ThyssenKrupp divisa in due società

L’annuncio dalla Germania: scissione tra Industrials e Materials, di cui dovrebbe far parte l’Ast

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Nel mezzo di una fase delicatissima – tra le nomine dei nuovi ceo e del presidente del consiglio di sorveglianza e l’avvio formale della joint venture con Tata Steel – la ThyssenKrupp fa un altro annuncio: la multinazionale tedesca è pronta a dividersi, creando due imprese autonome e quotate, ThyssenKrupp Materials e ThyssenKrupp Industrials. Lo ha comunicato giovedì alla Borsa di Francoforte e quindi alla stampa.

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L’iter

Il consiglio di vigilanza deciderà sulla proposta del consiglio di amministrazione nel corso di una riunione straordinaria fissata per domenica. Lo stesso cda si dice convinto «che questa nuova struttura consentirà alle imprese di svilupparsi meglio e di concentrarsi sui loro punti di forza». L’intera operazione dovrebbe durare 12-18 mesi.

La divisione

Sarà la Tk Materials – che avrà un giro di affari di circa 18 miliardi di euro – a contenere il 50% di interessi della futura joint venture con gli indiani di Tata, la stessa nella quale dovrebbero confluire la divisione Marina, le attività di cuscinetto e forgiati, e le unità di servizio materiali, di cui fa parte l’Ast di Terni, che da mesi sta cercando di capire quale sarà il suo destino. «Il risultato – si legge in una nota della multinazionale di Essen – è un gruppo che combina la produzione di acciaio e acciaio inossidabile, il commercio di materiali, che ha una posizione leader nel mercato in Europa». Nella ThyssenKrupp Industrials – 16 i miliardi in questo caso – le attività nel campo degli ascensori, le unità di produzione automobilistica e l’impiantistica.

‘Gioco’ finanziario

Obiettivo della separazione: rendere entrambe le società più attraenti per gli investitori. L’uscita improvvisa del ceo Heinrich Hiesinger e del presidente del consiglio di sorveglianza Ulrich Lehner, in estate, hanno messo il colosso tedesco in seria difficoltà, con la richiesta di ristrutturazione chiesta a gran voce soprattutto dai fondi, Cevian Capital (che detiene il 18% delle azioni) e in particolare Elliott Management (3%). «Un listino separato in borsa riduce la complessità del titolo ThyssenKrupp» si legge nella nota. La finanza prima di tutto.

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