Terni, ‘Unione civica’: «Delusi dal sindaco»

Dalla neonata ‘Unione civica per Terni’ – Terni Dinamica, Progetto Terni, Terni Oltre e Il Giacinto, che lo sostennero durante l’ultima campagna elettorale – giudizi pesantissimi

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Gira che ti rigira, il collante resta lui. Leopoldo Di Girolamo, il sindaco di Terni. Pure – di questi tempi pare soprattutto – quando si tratta di fare da bersaglio. Tanto che nella presentazione della neonata ‘Unione civica per Terni’ – nella quale si fondono molti di coloro che dettero vita a quattro liste civiche (Terni Dinamica, Progetto Terni, Terni Oltre e Il Giacinto), che lo sostennero durante l’ultima campagna elettorale – i giudizi su di lui sono stati pesantissimi.

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

La ‘ visione’ Tanto per cominciare, ha spiegato Massimo D’Antonio, «il sindaco ha una visione ottocentesca della politica e non ha avuto la forza di opporsi a nessuno dei disegni che stanno delineando un profilo decisamente poco edificante della Terni del futuro»; perché, ha rimarcato Leo Venturi, «è chiaro a tutti meno a lui, sembra, che si sta realizzando una concentrazione del potere decisione a Perugia, mentre la nostra cità subisce in silenzio». Tanto che Anacleto Petigliani ha coluto chiarire che «noi non siamo la stampella di nessuno, ma vogliamo operare nell’interesse esclusivo della città»; mentre Ciovanni Ceccotti ha ricordato che «le liste civiche che oggi confuiscono in ‘Unione civica per Terni’, nelle ultime elezioni amministrative hanno ottenuto complessivamente circa il 14% dei consensi e il ‘peso’ potrebbe aumentare se, come ci auguriamo, altre forze vorranno unirsi alle nostre».

Apartitici Perché il loro ‘comun denominatore’ – oltre ad essere decisamente critici con il sindaco e la sua giunta – è quello di «non avere e non voler avere riferimenti partitici di alcun genere – hanno spiegato i quattro portavoce (a settembre si svolgerà un’assemblea che definirà organigramma e ruoli) – ma i circa 100 attivisti che al momento lavorano alla creazione di questo nuovo soggetto politico hanno estrazioni e provenienze diverse. L’unico interesse comune è quello cittadino».

Il ‘campanile’ Ecco, un dubbio però sorge, visto che la tendenza è quella del ‘macro’ – nel regionalismo e non solo – non si corre il rischio di realizzare un movimento fin troppo ‘miscro’ e legato ad una realtà ridotta? «No – è stata la risposta decisa – perché il nostro obiettivo è quello di rafforzare Terni per rafforzare l’Umbria, anche e soprattutto in vista di possibili nuove organizzazioni sovraregionali. Ma rafforzare Terni soprattutto ed evitare che, da città del sud dell’Umbria, e trattata come centro marginale, si trasformi in città del sud della macroregione, con il rischio di essere marginalizzata ancora di più».

Il risveglio E qui si è tornati a parlare del sindaco: «Se si sveglia in tempo, magari anche su nostra sollecitazione, sarà un bene per tutti, altrimenti Terni rischia di essere travolta definitivamente dalla crisi e non è vero, come si dice, che alziamo la voce perché siamo in cerca di sedie o strapuntini. Noi – hanno rivendicato – non vogliamo cariche o incarichi, ma pretendiamo che finalmente Di Girolamo faccia scelte coraggiose, iniziando dall’assegnare quella delega allo sviluppo economico che si è tenuto, ma che di fatto non esercita».

Nessun baratto E, insomma, loro hanno garantito che «non vogliamo null’altro che una forte iniziativa a difesa della città e lo spieghermo per bene nel corso dell’iniziativa che organizzeremo sabato 21 maggio prossimo in un albergo cittadino: la raccolta di firme per il riconiscimento dell’Ast come sito industriale di interesse strategico nazionale è un esempio delle nostre intenzioni». Se il sindaco li chiamerà – «sono sei mesi che con noi non parla», dicono – andranno a parlarci. Ma non per chiedere posti.

 

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