Terni, omicidio Raggi: Riesame ‘boccia’ Aziz

Intanto è stata depositata la perizia definitiva dell’autopsia: David ucciso da una piccola lesione all’arteria carotide comune

Condividi questo articolo su

di F.T.

Faccia a faccia con il suo assassino, David Raggi con le mani alzate di chi non ha alcuna intenzione di offendere, Amine Aassoul con in mano lo stelo di vetro di un calice da vino. Pronto a sferrare il colpo mortale, quello che nel giro di pochissimi minuti ha causato la morte di David per dissanguamento.

DAVID RAGGI: FIACCOLATA A UN MESE DALLA TRAGEDIA

L’autopsia È questo uno degli aspetti che emerge dalla perizia conclusiva relativa all’autopsia eseguita dal dottor Luigi Carlini, medico legale incaricato dalla procura di Terni, sulla salma del 27enne ternano ucciso in piazza dell’Olmo. Il documento è stato depositato lunedì mattina negli uffici del sostituto procuratore Raffaele Pesiri, titolare dell’indagine, ad un mese esatto dal tragico fatto che ha scosso un’intera città e non solo.

I FUNERALI DI DAVID: UNA CITTÀ IN LACRIME

‘Pugnalato’ Una ferita da punta causata probabilmente da uno stelo ‘sbeccato’, non più spesso di mezzo centimetro. Un colpo unico e violento come una ‘pugnalata’, dalle conseguenze letali, assestato nella parte postero-laterale sinistra del collo di David.

Questione di millimetri Lo stelo ha lesionato completamente la vena giugulare e parzialmente la giugulare interna. Aspetti che, da soli, forse non avrebbero portato alla morte di David. Purtroppo però la punta del vetro ha raggiunto anche l’arteria carotide comune, sollevandone un piccolo lembo. Una lesione tanto piccola quanto fatale, proprio nel canale dove il sangue viene pompato ad una pressione di 120-80 mm mercurio. Impossibile fermare o tamponare l’emorragia: quando i sanitari del 118 sono arrivati in piazza dell’Olmo, il destino di David era già scritto, segnato dalla mano assassina di Amine Aassoul.

Il Riesame dice ‘no’ Sempre sul piano giudiziario, quest’ultimo si è visto respingere dal tribunale del riesame l’istanza presentata nei giorni scorsi dal suo legale, l’avvocato Giorgio Pianebianco. La decisione è arrivata giovedì 9 aprile, con il riesame che ha bocciato la richiesta di attenuazione delle misure cautelari, confermando appieno la custodia cautelare in carcere disposta dal gip Maurizio Santoloci su richiesta del pm Raffaele Pesiri.

Il quadro Lo stesso magistrato titolare dell’indagine, alla luce degli ultimi sviluppi rappresentati dal deposito della perizia definitiva e dal pronunciamento del tribunale della libertà, dovrà ora decidere quali passi compiere. Non è escluso che lo stesso depositi a breve la richiesta di giudizio immediato per Amine Aassoul.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli