Terni, Tbc polmonare: «L’Usl paghi i danni»

Una giovane mette in mora l’azienda sanitaria che non avrebbe diagnosticato la malattia, riconosciuta solo sette mesi dopo al ‘Gemelli’

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Una tubercolosi polmonare che non sarebbe stata diagnosticata dai sanitari della Usl Umbria 2, nonostante la giovane colpita, di Terni, fosse stata seguita per sette mesi dallo specialista dell’azienda sanitaria. La malattia era emersa solo a seguito di una visita effettuata al policlinico ‘Gemelli’ di Roma e ora la giovane, attraverso il proprio legale, chiede il risarcimento dei danni.

Odissea I primi sintomi – difficoltà a respirare, malessere diffuso – sarebbero comparsi nel gennaio del 2014, con la ragazza che aveva effettuato diverse visite di controllo presso la Usl. Alla diagnosi – sospetta bronchite asmatica – avevano fatto seguito la terapia antibiotica, rivelatasi inefficace, e due esami radiografici non seguiti però da ulteriori approfondimenti diagnostici.

Messa in mora Di fronte al persistere dei sintomi, la donna – a distanza di sette mesi dalla comparsa – si era così rivolta al ‘Gemelli’ di Roma dove le era stata diagnosticata la ‘tubercolosi polmonare’, poi curata in maniera opportuna. Il tempo trascorso, però, avrebbe consentito alla malattia di ‘progredire indisturbata’. Da qui l’atto formale di diffida e messa in mora, inviato dall’avvocato Fabio Lancia del foro di Terni all’azienda sanitaria, preludio ad una causa di risarcimento danni di fronte al tribunale civile di Terni.

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