Terni, travolto e ucciso: maxi risarcimento

Ferrero Raimondi morì nell’agosto del 2010 dopo essere stato investito in viale Trieste

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Morì nell’agosto del 2010 dopo essere stato travolto da una Ford Focus sulle strisce pedonali di viale Trieste, all’altezza dell’istituto Geometri. A distanza di oltre quattro anni dal fatto, il tribunale civile di Roma ha riconosciuto ai familiari dell’uomo un risarcimento di un milione di euro.

Il fatto avvenne la mattina del 19 agosto 2010: il ternano Ferrero Raimondi, 83 anni, era in compagnia della figlia con cui stava raggiungendo a piedi l’auto parcheggiata sull’altro lato della strada. Fece in tempo ad attraversare poco più di metà carreggiata, prima di essere travolto dall’auto guidata dal 77enne M.B. – poi indagato per omicidio colposo – che lo scagliò violentemente sull’asfalto. Subito soccorso dalla figlia – salva soltanto per aver camminato pochi passi più avanti rispetto al padre – e, successivamente, dai medici del 118, morì dopo dieci giorni di agonia a causa dei gravi traumi riportati.

Maxi risarcimento In attesa della sentenza penale da parte del triunale di Terni, attesa per i prossimi mesi, il giudice Assunta Canonaco del tribunale civile di Roma ha riconosciuto come unico responsabile dell’incidente mortale l’automobilista investitore, condannando la sua compagnia assicuratrice a risarcire integralmente i familiari della vittima, assistiti dalla Giesse, società specializzata in risarcimento danni, per un importo complessivo che sfiora il milione di euro.

Motivazioni Nella sentenza il giudice evidenzia come la condotta dell’automobilista abbia avuto «efficacia causale esclusiva nella causazione del sinistro, avvenuto per imperizia e imprudenza», nonostante l’anziano guidatore, subito dopo l’incidente, avesse tentato di giustificarsi con i vigili urbani affermando di non aver visto il pedone perché abbagliato dal sole.

Il commento «Ora attendiamo fiduciosi anche l’esito del processo penale – sottolinea Paolo Ciceroni, responsabile della sede romana di Giesse -. I familiari hanno vissuto un periodo di enorme sofferenza che, inevitabilmente, si protrarrà anche nella prossima udienza. Da un punto di vista esclusivamente giudiziario, la pronuncia del Tribunale Civile di Roma rappresenta un primo, importantissimo ed eloquente passo verso la giustizia che meritano».

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