di Francesca Torricelli

La targa celebrativa

La targa celebrativa

 

La facoltà di ingegneria a Terni festeggia 25 anni. Come ad ogni ricorrenza che si rispetti è tempo di bilanci, di riflessioni su errori o scelte positive del passato e ambizioni per il futuro. E’ quello che hanno fatto, lunedì mattina, al Polo scientifico didattico di Pentima, il rettore Franco Moriconi insieme al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, il presidente della fondazione Carit Mario Fornaci, i docenti e gli studenti della facoltà.

 

Un Polo all’avanguardia Al delegato del rettore per il Polo ternano, Massimo Curini, è spettato il compito di moderatore e, introducendo gli interventi della mattinata, ha sottolineato come in questi anni il mondo universitario a Terni si sia modificato. «Sono state fatte delle scelte, alcuni corsi sono stati aperti, altri sono stati chiusi e altri ancora modificati e ampliati. Tutto questo per avere ora una stabilità di eccellenze legate strettamente al territorio. Terni va mantenuta integra, attirando sempre più studenti in un Polo qualificato e all’avanguardia a livello nazionale».

Università e territorio Secondo il sindaco Leopoldo Di Girolamo, la mattinata di lunedì è stata «un’occasione di riflessione sugli errori e sulle scelte positive del passato per provare a delineare un futuro. L’università è un pezzo fondamentale per lo sviluppo di un territorio e per questo motivo il mondo del lavoro deve essere sempre più in stretta sinergia con quello universitario. Sono felice, infatti, del fatto che il rettore Moriconi si sia battuto molto per inserire un corso di metallurgia che testimonia un’apertura a una nuova forma di sviluppo territoriale».

Attirare studenti «Venticinque anni possono sembrare pochi – è intervenuto il rettore Franco Moriconi – ma se pensiamo che, tra alti e bassi, hanno portato alla creazione di un Polo all’avanguardia, ci possono sembrare tanti». Su Terni «bisogna creare un Polo che coinvolga tutto il bacino circostante e la mia ambizione è, infatti, quella di attirare studenti da Rieti, Viterbo, L’Aquila e dalle Marche». La didattica e la ricerca «sono alla base dell’università e lo sforzo che dobbiamo fare è quello di creare insieme servizi per i nostri studenti e far si che chi viene a Terni trovi il meglio. Oggi un’università si qualifica anche per i servizi che offre».

Il mondo del lavoro Il rettore, inoltre, vuole «un rapporto più stretto tra l’università e l’industria. Per questo abbiamo creato una ‘cabina di regia’ che coinvolge anche Confindustria. Vorrei che ci fosse una domanda e un’offerta valida e che il mondo industriale sia più aperto a tirocini e possibili future assunzioni. In tutto questo, però, l’università deve impegnarsi a mettere lo studente nelle condizioni di poter studiare al meglio e guidarlo, in futuro, nel mondo del lavoro».

Si crede nel futuro Molto vicina alla facoltà di ingegneria di Terni è la fondazione Carit. Il presidente Mario Fornaci ha, infatti sottolineato che «la Fondazione ha scelto vari settori su cui investire e tra quelli cardine ci sono di sicuro l’istruzione e la ricerca scientifica. La Fondazione è stata sempre vicina all’università e la sostiene per il mantenimento del Polo ternano. La visione del futuro che questa mattina ci ha dato il rettore ci convince a mantenere vivo il nostro impegno».

L’INTERVISTA AL PROFESSOR GIUSEPPE SACCOMANDI – IL VIDEO

Gli sviluppi futuri E proprio di futuro ha parlato nel suo intervento il direttore del dipartimento di ingegneria Giuseppe Saccomandi. «Gli sviluppi del corso di laurea sono legati alla legislazione vigente, cioè i nuovi parametri con cui il Ministero ci permette di avere fondi, parametri strettamente legati agli studenti iscritti al corso. Quindi gli sviluppi futuri saranno positivi se riusciremo ad attirare più studenti, altrimenti sarà sicuramente un periodo difficile». Notizia positiva, secondo il professor Saccomandi è, però, la nuova cattedra di metallurgia «che ci permetterà di avere contatti sempre più stretti con la Tk-Ast».

 

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