Prevenzione vendita e spaccio droga Terni: bando da 49 mila euro per gestire il progetto

Il Comune lancia l’avviso pubblico riguardante la zona sociale 10: le finalità. Il focus è sugli alunni delle scuole medie. La critica delle opposizioni

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Un avviso pubblicato per individuare un gestore del progetto interdirezionale «di prevenzione e contrasto della vendita e dello spaccio di sostanze stupefacenti», atto che nasce dalla delibera di giunta comunale del settembre 2021. Vale un impegno di spesa da 49 mila euro e lo ha approvato il Comune di Terni. Si tratta di un’iniziativa attivata già nel 2021 e nell’anno in corso attraverso incontri con istituzioni scolastiche, docenti e genitori. Il responsabile del procedimento è il funzionario tecnico della direzione welfare Corrado Mazzoli.

Palazzo Spada

La cifra e l’avviso

Il Comune in sostanza deve affidare il progetto per una durata di venti mesi dalla data di affidamento ed importo massimo fissato a quota 49 mila euro. In concreto si tratta di fare «attività nelle scuole, improntata alla promozione della salute e alla prevenzione dei comportamenti a rischio; potenziamento delle attività di comunicazione, informazione e ascolto rivolte alla fascia giovanile in ambito scolastico ed extrascolastico, anche attraverso il web ed i social media; attività di comunicazione e informazione rivolte ai docenti e ai genitori; realizzazione di un evento pubblico annuale sulla tematica e attivazione di un numero telefonico dedicato con reperibilità degli operatori». La partecipazione è aperta ad enti privati, ecclesiastici, terzo settore ed imprese sociali.

La Fatati di Campomaggiore

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi riportati nel capitolato c’è quello di «fornire ai ragazzi informazioni utili alla conoscenza del fenomeno delle dipendenze anche in relazione al tema della legalità e della situazione sul territorio; promuovere nei ragazzi la conoscenza circa i rischi connessi all’assunzione e allo spaccio delle sostanze stupefacenti, le caratteristiche e le dinamiche dei contesti a rischio; fornire ai ragazzi uno spazio di ascolto e riflessione relativamente ai propri stili di vita, facendo in particolare emergere come avviene la ricerca del consenso e quali sono le situazioni e le attività che li gratificano e li fa stare bene; favorire il protagonismo dei ragazzi; creare occasioni di confronto sulla tematica tra giovani ed adulti anche attraverso la realizzazione congiunta di elaborati ed informare sulla rete dei Servizi esistenti e sulle modalità di aiuto offerte». Il mirino è sugli alunni che frequentano le scuole medie: il progetto sarà realizzato nella zona sociale 10, ovvero nei territori di Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini, Stroncone e Terni. In totale si parla di 112 ore di attività per ogni plesso ed evento conclusivo per l’autunno del 2024. Quattordici i plessi scolastici coinvolti.

Gentiletti e Simonetti

La critica

«Con tutto il rispetto per l’impegno degli enti religiosi e di culto nel sociale – le parole di Luca Simonetti (M5s) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico) -, troviamo assolutamente fuori luogo che nel bando per la ricerca di un gestore che si occupi della lotta alle dipendenze sia inserita la possibilità che oltre agli enti privati e del terzo settore possano partecipare anche enti ecclesiastici e di culto. La lotta alle dipendenze va affrontata in modo assolutamente laico e scientifico, da enti che abbiano su questo esperienza, formazione e siano esenti da orientamenti ideologici di qualsiasi genere. L’amministrazione sceglie invece ancora una volta di farsi braccio secolare, dopo la recente e discussa assegnazione del centro antiviolenza alla Caritas Diocesana, sulla base di un bando che ha di fatto escluso, con i suoi requisiti, realtà laiche che nel territorio tanto si sono impegnate e tanto hanno dato nella lotta alla violenza di genere, con professionalità e competenza».

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