Terni, perseguitata: condannato lo stalker

Un anno e quattro mesi – senza condizionale – sono stati inflitti dal tribunale ad un 59enne di Ferentillo

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Ha tormentato una donna per anni, fra minacce, offese e pesanti avances sessuali. Non solo. L’avrebbe attesa più di una volta sotto casa con appostamenti continui, fino a denudarsi e masturbarsi di fronte a lei e a danneggiarle l’auto a più riprese. L’uomo, 59enne di Ferentillo, venerdì pomeriggio è stato condannato dal tribunale di Terni ad un anno e quattro mesi di reclusione – senza il beneficio della condizionale – per il reato di atti persecutori.

Condannato Nei confronti della vittima, una donna che vive nella stessa zona, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Vittorina Sbaraglini, il giudice Massimo Zanetti ha disposto un risarcimento di 5 mila euro a titolo provvisionale. La pubblica accusa aveva chiesto una pena pari a sei mesi di reclusione.

La perizia I fatti oggetto del processo – non l’unico visto che l’uomo è stato già condannato in via definitiva in un procedimento analogo e su di lui pendono altre due denunce – si sarebbero svolti nel 2011. A confermare che il 59enne è capace di intendere e di volere, e quindi imputabile, è stato lo psichiatra forense Alessandro Giuliani, nell’ambito della perizia disposta dal tribunale. Di contro la difesa, rappresentata dall’avvocato Fabrizio Galeazzi, aveva sostenuto la tesi opposta, anche sulla base della pensione di invalidità percepita dall’uomo.

La richiesta Ad avanzare la richiesta di una pena congrua che non consentisse all’imputato di beneficiare della ‘condizionale’ è stata in primis la parte civile che ha evidenziato come le misure finora applicate dall’autorità giudiziaria – in particolare il decreto di allontanamento – non siano riuscite a risolvere, anche in ragione della loro natura temporanea, il dramma vissuto dalla donna per anni.

La riflessione «Si tratta di una sentenza giusta – commenta l’avvocato Sbaraglini -. La violenza sulle donne e sui soggetti deboli è sempre inaccettabile e in questo senso credo che la nostra categoria, spesso considerata dedita solo al risultato economico, possa dare anche un importante contributo sociale».

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