Terni, ‘ordinanza alcol’: per ora è un avviso

Come anticipato da umbriaOn, per arrivare al provvedimento ci vorrà qualche giorno e intanto palazzo Spada incassa i pareri dei diretti interessati

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di M.T.

Che la faccenda non sarebbe stata semplice e veloce, umbriaOn lo aveva già spiegato nella giornata di giovedì. Tanto che «per arrivare all’ordinanza che vieterà la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione dalle 22 alle 24 di venerdì e sabato, l’amministrazione comunale ha emesso, oggi, un avviso pubblico. Un atto che dà conto dei punti salienti della ordinanza che verrà adottata nei prossimi giorni, un avviso che invita gli interessati a presentare eventuali osservazioni in merito a quanto il Comune vuole fare per rendere più sicure le occasioni e i giorni solitamente dedicati alla socializzazione, nonché per accrescere la qualità della permanenza, sia residenziale che momentanea, nel centro cittadino».

L’AVVISO PUBBLICATO DA PALAZZO SPADA

L’intenzione In pratica succede questo: il sindaco spiega che «è intenzione di questa amministrazione di adottare una ordinanza, con la quale ed in sintesi, con riferimento a varie attività ubicate nel perimetro: via Mazzini, Piazza Buozzi, via Castello, via Cerquetelli, via Lungonera G. Cimarelli, via Guglielmi, via Vittime delle Foibe, Corso del popolo, via Annunziata, piazzale Briccialdi, via D. Giannelli, largo E.Ottaviani, Largo Micheli, via della Rinascita, via Battisti, piazza Tacito (perimetro comunque escluso), si intende vietare la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione dalle ore 22 alle ore 24 dei giorni di venerdì e sabato». 

Il divieto A non poter vendere alcolici ‘da asporto’ saranno «i titolari e/o i gestori di: attività commerciali di vendita al dettaglio incluse quelle su aree pubbliche o tramite distributori automatici; i pubblici esercizi; le strutture ricettive; le attività artigianali legittimate alla vendita al dettaglio»; mentre resterà possibile «la somministrazione di bevande alcoliche di qualunque gradazione all’interno di pubblici esercizi e sulle rispettive aree o spazi pertinenziali regolarmente autorizzati, con responsabilizzazione degli esercenti per la corretta applicazione dell’ordinanza e per l’adozione nei confronti degli avventori delle necessarie misure di controllo, adottando ogni cautela possibile, e sono altresì invitati a rimuovere con sollecitudine, nel caso di servizio assistito al tavolo, i contenitori in vetro o in altri materiali utilizzati per la somministrazione».

I pareri Palazzo Spada, poi, chiede di conoscere i pareri dei diretti interessati: «Le deduzioni vanno presentate entro sei giorni». Il sindaco Di Girolamo spiega che «vogliamo puntare ad una maggiore responsabilizzazione degli esercenti per la corretta applicazione dell’ordinanza e per l’adozione delle necessarie misure di controllo, adottando ogni cautela possibile. Il nostro obiettivo è una sinergia comune, tra esercenti, amministrazione comunale, residenti, affinché la socializzazione nelle zone del centro sia momento di svago sereno e di possibilità di lavoro per l’ampio e produttivo tessuto degli esercizi pubblici, uno dei punti di attrazione della nostra città». E le risposte di gestori dei locali e delle associazioni di categoria non si sono fatte attendere.

Avviso poco chiaro «Ma stiamo scherzando? Tutto questo ci taglierà le gambe», commenta con umbriaOn uno dei gestori dei locali del centro. «Prima di tutto l’avviso non è molto chiaro in alcuni punti, come quello delle fasce orarie. L’avviso è stato emanato ‘per arrivare all’ordinanza che vieterà la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione dalle 22 alle 24 di venerdì e sabato’; che vuol dire che prima e dopo quella fascia oraria la vendita per asporto di bevande alcoliche sarà consentita? Questo ci andrebbe spiegato un pochino meglio per non cadere in spiacevoli equivoci».

Rivedere il sistema Per il gestore questa diventerebbe una situazione di difficile gestione: «Che facciamo mettiamo delle transenne fuori dai locali, con dei buttafuori che fermano chiunque varchi la soglia con una bevanda alcolica? Se parliamo di divieto di vendita per asporto in contenitori di vetro, può anche andarci bene, ma se invece il divieto è per ogni forma di asporto dovremmo rivedere l’intero sistema». Comunque già da questa estate i gestori dei locali del centro hanno pronta una lettera, firmata da tutti loro, da consegnare sia al Comune che alla Prefettura, in cui sono contenute alcune loro proposte sulla gestione degli orari e sulla somministrazione di bevande alcoliche in contenitori di plastica invece che in quelli di vetro: «Ci hanno dato qualche giorno per presentare le deduzioni? Fortunatamente siamo già preparati».

Mirko Zitti

«Non ci penalizzate» Confcommercio Terni e Fipe «ribadiscono la necessità di azioni integrate e partecipate, volte a prevenire e contrastare la diffusione di fenomeni illegali connessi all’uso eccessivo di alcol. E’ inoltre opportuno che il sindaco, sulla base dei poteri a lui conferiti dalla nuova normativa, in situazioni di grave minaccia alla sicurezza pubblica, possa far ricorso a provvedimenti temporanei anche di carattere repressivo, mediante lo strumento delle ordinanze di carattere contingibile ed urgente. Per quanto concerne nello specifico il tema delle limitazioni alla vendita per asporto di bevande alcoliche – dice Mirko Zitti rappresentante dei locali di pubblico esercizio Fipe Confcommercio Terni – crediamo sia importante intervenire con iniziative finalizzate ad affermare, da parte degli operatori, comportamenti responsabili e rispettosi delle norme vigenti. Le molte attività virtuose che da anni animano la ‘movida cittadina’ non devono essere penalizzate e messe in difficoltà dall’operato di eventuali ‘irresponsabili’. Avendo avuto formale comunicazione dell’avvio del procedimento che porterà alla emanazione di una ordinanza in materia di vendita e non di somministrazione di bevande alcoliche, confermiamo la nostra disponibilità a collaborare con l’amministrazione per arrivare alla definizione di un provvedimento efficace, in grado di contrastare i fenomeni di abuso ma, al tempo stesso, di salvaguardare le prospettive degli operatori che operano correttamente».

Stefano Lupi

«Movida da preservare» Stefano Lupi, presidente Confcommercio Terni, poi, spiega che «nel rispetto delle regole e di una civile convivenza siamo convinti che la ‘movida’ costituisca un fenomeno sociale ed economico da preservare. Come già rappresentato ai diversi interlocutori istituzionali, è nostra intenzione favorire processi di partecipazione responsabile da parte degli associati sui temi della legalità e sicurezza. Ci sentiamo impegnati nel presentare all’amministrazione comunale il nostro contributo al fine di definire norme comportamentali certe e condivise».

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