Turismo e cultura, il ministro per De Luca

Alberto Bonisoli a Terni insieme al sottosegretario all’ambiente Micillo: «Qui c’è un candidato di qualità. Sostenetelo»

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Il ministro dei beni culturali e del turismo Alberto Bonisoli ed il sottosegretario all’ambiente Salvatore Micillo a Terni per sostenere la candidatura di Thomas De Luca (M5s) in vista del ballottaggio del 24 giugno. L’iniziativa si è tenuta mercoledì sera all’hotel Valentino.

L’appello «Andate a votare – è stato l’appello del ministro -, non lasciate che altri decidano per voi. Qui c’è un candidato, Thomas, che può farcela perchè ha qualità importanti. Per quanto riguarda il turismo, Terni nel suo piccolo ha un vantaggio: la prossimità con due destinazioni turistiche, Roma e Firenze, in crisi di sovraccapacità. Ci vuole però un’amministrazione a cui interessi questa opportunità, non di fare il terzo inceneritore o una discarica. In un contesto cittadino bisogna poi puntare sulla qualità della vita, sul decoro urbano, sul dare ai nostri giovani opportunità diverse da quella di passare il tempo alle slot machine. Noi, il Movimento, possiamo farlo perché ci animano valori importanti, crediamo nella gente e nella serietà della politica».

Sul piano nazionale Bonisoli ha detto di sentirsi «ancora in prova, dopo solo venti giorni da ministro. Ma qui le cose cambiano alla velocità della luce e questo contesto va accettato. Piuttosto voglio parlarvi da militante, da ‘grillino’. Sono iperpopulista e fiero di esserlo, perché bisogna partire dalla gente, ascoltare, coinvolgere, per attuare poi le politiche che vadano nell’interesse di tutti. Nel Movimento 5 stelle ho trovato finalmente la dignità e la serietà di fare politica. Fondamentalmente il ‘governo del cambiamento’, al di là della definizione, significa due cose: dare priorità alle proprie azioni in base agli interessi della gente e operare sempre per migliorare la qualità della vita delle persone. In cinque anni si possono fare tante cose ma dobbiamo riscoprire la concertazione. Le scelte imposte dall’alto, giuste o meno che siano, pagano uno scotto a prescindere. Quando invece si coinvolge, si rendono le persone partecipi e protagoniste delle decisioni, l’effetto è diametralmente opposto. Sulla ‘Buona scuola’, a prescindere dal merito, se ci fosse stato maggiore ascolto, le cose sarebbero andate diversamente. Per fare tutto ciò ci vogliono tempo e costanza. Intanto in questi primi giorni, noi del M5s forse abbiamo comunicato poco rispetto a qualcuno ‘in felpa’. Ma tant’è».

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