Umbria, allarme smog: «Blocchi inutili»

Contro inquinamento e polveri sottili per Legambiente Umbria servono «’zone trenta’ e mezzi pubblici meno cari»

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E’ emergenza qualità dell’aria e polveri sottili in Umbria: le centraline della regione, da Perugia a Magione, da Città di Castello a Narni, passando per Spoleto e Foligno, continuano a registrare inesorabilmente il superamento dei limiti giornalieri. A Terni si è superato da tempo il limite di 35 giorni oltre la soglia massima ammissibile per il PM10.

Blocco traffico L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi e, almeno a Perugia, il Comune è corso ai ripari bloccando il traffico ai veicoli inquinanti e ai mezzi pesanti per le giornate di venerdì e sabato. Altrove si firmano ordinanze per lo spegnimento delle stufe a pellet e si lavano le strade, ma per Legambiente Umbria non è abbastanza.

Troppe auto «Si continuano a proporre pannicelli caldi – è il commento di Legambiente Umbria – misure che fanno un po’ di rumore, ma che non risolvono nulla. E’ quanto mai evidente la necessità di un piano di intervento che vada finalmente ad incidere sulle politiche relative alle fonti di inquinamento. Le cause si conoscono e le soluzioni ci sono: occorrono la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo a cominciare da uno dei nodi principali, il trasporto a livello urbano ed extra urbano. Oggi in Umbria si continua ad avere il record di auto per abitanti, 70 ogni 100 contro una media nazionale di 65, già alta, ed una europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazione addirittura in crescita negli ultimi anni. Il trasporto privato continua ad essere in Umbria la modalità più diffusa per muoversi verso le città e al loro interno».

Zone 30 «Solo invertendo questa tendenza e garantendo un trasporto pubblico efficace e competitivo – continua Legambiente Umbria – si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita. Si facciano da subito ‘zone 30’ per consentire a chi vuole muoversi in bicicletta e a piedi di poterlo fare in sicurezza, considerando che ogni anno le statistiche mostrano come la maggior parte degli incidenti mortali avvengono all’interno dei centri urbani. E poi si incentivi chi fa il carpooling, chi utilizza il treno e il bus. Si abbassi il costo del trasporto pubblico che in Umbria costa quanto quello di Milano o Roma ma con tempi e percorrenze molto inferiori, e nei giorni di blocco del traffico si rendano disponibili mezzi pubblici gratuiti».

Piano urgente «Per ridurre le emissioni industriali – conclude Legambiente – occorre promuovere l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili per ridurne gli impatti. Bisogna poi uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili puntando su fonti energetiche rinnovabili; investire nella riqualificazione energetica degli edifici per ridurne i consumi e migliorare l’efficienza e l’isolamento termico, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici».

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