Terremoto, polemiche su ‘macerie in ricordo’

Contestata, sui social network, la «piccola composizione con sasso, a memoria del sisma». Marini a Norcia: «Entrare in quella che poi sarà la fase viva della ricostruzione»

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«Le giornate di oggi e domani sono riservate anche a momenti spirituali, di ricordo nella preghiera, e di questo ringrazio monsignor Parolin per la sua presenza qui a Norcia, così come ringrazio la Conferenza episcopale ed il Papa in prima persona per la vicinanza che hanno dato, in tutto questo anno, alle nostre comunità, ai cittadini, alle persone colpite», lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a margine della messa che, officiata in piazza San Benedetto dal segretario di Stato Vaticano, si è tenuta domenica mattina a Norcia nell’ambito delle iniziative ad un anno dal sisma che colpì l’Umbria nel 2016.

IL TERREMOTO

Le giornate del ricordo «Insieme con le istituzioni locali, con i Comuni in modo particolare – ha proseguito Marini – nelle giornate di oggi e domani sono inoltre promossi diversi appuntamenti legati sia alla riflessione sulle cose fatte, ma soprattutto su quelle da fare, sul sistema di protezione civile, sugli aspetti della ricostruzione, sull’avvio, dopo la messa in sicurezza, del recupero dei beni culturali. Questo è il lavoro che si sta facendo. E’ un lavoro difficile – ha sottolineato la presidente – per i danni e la complessità che siamo chiamati a gestire. Mi auguro anche che l’insieme delle procedure, ma anche un investimento più convinto sulle autonomie locali, sui Comuni in primo luogo, permetterà di entrare in quella che poi sarà la fase viva della ricostruzione che vedrà protagonisti i professionisti del territorio, i tecnici, le imprese ed i cittadini. 

La composizione

La polemica Sta facendo il giro del mondo sui social network – intanto – e i comenti sono, per la stragrande maggioranza, negativi, quella su sul sito internet del Comune di Norcia viene definita una «piccola composizione con sasso, a memoria del sisma, ma proiettato verso la ricostruzione». Il Comune di Norcia, ma anche la Regione dell’Umbria, hanno voluto ringraziare così – oltre che con «la carta di cittadinanza Europea, perché chi è cittadino di Norcia è cittadino d’Europa» – gli «operatori che hanno operato sul campo durante questo anno di emergenza post sisma 2016. Bello ed emozionante anche solo avervi rivisto e re incontrarci nuovamente – ha detto il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, a rappresentanti della Protezione civile nazionale e regionale, a funzionari della Regione ed a rappresentanti di aziende che hanno perato sul territorio per garantire i servizi essenziali – per noi di Norcia quello che ci lasciamo alle spalle è stato l’anno più terribile della nostra vita».

La Protezione civile Riccardo Ammoscato della Protezione civile nazionale, ha replicato: «Abbiamo condiviso mesi intensi qui a Norcia: dalle centinaia di scosse, alla nevicata epocale, però conservo ancora il nastro dell’inaugurazione del corso il 22 dicembre scorso. Ripartendo da quel momento abbiamo iniziato a rimettere insieme un puzzle ormai sconquassato e, pezzetto per pezzetto, abbiamo rimesso in piedi un po’ tutto». 

Il sasso Ma quel sasso, quel frammento delle tonnellate e tonnellate di macerie che sono ancora in attesa di essere rimosse a Norcia dopo la tragedia che ha provocato, è la denuncia, «4 mila sfollati, 620 nuclei familiari da ospitare in ‘casette’ alternative, la maggior parte (oltre il 60%) ancora (al 28 ottobre 2017) da consegnare, 1.000 persone ancora negli alberghi, 2.600 nuclei familiari in affitto in alloggi temporanei, 335 persone in container da cantiere riadattati a ostelli collettivi»; davvero non è piaciuto a molti.

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