Terremoto a Cascia: «Animali addio»

La storia di Gianni, fabbro colpito dal sisma: «Per non chiudere l’attività ho dovuto regalare tutte le bestiole a cui voglio bene»

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Al dolore del terremoto, dei danni che hanno messo in ginocchio la sua attività di artigiano, ora si è aggiunto anche quello di dover dare via gli animali a cui lui e la sua famiglia sono affezionati. E martedì mattina sono state lacrime quando si è trattato di consegnarli – «regalarli, perché gli voglio troppo bene per venderli» – ad un gentile signore di Assisi, volontario della Misericordia, che ha risposto al suo annuncio pubblicato su Facebook.

cascia-costretto-dal-terremoto-a-regalare-gli-animali-15-novembre-2016-2Senza alternative La storia, una delle tante legate al tragico sisma che ha messo in ginocchio un’ampia parte del centro Italia fra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, è quella del signor Gianni che vive ad Atri, una frazione a tre chilometri da Cascia (Perugia). Ed è lui a raccontarla: «Dopo il sisma del 24 agosto, che ha risparmiato la mia abitazione ma non la mia attività, sono stato raggiunto da un’ordinanza di sgombero. Ho dovuto liberare la mia bottega di fabbro, dove tengo macchinari e altre cose, e cercarmi subito uno spazio per evitare di chiudere quella che è l’unica fonte di sostentamento della ma famiglia».

cascia-costretto-dal-terremoto-a-regalare-gli-animali-15-novembre-2016-1La speranza La scelta, a quel punto, è stata obbligata: «Ho un piccolo spazio dove tengo, tenevo ormai, una cinquantina di bestiole fra conigli, galline, galli, porcellini d’India e anche un papero che chiamavamo tutti ‘Gedeone’. Per non chiudere l’attività, mi sono trovato costretto a spostare tutti gli arnesi in quel locale e per gli animali non c’è stato più posto». Da qui la decisione, dura, di regalarli sul web. A rispondere sono stati in tanti, ma la scelta è andata su un signore di Assisi a cui martedì mattina ha affidato le bestiole. «E per me e la mia famiglia è stato un altro momento difficile – racconta – dopo quelli vissuti con il sisma. Spero solo che stiano bene anche se in questi casi si va un po’ sulla fiducia».

«Non lasciateci soli» «Dopo il sisma del 24 agosto, sono stato l’unico artigiano di Cascia a subire danni così gravi. Dire che è dura è scontato, ma non voglio mollare. Purtroppo per le attività, ho provato ad informarmi in Comune e anche al centro di coordinamento, non è previsto alcun aiuto a differenza dei privati. Vediamo se ora, anche in seguito alle scosse di ottobre, la situazione cambierà. Promesse finora ne ho sentite tante ma la fiducia, parlo per esperienza, è poca. Spero che qualcuno si muova in questo senso perché la situazione è veramente difficile, anche se uno ce la mette tutta».

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