Terni, Prisciano: «Polveri aggressive»

A dirlo sono i tre periti incaricati dal gip Santoloci: «Elevata basicità». Riscontrati valori più alti della media per cromo e nichel nei pressi della ThyssenKrupp

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Livelli di cromo e nichel molto più elevati a Prisciano rispetto a quelli riscontrati in altre zone di Terni – come ad esempio Borgo Rivo – indicative della presenza «di una fonte di emissione in grado di influenzare in modo sostanziale le deposizioni atmosferiche». E lo stesso, pur nei limiti di legge, vale per elementi come ferro, cobalto, magnesio, manganese e vanadio. Poi le polveri: per i consulenti incaricati dal gip Maurizio Santoloci nell’ambito dell’incidente probatorio disposto sulla situazione ambientale di Prisciano, le polveri che ricadono sul quartiere «sono fortemente influenzate dalle emissioni diffuse della Ilserv e, con ragionevole certezza ed elevata probabilità, sono riconducibili alla attività industriale della Ilserv».

La super perizia A dirlo sono gli ingegneri Maurizio Onofrio, Roberta Spataro e il dottor Ivo Pavan, i tre periti incaricati dal tribunale – su richiesta del pm Raffaele Pesiri – nell’ambito dell’indagine che vede coinvolto un dirigente della Ilserv per ‘disastro ambientale’ e ‘getto di cose pericolose’, a seguito dell’esposto depositato da una sessantina di cittadini di Prisciano, rappresentati dagli avvocati Federica Sabbatucci, Francesca Carcascio, Antonella Dello Stritto e Loris Mattrella.

Elevata basicità «Le polveri che ricadono sul quartiere Prisciano – scrivono i periti nella loro relazione – non contengono cromo esavalente, ma hanno uno spiccato fattore di basicità che le rendono particolarmente aggressive su superfici di tipo metallico e vetroso. La lisciviazione dovuta all’azione delle acque meteoriche non è sufficiente ad allontanare tali polveri dalle superfici dove tendono ad ancorarsi ed a degradare la superficie stessa».

PRISCIANO, STOP ALLEVAMENTI E COLTIVAZIONI – VIDEO

Nuova perizia all’orizzonte Poco o nulla è emerso, invece, circa le conseguenze della ‘pioggia di polveri’ per la salute delle persone. La perizia era infatti orientata si aspetti strettamente tecnici, ma i dubbi – alimentati dalla recente ordinanza del sindaco di Terni che vieta in una porzione di Prisciano la coltivazione di prodotti ortofrutticoli all’aperto, la somministrazione degli stessi a persone e animali e l’allevamento di bestiame all’aperto – spinge verso nuove attività di indagine concentrate strettamente sugli aspetti medici e sanitari. Questo chiederanno alla procura i legali che rappresentano i cittadini della zona e che invocano un’ulteriore perizia che scavi a fondo sul piano epidemiologico e medico-legale della vicenda.

«Gestione carente» Dal punto di vista delle tecnologie applicate dalla Ilserv per contrastare il fenomeno delle polveri, per i tre periti «l’azienda utilizza le migliori tecniche indicate dal documento ‘produzione e trasformazione di metalli non ferrosi’. Per quanto concerne le emissioni diffuse, lo stato di applicazione delle Bat indica l’adozione di aspirazione delle polveri e individua come migliorìa da apportare per contenere l’emissione, inumidire le strade di transito dei camion». Tuttavia, osservano i tecnici incaricati dal gip Santoloci, «sebbene l’impianto sia dotato delle migliori tecniche per contenere le emissioni diffuse, la gestione operativa dello stesso è carente».

La richiesta Al termine dell’incidente probatorio il giudice ha restituito gli atti alla procura cui spetta il compito di proseguire con le attività d’indagine. La richiesta dei cittadini è quella di chiarire, una volta per tutte, quali siano le conseguenze della ‘pioggia’ per la loro salute, visto che finora gli elementi acquisiti hanno consentito solo di individuare il possibile collegamento con i danni riportati da abitazioni, auto e beni materiali.

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