Terni, operazione ‘Spada’: tutti assolti

Il fatto non sussiste per ciascuno dei 19 imputati del processo. L’indagine aveva portato all’arresto dell’ex sindaco Di Girolamo

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Tutti assolti perché ‘il fatto non sussiste’ per ciascuno dei sei capi di imputazione contestati dalla procura di Terni: questa la sentenza emessa giovedì dal tribunale in composizione monocratica – giudice Biancamaria Bertan – in merito alla prima indagine ‘Spada’, quella che il 2 maggio del 2017 aveva portato agli arresti domiciliari dell’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo e dell’ex assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari. Oltre a loro due, l’assoluzione piena è stata per gli tutti altri imputati: gli ex assessori Roberto Fabrini, Daniela Tedeschi, Francesco Andreani, Renato Bartolini, Emilio Giacchetti, Simone Guerra, Francesca Malafoglia, Marco Malatesta, Libero Paci, Sandro Piermatti, Silvano Ricci, Giorgio Armillei, Cristhia Falchetti Ballerani, gli ex dirigenti comunali Renato Pierdonati e Luciano Sdogati, il funzionario comunale Federico Nannurelli e Carlo Andreucci della Coop Alis. Ovviamente stralciata la posizione dell’ex assessore Luigi Bencivenga, deceduto lo scorso luglio. Piena soddisfazione per i legali difensori dei diciannove, gli avvocati gli avvocati David Brunelli, Francesco Donzelli, Nicola Pepe, Attilio Biancifiori, Daniele Biancifiori, Giorgio Biancifiori, Gianluca Luongo, Roberto Spoldi, Massimo Proietti, Enrico De Luca, Donatella Virili, Mauro Biscetti e Patrizia Bececco.

VIDEO – PARLANO GLI AVVOCATI A. BIANCIFIORI, SPOLDI, PEPE:

Commozione in aula

In aula erano presenti quasi tutti gli imputati, non l’ex sindaco Di Girolamo, impegnato in un convegno. Commozione per alcuni di loro, come Stefano Bucari e Francesca Malafoglia, alla lettura della sentenza ed anche fuori dal tribunale. Nelle precedenti udienze il pm Matthias Viggiano aveva chiesto condanne per 17 anni di reclusione complessivi. L’indagine, emersa nel novembre del 2016 con tanti di perquisizioni a raffica, aveva destato forte scalpore, assestando un ‘colpo’ importante – seguito dall’indagine ‘Spada Bis’ e dai problemi relativi al dissesto del Comune di Terni – alla tenuta dell’amministrazione Di Girolamo.

Leopoldo Di Girolamo

Di Girolamo: «Riabilitati sul piano etico e morale»

A parlare dopo la sentenza è l’ex sindaco di Terni, Di Girolamo: «Logicamente – dice – sono contento perché mi è stato e ci è stato restituito l’onore con questa sentenza. Abbiamo sempre provato ad impostare la nostra vita pubblica nel segno del rispetto dell’etica, della moralità e dell’onestà. Era questo l’aspetto che più ci aveva colpiti, posto che quando si amministra si possono commettere degli errori. L’accusa di aver volontariamente favorito qualcuno era quella che più ci bruciava addosso. Ed è stata cancellata. Il giudice ha dimostrato estrema attenzione e ora leggeremo anche le motivazioni che verranno depositate».

Le reazioni dei legali

Per l’avvocato De Luca, difensore di Armillei, Falchetti Ballerani e Tedeschi, «c’è grande soddisfazione per la sentenza di assoluzione che rende giustizia ai miei assistiti, come a tutti gli altri, e conferma le criticità delle indagini che da subito si erano evidenziate. Sono state accolte in pieno tutte le tesi difensive». Così l’avvocato Proietti, difensore di Andreucci: «La sentenza, per il mio rappresentato, ha finalmente posto giustizia all’esito di un’istruttoria dibattimentale che ha fatto emergere ogni penale responsabilità per i fatti ascritti. Grande soddisfazione per un esito affatto scontato e giunto al termine di un processo complesso». L’avvocato Donzelli, difensore di Pierdonati e Nannurelli, commenta così la sentenza: «Ho sempre creduto nell’innocenza dei miei assistiti. C’è grande soddisfazione per l’esito del processo e per l’attenzione, la terzietà e il rigore del giudice». Soddisfatta per la piena assoluzione anche l’avvocato Patrizia Bececco, legale dell’ex dirigente Sdogati. Quest’ultimo, per il suo difensore, «ha sempre agito al scopo di garantire servizi pubblici essenziali alla comunità, nel rispetto delle norme di contabilità pubblica e dei contratti pubblici». «L’accusa, per tutto il processo – commenta l’avvocato Bececco -, ha continuato a confondere il piano penale da quello amministrativo, trascinando in giudizio soggetti, come lo Sdogati, rispetto ai quali, sin dall’inizio, nessuna ipotesi di reato poteva essere sostenuta. Correttamente il magistrato, che ha sempre dimostrato nel corso del processo grande attenzione per ogni posizione e ferma imparzialità, ha pronunciato la soluzione con la formula più ampia ‘perché il fatto non sussiste’, come emerso incontrovertibilmente nel dibattimento e dimostrato dalle difese di tutti gli imputati, che hanno mantenuto una visione unitaria, non affatto scontata, resa possibile proprio dalla chiarezza dei fatti emersi. La turbativa d’asta – conclude il legale – è un’ipotesi di reato che è contenuta dalla legge in una ben precisa cornice di natura penalistica, trascendendo la quale si rischia di determinare derive improprie ed ingiuste, oltre che un clima non sereno in capo ai soggetti che sono chiamati alla gestione dei servizi». Gli avvocati Donatella Virili e Mauro Biscetti difendono Andreani: «Siamo soddisfatti come legali di Andreani che fin dall’udienza preliminare ha voluto far sentire la sua voce, incredulo di fronte ad accuse che non gli appartenevano avendo operato con professionalità e coscienza nella giunta della città. Siamo contenti anche per chi come Andreani deciderà di mettere a disposizione la propria esperienza e professionalità e potrà e dovrà farlo senza temere di doversi difendere innanzi al giudice penale per il proprio operato».

Le reazioni della politica

«La sentenza del tribunale – il commento del commissario del Pd Walter Verini – di Terni, che ha mandato assolti ‘perché il fatto non sussiste’ il Sindaco Leo Di Girolamo e tutti gli altri assessori e amministratori  é una bella notizia. Che conferma quanto sapevamo e affermammo all’epoca dell’inchiesta, degli arresti e delle drammatiche conseguenze per il Comune e la comunità ternana: che non solo per il Pd ma per tutti, Di Girolamo e gli amministratori che aveva scelto erano persone perbene; che avevamo fiducia nel loro operato e nella loro capacitá di dimostrare piena correttezza difendendosi a testa alta nel processo. La sentenza di oggi restituisce anche formalmente quell’onore e quella stima che non erano mai venuti meno anche se certamente non ripaga di tante amarezze e tanti dolori sopportati anche a causa di immotivate spettacolarizzazioni dell’inchiesta e di campagne politiche e giornalistiche i cui autori oggi dovrebbero molto riflettere. Certo, se non ci fosse stato tutto questo anche la storia politica della città sarebbe stata diversa e anche questo è elemento di amarezza riflessione». Per i consiglieri del Pd Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis «oggi è una bella giornata per tutti i cittadini ternani che credono nella giustizia. L’assoluzione perché il fatto non sussiste per tutti gli amministratori della precedente legislatura e di tutti i tecnici coinvolti non è una vittoria politica, non è una medaglia per le fazioni in campo, è una bella notizia per chi crede che il confronto politico vada combattuto su altri fronti.  Oggi viene restituito l’onore a uomini e donne perbene che in questi tre anni hanno subito accuse che non hanno trovato alcun riscontro, che soprattutto hanno subito la pena accessoria del discredito personale, dei facili giudizi e sentenze di chi ha lavorato per imbarbarire i rapporti personali, di chi ha seminato odio, di chi ha criminalizzato gli avversari politici.  Il gruppo consiliare del Partito democratico anche in questi due anni ha camminato sempre a testa alta, non solo perché ha sempre rivendicato la necessità di aprire una nuova stagione politica e amministrativa, ma anche nella consapevolezza della correttezza degli ex amministratori, sia quelli iscritti al Pd che quelli che si sono messi a suo tempo a disposizione per dare il loro apporto personale, in maniera disinteressata e generosa. Il pensiero del gruppo del Pd va alle sofferenze di questi anni, sofferenze individuali e familiari. Sofferenze estese addirittura a chi ha avuto la sola colpa di avere rapporti lavorativi e umani con gli amministratori coinvolti.  Oggi è una bella giornata perché è una pagina destinata a rimanere nella storia di questa città: chi ha governato il comune negli anni precedenti può aver commesso errori politici, messo in campo scelte non condivisibili, ma sicuramente lo ha fatto sempre in buona fede, sempre mosso dall’interesse comune e mai dal vantaggio personale.  Infine una considerazione, per molti aspetti ancora più amara: l’imbarbarimento della politica, la caccia all’avversario, non sembra aver fatto bene a Terni, anzi ha ancora più acuito i problemi della nostra città. È in questa consapevolezza che il gruppo del Pd rilancia e conferma il proprio impegno, essendo ancora più pronto a mettere in campo energie e slancio per lavorare al futuro di Terni». Nel pomeriggio arriva anche il commento del deputato di Forza Italia Raffaele Nevi: «Mi sono deciso ad esprimere un pensiero sul processo Spada dal momento che da qualche ora leggo molti commenti e prese di posizione di grande soddisfazione per l’assoluzione di Leopoldo Di Girolamo, Stefano Bucari e di altri imputati che sono stati assolti in primo grado (il garantismo ci impone di aspettare eventuali altri grado di giudizio) nel processo Spada. Sembrerà incredibile ma me ne rallegro anche io per almeno tre motivi: 1) non godo mai delle altrui disgrazie 2) forse anche loro hanno capito, al contrario di quello che hanno sostenuto per anni, che la magistratura può sbagliare e può anche fare danni e quindi un sano garantismo è la migliore ricetta da mettere in campo sempre e non solo quando si è coinvolti 3) la città ne esce sicuramente meglio di come era stata descritta. A chi però gioisce e dice che questa assoluzione dimostrerebbe che hanno amministrato bene la Città mi verrebbe da chiedere se stiano sognando. Forse hanno dimenticato, o cercano di rimuovere, che a causa della loro gestione il Comune di Terni è in dissesto finanziario e questo ha provocato una tassazione ai massimi livelli per i cittadini. Questo purtroppo è un fatto passato in giudicato, la condanna dei cittadini anche e quindi almeno un po’ di misura nelle dichiarazioni non sarebbe male. In conclusione voglio invece pubblicamente rivolgere un attestato di profonda vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte che sicuramente hanno sofferto moltissimo in questi anni e spero che i tanti magistrati bravi che ci sono nel nostro Paese traggano, anche da questa vicenda come da tante altre che hanno riguardato molti esponenti di Forza Italia, la conclusione che bisogna stare attenti a formulare accuse pesanti soprattutto nei confronti di chi amministra la cosa pubblica. Come per tutte le cose importanti, che riguardano anche la vita di persone che non c’entrano nulla, ci vuole maggiore prudenza ed equilibrio». C’è anche il commento del consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti: «Congratulazioni al sindaco emerito Leopoldo Di Girolamo e a tutti gli altri prosciolti dal tribunale èenale di Terni, è una notizia che tutti dovrebbero accogliere positivamente, a prescindere dall’appartenenza politica. Nella democrazia è fondamentale che il piano giudiziario non sia mai confuso con quello politico e che i rispettivi giudizi siano sempre tenuti separati. Al dottor Di Girolamo il ringraziamento anche per l’equilibrio e il rispetto di tutte le istituzioni che ha sempre saputo dimostrare e che ancora una volta oggi conferma con le sue parole; gli errori politici del passato chiedono di non essere ripetuti ma risolti.  Per questo è fondamentale che tutti ci mobilitiamo, superando le differenze e guardando avanti verso il futuro, con coraggio e fiducia, insieme a tantissimi giovani che non si sono mai rassegnati».

Avvocato Donzelli, Pierdonati, Malafoglia

Avvocato D. Biancifiori, Malafoglia, avvocato A. Biancifiori, avvocato Pepe

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