Terni, stalli disabili: ok al regolamento

Lunedì sera in consiglio comunale l’approvazione con 21 voti a favore e 7 astenuti. Ma non tutti sono d’accordo: «Si può fare richiesta solo per 27 vie»

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Via libera con polemiche al regolamento per la concessione degli spazi di sosta alle persone con disabilità titolari del contrassegno di parcheggio. La votazione – 21 voti a favore e 7 astenuti – c’è stata poco dopo le 20 di lunedì in seguito ad oltre quattro ore di confronto: ben 18 gli emendamenti ed i sub emendamenti esaminati. Ne sono stati approvati 7, quelli presentanti dai consiglieri Michele Rossi (Terni Civica), Doriana Musacchi (Gruppo Misto), Valdimiro Orsini (Unit per Terni) e Luca Simonetti (M5S).

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L’esito

Nel caso degli stalli di sosta personalizzati – specifica il Comune – da istituire in prossimità della residenza e/o del posto di lavoro, la richiesta può essere inoltrata da titolari di contrassegno di parcheggio per disabili o tutori esercenti la potestà genitoriale. La concessione ha una durata di 5 anni e può essere rinnovata. C’è inoltre il mandato all’ufficio viabilità  di esaminare le richieste pervenute sulla base di quanto disciplinato dal regolamento e di realizzare la segnaletica stradale che individua i posti auto degli aventi diritto: «Un regolamento – le parole dell’assessore Leonardo Bordoni – che la città attende da sempre, mai nessuno vi aveva messo mano perché tocca interessi delicati e spesso concorrenti. Questa amminisrtrazione è convinta che dare risposte ai cittadini sia un dovere, seguendo la giusta metodologica, cioè il massimo coinvolgimento delle associazioni dei disabili che hanno partecipato al tavolo di lavoro; è uscito, infatti, un testo concordato. Stiamo concedendo dei diritti ai cittadini, prima il comune non era obbligato. Altre città non concendono stalli ad personam. Con questo regolamento diamo uno strumento ai cittadini. I limiti previsti sono quelli dettati dalla legge. Abbiamo cercato le condizioni per dare la più ampia risposta possibile. Ringrazio le associazioni di disabili che hanno partecipato e i consiglieri che hanno accolto il tema che gli ho proposto con respobnsablità, passione e partecipazione».

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400 richieste in attesa

Diversi gli interventi durante il consiglio: «Ho dato il mio contributo – le parole della Musacchi – anche con un emendamento per spazi di sosta in luoghi culturali e religiosi. Mi auguro che finalmente con questo regolamento si possano dare risposte chiare e precise a persone che hanno fatto domanda ma che ancora non hanno ricevuto comunicazioni. Sicuramente si è cercato di fare il massimo possibile, si affronta un tema molto delicato, dal momento che le disabilità sono di numerosi tipi: nel caso ci fosse una dimenticanza siamo fiduciosi di poter apportare migliorie a quanto già fatto». Per Rossi «l’opinione complessiva sul regolamento non può che essere positiva. Innanzitutto perché finalmente si fornisce uno strumento utile alla corretta assegnazione di questi posti auto riservati: ci sono circa 400 richieste in attesa da più di tre anni, che gli uffici non hanno potuto assegnare. Soddisfatto anche per gli emendamenti che lo hanno arricchito. Fondamentalnente si trattava di emendamenti su aspetti tecnici il cui voto è stato inevitabilmente condizionato dal parere espresso dalla dirigente di settore (Gioconda Sassi, ndr). Per molti è mancata una vera e propria sostenibilità giuridica. Pareri tecnici ai quali mi sono dovuto adeguare. Avevo inserito la comunicazione obbligatoria da parte degli eredi del decesso del titolare della concessione, con la finalità di liberare lo stallo prima di ogni controllo, ma si tratta come spiegato dalla dirigente di settore, di un obbligo giuridico che non può ricadere in capo ad un terzo, l’ho dovuto quindi sostituire con l’obbligatorietà solo per alcune fattispecie (es. tutore) i quali difatto sottoscrivono la concessione. Altro mio emendamento accolto riguarda l’obbligo di comunicazione da parte del concessionario del venir meno delle condizioni necessarie alla conservazione dello stallo personalizzato. Comunicazioni che permetteranno la revoca d’ufficio della concessione prima ancora di indagini e controlli. Conosciamo bene che purtroppo i permessi e le concessioni disabili sono spesso oggetto di alcuni scandali legati al loro possesso ed uso da parte di chi non ne è titolare. Altri emendamenti accolti e che ho votato favorevolmente riguardano la durata delle concessioni in essere (che a differenza delle nuove con durata 5 anni, avranno durata di 3 anni) e la regolamentazione di un continuo confronto con le associazioni anche alla luce di possibili casi non previsti dal regolamento. Ho rimarcato un aspetto in cui credo molto: la necessità di impegnarsi nel contrastrare gli abusi».

L’opposizione la pensa diversamente: «Solo 27 vie»

Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha sottolineato che l’amministrazione comunale e la maggioranza di centrodestra «hanno fatto una scelta politica molto chiara: non hanno voluto dare risposta alle oltre 400 richieste che giacciono in comune. Il regolamento così come è stato redatto ne boccierà la stragrande maggioranza. Prevede normative infatti troppo restrittive che oltretutto non tengono conto delle esigenze e delle articolazioni della disabilità. Il risultato è che i diritti saranno lasciati nelle mani della discrezionalità, che il parcheggio a chi ne ha realmente diritto sarà oggetto di concessione piovuta dall’alto». Anche Emanuele Fiorini (Forza Centro) è perplesso: «Un regolamento così come quello presentato dall’assessore e liquidato dalla commissione non serve a nulla, crea discriminazioni e non dà una risposta concreta alle tante richieste di stallo per disabili. Il principale problema – ha spiegato – è che all’interno del regolamento comunale si è inserita la dicitura alta densità di traffico, quindi l’amministrazione intende rilasciare permessi di stalli personalizzati solo a persone con disabilità residenti in tali zone. Tant’è vero che l’allegato 2B del regolamento individua, su tutto il territorio di Terni, solo 27 vie per le quali è possibile fare richiesta, per cui sono escluse tutte quelle persone disabili residenti ad esempio nelle frazioni, le periferie e comunque nelle vie non incluse nell’elenco. Se non si va incontro alle esigenze di tutti si creano delle disuguaglianze, vi saranno persone disabili di serie A e di serie B. Quello che intende fare la nostra amministrazione, ovvero sia limitare la concessione degli stalli personalizzati alle zone ad alta densità di traffico, si pone in contrasto con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Inoltre, l’operato dell’amministrazione, al contrario di quanto sostenuto dall’assessore e dalla dirigente, non trova fondamento in alcuna norma di legge. Nel nostro ordinamento, infatti, non vi è alcuna fonte primaria del diritto che limita la concessione degli stalli alle zone ad alta densità di traffico. Questa scelta ingiustificata – ha concluso – e poco rispettosa dei diritti delle persone con disabilità. Tale scelta è frutto di una precisa volontà politica o di una confusa interpretazione delle norme?».

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