Terni, stop al traffico: ‘zona zero’ alla prova

Da lunedì e fino al 31 marzo in vigore l’ordinanza che limita la circolazione e abbassa le temperature dei riscaldamenti. Proteste da sinistra e da destra

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Entra in vigore il pacchetto di interventi «volti a contrastare il Pm10 – spiega il Comune di Terni – fenomeno in riduzione con l’arrivo delle piogge, ma comunque presente in città. Già da questo lunedì e martedì nella cosiddetta ‘zona zero’ non sarà consentita la circolazione delle auto più inquinanti.

La 'zona zero'

La ‘zona zero’

La ‘zona zero’ Tre, spiega palazzo Spada, «i pacchetti delle misure attivate. Riscaldamento domestico: contenimento della temperatura degli impianti termici, attestata a 18 gradi; incentivi per circa 70 mila euro per l’ammodernamento degli impianti domestici. Mobilità: introduzione di una zona di circolazione cosiddetta ‘zero’ dove potranno circolare nei primi due giorni della settimana solo i veicoli euro 5, 6 e a trazione ecologica. La zona è più ampia dell’attuale Ztl, ma esclude i grandi parcheggi di attestamento e le strade che li collegano per consentire una corretta fruizione dei posti auto grazie anche agli incentivi sul pagamento della sosta sperimentati nel periodo delle festività natalizie e confermati per il 2016. Per il corretto smaltimento del residui vegetali l’ordinanza vieta la combustione privata e ribadisce che l’Asm fornisce un servizio gratuito di ritiro e smaltimento delle potature».

Emilio Giacchetti

Emilio Giacchetti

La velocità L’ordinanza, nei prossimi giorni, «sarà integrata dalla disposizioni per la riduzione della velocità dei veicoli che transitano in città, per recepire le nuove direttive del ministro Galletti, compatibilmente alla conformazione e tipologia delle arterie cittadine. Così come promesso – dice l’assessore Emilio Giacchetti – attuiamo le misure strutturali di contenimento dello smog e del Pm10. Le ordinanze vanno a interessare le abitudini di ognuno di noi, ma sono estremamente necessarie per dare un apporto alla qualità dell’aria e alla salute dei cittadini. Ci attendiamo risultati anche dagli incentivi volti all’ammodernamento degli impianti di riscaldamento. Le novità sono consistenti, ben al di la delle targhe alterne – superate da due anni dal Piano regionale sulla qualità dell’aria – in un’ottica di contrasto del Pm10 nei suoi effettivi generatori. Fondamentale è l’apporto dei cittadini».

Simone Guerra

Simone Guerra

Sel Decisamente critico l’ex assessore alla cultura del Comune, Simone Guerra (Sel), che ironizza sul fatto che «anche a Terni entreranno in vigore le misure ‘straordinarie’ prese dall’amministrazione comunale» e che «le decisioni assunte a metà dicembre 2015 entreranno in vigore l’11 Gennaio 2016 malgrado il numero dei superamenti rilevati per le concentrazioni di Pm10 per il 2015 avrebbero imposto di prendere provvedimenti già molto prima».

Il ‘piano’ Guerra poi ricorda che «non si neanche ritenuto necessario nel 2015 attuare le misure già previste dal Piano regionale della qualità dell’aria, approvato dal consiglio regionale a dicembre 2013, che individua il territorio ternano tra quelli di maggiore criticità per quanto riguarda le polveri». Peraltro, secondo Guerra, «è inutile fare ordinanze episodiche che hanno scarse o nulle capacità di controllo e slegate da una visione complessiva del futuro di questa città. Lo sviluppo edilizio, la gestione dei rifiuti, l’organizzazione dei servizi, la mobilità e tutte le azioni dell’amministrazione devono essere pianificate in modo sostenibile cercando di migliorare la qualità dell’aria e della vita dei cittadini. Non è più giustificabile il grave ritardo nel raggiungimento degli obiettivi minimi stabiliti anche nel Piano d’ambito per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Incredibili, a tal proposito, i danni del decreto Sblocca Italia che, nonostante gli ipocriti palliativi della Regione, continua a puntare sull’incenerimento dei rifiuti urbani e ad individuare un territorio come quello di Terni come sito di impianti di rilevanza nazionale».

La mobilità In casa Sel si torna a chiedere «un nuovo, sostenibile e partecipato Piano della mobilità urbana, con all’interno misure tese a favorire il trasporto pubblico, gli spostamenti in bici o a piedi e le zone 30. Come pure una politica tariffaria per i parcheggi pubblici, largamente sottoutilizzati, funzionale ad un corretto governo del traffico automobilistico privato piuttosto che a far cassa. Certo è che, in un contesto così preoccupante, il solo ipotizzare riaperture anche parziali della Ztl è da irresponsabili».

Federico Brizi

Federico Brizi

Forza Italia Da lunedì, dice il vice presidente del consiglio comunale, Federico Brizi (Forza Italia), «andrà in scena la nuova commedia dell’amministrazione, che però non farà ridere, ma farà piangere tanti cittadini e sarà una trappola per i più giovani. Nella nuova zona zero, sembra il titolo di un film di fantascienza, non potranno accedere neanche i motocicli se non almeno euro 5. Si tratta di una disposizione per la prima volta applicata a questo tipo di mezzi e che pochissimi conoscono perché non pubblicizzata. Come faranno gli studenti ad andare a scuola o i molti che per andare a lavorare avranno scelto proprio il motorino per non usare l’auto?».

I garage Chi abita in centro e ha il garage, dice Brizi, «non potrà entrare o uscire; bisognerà utilizzare i cosiddetti parcheggi di attestamento, ma quali sono? Come sono serviti dai mezzi pubblici? Perché al posto dell’ex mercato coperto non fare un nuovo parcheggio multi piano visto che ancora non è chiaro che fine farà quell’area oggi così degradata. A Terni non esiste più la cultura del mezzo pubblico e d’altronde la rete è inadeguata se non ridicola.
Ma la riflessione più importante è che questa misura non servirà al fine di migliorare la situazione smog e polveri, anzi credo peggiorerà».

Il traffico Nell’anello stradale che delimita la zona zero, insiste poi il vice presidente del consiglio comunale, «tutte le auto potranno circolare liberamente. Si tratta di arterie viarie già normalmente congestionate nelle ore di punta, figuriamoci se non si verificherà una consistente stagnazione del traffico con un sensibile aumenti delle polveri che ricadranno proprio in quell’area. Mi chiedo se siano stati effettuati mai studi sulla viabilità e i flussi di traffico, che di solito sono affidati a enti terzi tipo l’Aci o se l’amministrazione ne abbia almeno sentito dire. Vedremo martedì i risultati, a oggi certi sono soltanto i disagi per tutti i cittadini».

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