Terni, scuole ‘calde’: «Riccardi si dimetta»

Duro attacco di Rifondazione Comunista che ‘chiede la testa’ dell’assessore: «Ogni scorciatoia nasconde altre intenzioni»

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del Partito della Rifondazione Comunista di Terni

La giunta comunale sui Servizi Educativi Comunali (SEC) è in pieno stato confusionale. Ognuno afferma tutto e il contrario di tutto. Ognuno si rifà a criteri subito puntualmente smentiti da qualcun altro.

Sui SEC e sulla refezione scolastica, veri “fiore all’occhiello” della storia di Terni, si sta giocando una partita che va oltre il tema. Si sta giocando una partita tutta politica sulla pelle dei bambini, dei genitori e degli operatori del settore.

Si aprono rapporti di consulenza con l’ex dirigente dei servizi educativi, ora in pensione, responsabile della gestione dei SEC in questi ultimi anni, del loro depotenziamento e relativa crisi di utenza L’Amministrazione aveva necessità della sua consulenza? A che fine? Con quanti soldi?

In più di due mesi di dibattito e di scontro l’unica voce assente, rifiutando nei fatti il confronto pubblico, è proprio chi per delega ha la responsabilità politica e programmatica sui SEC, cioè l’Assessore Riccardi.

Nello stato in cui versa la Giunta l’unica mossa rimasta al Sindaco è dimettere la Riccardi, assumere su di se le deleghe, fermare i processi in atto e dire pubblicamente una volta per tutte quali sono le linee programmatiche dell’Amministrazione rispetto ai Servizi educativi comunali e alla refezione scolastica. Questa è responsabilità del Sindaco, la deve assumere tutta, subito e in prima persona. Basta con le controfigure.

Il PRC appoggia le proposte dei genitori, non si possono sistemare i problemi di bilancio derivati dai tagli del Governo nazionale, da scelte programmatiche sbagliate e da vicende dai confini poco chiari come quelle della gestione del percolato della discarica di Pentima, sulla pelle dei bambini, delle famiglie e degli operatori del settore.

L’unico modo per uscire dall’impasse in cui si è infilata la Giunta sono le dimissioni della Riccardi e l’attivazione di un processo partecipativo reale. Non certo quello avviato con la Delibera n° 25 del 24 febbraio 2016. Una partecipazione farsa dietro alla quale si nascondono altre intenzioni, altre operazioni politiche e finanziarie.

Il Sindaco apra subito due tavoli paritetici di confronto: uno sulla refezione scolastica e uno sulla riorganizzazione dei SEC.

Ora è il momento della chiarezza e della piena trasparenza. Ogni altra scorciatoia, ogni altra Delibera “omnibus”, nasconde altre intenzioni.

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