Terni, scontro in aula su rifiuti e Css

L’assessore: «Diciamo ‘no’ ai rifiuti di Acea. Il Css sarà minimo e residuale». M5s: «Abbiate la faccia di difendere le vostre scelte»

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Benedetta Salvati

«Purtroppo sul territorio, per scelte pregresse anche forse interessate, abbiamo due impianti di incenerimento dei rifiuti. Oggi però questa amministrazione dice ‘no’ alla richiesta di Acea di incenerire a Terni i rifiuti provenienti da Roma, città che non ha saputo organizzare un sistema integrato di incenerimento dei rifiuti. Ci scontreremo con questo colosso che è Acea ma non bruceremo rifiuti urbani né Css (combustibile solido secondario derivante dai rifiuti solidi urbani, ndR) che semmai potrebbe essere prodotto qui come percorso finale e residuale di una raccolta differenziata ‘spinta’, eseguita con soluzioni impiantistiche di recupero e poi venduto ad impianti industriali, al posto di combustibile fossile, comunque non nel nostro territorio comunale». Lo ha detto l’assessore all’ambiente del Comune di Terni, Benedetta Salvati, a margine della discussione sul Dup in consiglio comunale.

Luca Simonetti e Valentina Pococacio

M5s all’attacco

«Mi fa indispettire che voi la scelta del Css la difendiate – ha replicato Valentina Pococacio (M5s) -. Si tratta di una merce, non più di un rifiuto, liberamente commerciabile. Non ha nulla di etico dire ‘il Css lo produco qui’ e non c’è nulla di superfluo nel nostro atto (i Cinque Stelle avevano chiesto alla giunta di opporsi incondizionatamente all’incenerimento di Css, ndR). Abbiate la faccia di difendere le vostre scelte a spada tratta. Dite che siete apertamente favorevoli al Css e fatela finita. Fregarsene delle persone che si ammalano, anche se non sono di Terni e anche se il combustibile solido secondario non verrà bruciato qui, è vergognoso».

«Negazionismo ambientale spregiudicato»

Sul punto i consiglieri pentastellati hanno anche inviato una nota in cui si dicono «esterrefatti nel constatare come la Lega non batta ciglio: e pensare che solo qualche mese fa occupava il consiglio regionale con tanto di selfie e deputati nazionali al seguito, fianco a fianco dei nostri portavoce Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, per protestare contro il piano regionale dei rifiuti e contro gli inceneritori di Terni. Un piano scritto e attuato dal Pd a cui la giunta Latini non ha fatto altro che un copia/incolla per redigere il Dup 2018-2020. Ancora una volta – aggiungono i consiglieri comunali del M5s a Terni – si cerca di prendere in giro i cittadini parlando di Css, in totale continuità con le politiche del Pd. Ma questa volta a far paura è anche la totale incompetenza che traspare dalle dichiarazioni che l’assessore all’ambiente ha reso di fronte al consiglio comunale. Ancora la vecchia storia a buon uso della sterile propaganda che a Terni sarebbero bruciati i rifiuti provenienti da Roma non sapendo che la cosa sarebbe possibile solo in virtù di un accordo tra Regioni, e dimenticando come tale richiesta fu fatta a suo tempo proprio dall’amministrazione romana di centrodestra guidata da Gianni Alemanno e come oggi Virginia Raggi sia chiamata nell’arduo compito di riparare ai danni fatti da altri. La sensazione, anche dopo aver assistito all’evento sullo Studio Sentieri di venerdì scorso a palazzo Gazzoli, è quella di essere tornati indietro di almeno 20 anni, quando proprio con il centrodestra nacque la stagione dell’incenerimento a Terni. Anni di lotte, di nuove consapevolezze, di muri abbattuti sembrano non scalfire la determinazione con cui si sta riproponendo un negazionismo ambientale molto più spregiudicato di prima».

Bocciati gli atti di indirizzo delle minoranze

La discussione sul Documento unico di programmazione – a cui ha partecipato anche il sindaco Leonardo Latini – si è conclusa con il voto. Respinti tutti e nove gli atti di indirizzo presentati dalla minoranza. Sul Dup 2018-2020 – già approvato dalla giunta – c’è stata invece la presa d’atto dell’assemblea consiliare.

Via libera al bilancio, approvato l’emendamento di Masselli sullo sport

Nel pomeriggio è arrivata l’approvazione del bilancio riequilibrato con 18 voti dei consiglieri della maggioranza, mentre i voti contrari sono stati 10. In precedenza invece c’era stato il semaforo verde per l’emendamento proposto da Masselli per lo spostamento di 50 mila euro delle spese complessive per l’illuminazione (circa 1 milione di euro) al sostegno delle famiglie con disagio economico. L’obiettivo è consentire ai loro figli di praticare attività sportiva.

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