Tesei: «Non c’è regione più isolata dell’Umbria». Il piano per l’aeroporto San Francesco d’Assisi

A palazzo Donini presentata la stagione 2023 dello scalo

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di G.R.

A Palazzo Domini è stata presentata la stagione 2023 dell’aeroporto dell’Umbria San Francesco d’Assisi. L’obiettivo è quello di raggiungere 500mila passeggeri nel 2023. Per centrarlo l’aeroporto dell’Umbria San Francesco d’Assisi ha previsto 15 destinazioni (che potrebbero tranquillamente diventare 17), 94 voli di linea settimanali, 505mila posti totali offerti e 5 compagnie aeree operative sullo scalo. Questo il piano per la stagione Summer 2023 del «gioiellino costato 60 milioni di euro che permette di far uscire dall’isolamento l’Umbria e fare crescere una regione che prima era immobile». Così lo definisce la presidente della regione Umbria Donatella Tesei parlandone a Perugia a palazzo Donini in conferenza insieme al presidente della Sase Stefano Panato.

I voli

La stagione comincerà il 26 marzo e chiuderà il 28 ottobre. Inclusi quattro voli nazionali (32%) verso Cagliari (4 voli settimanali), Catania (5), Palermo (3) e Brindisi (2). A questi potrebbero essere aggiunti Olbia, che è in via di definizione perché si tratta di un aereoporto contingentato dove quindi si opera a slot, e Milano, per la quale tratta sono stati chiesti 5 milioni (il freccia rossa ne costa 2,8) e la Tesei ha affermato di aver chiesto al ministro delle infrastrutture agevolazioni per contiguità territoriale che viene riconosciuta alle regioni isolate. A livello nazionale sono invece undici le tratte (68%): la novità di Cracovia (2), Londra Stansted (7), Malta (3), Tirana (3), Vienna (2), Barcellona (2), Bucarest (2), Londra Heathrow (4), Rotterdam (2), Bruxelles Charleroi (3). Le compagnie operanti sono oltre alla principale Ryanair, Wizz Air e Albawings verso Tirana, British Airways verso Londra Heathrow e Transavia verso Rotterdam.

I successi del 2022

«Il 2022 è stato un anno da record con 370mila passeggeri, il 30% in più rispetto a quanto previsto nel piano industriale – commenta con orgoglio la Tesei –  primo aereoporto italiano per crescita rispetto al precovid, terzo a livello europeo». Ci sono stati però anche dei problemi: «Non ha retto l’impatto dei 250mila estivi. Sono stato quindi necessari dei lavori di miglioramento strutturali. Verrà creato il quarto gate utile per il decogestionamento e vi sarà un nuovo sistema di smistamento bagagli. Il tutto avrà un costo di circa 850mila euro di cui si farà carico la Regione». Infine prende parola Panato: «Questo aereoporto ha guadagnato credibilità a livello continentale presso le compagnie che apprezzano i nostri servizi a terra per quanto riguarda il rifornimento e la consegna dei bagagli».


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