Terni, nuovo palasport: si studia la ‘fattibilità’

Incarico ad un ingegnere per capire se e come il progetto pubblico-privato può essere realizzato. Bando entro i primi mesi del 2016

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di F.T.

Il ‘miraggio’ tanto atteso sembra prendere una forma: dopo diverso tempo si torna a parlare di un nuovo palasport polivalente a Terni, nell’area del Foro Boario, in grado di accogliere non solo eventi sportivi ma anche convegni, concerti e iniziative in grado di ‘sostenerlo’. Il Comune ha infatti affidato l’incarico ad un professionista esterno – l’ingegner Giuseppe Virgilio, originario della Sicilia e iscritto all’Ordine di Roma – a cui spetterà il compito di supportare il team di lavoro coordinato dal Responsabile unico del procedimento, l’architetto Piero Giorgini del Comune di Terni.

IL PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE

Fattibilità L’incarico – che avrà un costo di 38 mila euro (48 mila lordi) che il Comune dovrà riavere indietro dopo la conclusione della gara d’appalto – servirà ad avere un quadro dettagliato della fattibilità economica, finanziaria e della ‘bancabilità’ dell’operazione che dovrà vedere, per forza di cose, una stretta collaborazione fra pubblico e privato attraverso la modalità, già sperimentata ad esempio con le piscine di viale dello Stadio, del ‘project financing’. Il compito del consulente, che va ad integrarsi con lo studio di fattibilità e la definizione del progetto preliminare dell’impianto, terminerà con l’emissione del bando di gara, attesa per i primi mesi del 2016.

Il Comune «L’obiettivo – spiega l’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari – è capire se e come l’operazione-palasport può essere sostenibile. Contiamo di concludere lo studio di fattibilità entro la fine del 2015, condividendone tutti i contenuti con la giunta e il consiglio comunale, vista l’importanza dell’opera per la città e per la riqualificazione di un’area oggi secondaria ma assolutamente rilevante». Quando il Comune potrà mettere sul ‘piatto’, dipenderà dalle conclusioni dello studio. Così come la capienza dell’impianto, le varianti necessarie dal punto di vista urbanistico e l’entità delle strutture – commerciali e direzioni – che dovranno essere realizzate.

L’idea «Un impianto sportivo da solo – afferma l’assessore – non può sostenersi. Servono altre strutture a supporto, in grado di rendere il progetto fattibile e duraturo anche dal punto di vista economico. Ed è questo che vogliamo capire nel dettaglio». Nella road map ipotizzata, lo studio di fattibilità dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno, mentre il bando per l’affidamento dell’opera – con tanto di progetto preliminare – dovrà essere licenziato nei primi mesi del 2016.

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