Umbria, cyberbullismo Adolescenti in ‘rete’

Circa 900 ragazzi di Perugia e Terni intervistati per una ricerca del Corecom: il 78% naviga su internet accedendo da smartphone

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A 9 anni si comincia a entrare nella ‘rete’ insieme ai genitori, a 11 si possiede il proprio smartphone. Più del 45% dei ragazzi intervistati per la ricerca che il Corecom dell’Umbria ha commissionato a Maria Giuseppina Pacilli (docente di psicologia sociale dell’Università degli studi di Perugia), ha inviato messaggi privati ‘offensivi’ su WhatsApp (cyberbullismo hard), mentre quasi il 40% degli adolescenti ha escluso qualcuno dai gruppi virtuali almeno una o due volte al mese (cyberbullismo soft). La ricerca è stata presentata mercoledì mattina a palazzo Cesaroni a Perugia.

La Regione «Contro il cyberbullismo la Regione – ha ricordato la presidente del consiglio regionale Donatella Porzi – si è dotata di una specifica norma, a dimostrazione che riteniamo importante impegnarsi nel contrasto a questa violenza che colpisce i nostri ragazzi. Certo, la nostra legge non cambierà il mondo, ma se cambiasse la vita anche di una sola persona, di un ragazzo che sta soffrendo, la potremmo considerare già un successo». Il presidente del Corecom Umbria Marco Mazzoni, ha detto che «i dati contenuti nella ricerca permettono di individuare, dopo un’indagine conoscitiva molto approfondita, come gli adolescenti usano il web e quali eventuali interventi attuare in maniera mirata per la prevenzione di fenomeni come quello del cyberbullismo, per cui è necessario l’impegno da parte di tutti, scuola e istituzioni».

I social «Abbiamo chiesto a 901 adolescenti frequentanti le scuole superiori di Perugia e Terni – ha sottolineato la docente Maria Giuseppina Pacilli illustrando i dati della ricerca – come usano i media e su quali piattaforme interagiscono. È importante sapere come avviene l’accesso a internet, il 78% si collega da smartphone, fino a qualche anno fa, invece, avveniva attraverso il computer di casa, in una maniera più condivisa rispetto a quanto avviene oggi, con i ragazzi che parlano raramente o mai con i propri genitori e mai si fanno aiutare da loro di fronte a qualcosa che li turba on line. Il 96,3% dei partecipanti ha un profilo sui social network, solo il 30% ha un profilo completamente privato. Secondo quanto dichiarano, i ragazzi passano in media tre ore al giorno sui social, ma si può ritenere a ragion veduta che questo dato è approssimativo per difetto, vale a dire che sottostimano il tempo trascorso in rete o comunque non lo sanno quantificare. I social network sono usati anche di notte, quando non solo disturbano il sonno ma provocano difficoltà di concentrazione».

Il cyberbullismo La docente ha poi aggiunto che «il mezzo più usato è WhatsApp: il 99% dei ragazzi usa questa applicazione, non sanno per quanto tempo ma la usano a lungo. Nel farlo, un considerevole numero di ragazzi diviene attore, spettatore o vittima di episodi di cyberbullismo, che può essere definito ‘soft’ nei casi in cui si esclude qualcuno da un gruppo, ma le conseguenze di ciò su un giovanissimo non sono tanto leggere, mentre quello ‘hard’ si rivela attraverso comportamenti di manifesta ostilità. Più della metà dei ragazzi intervistati, il 61,6%, ha escluso qualcuno, mentre il 91% ha dichiarato di aver assistito almeno una volta negli ultimi due mesi a episodi di cyberbullismo. Ben il 28% ha ricevuto richieste di foto nude di sé. La ricerca ha dimostrato la centralità del web e il fatto che il virtuale è reale».

Tutti i dati Nella ricerca sono stati intervistati 901 adolescenti umbri (63% ragazze) di età compresa tra i 15 e i 20 anni, frequentanti gli istituti di scuola superiore delle province di Perugia (58.9%) e Terni (41.1%). Dai dati emerge che il 78.1% degli adolescenti umbri naviga su internet sempre accedendo da smartphone, mentre solo il 5.5% si collega accedendo sempre dal computer. Gli adolescenti umbri sono on line già dall’infanzia: usano internet per la prima volta insieme ai genitori in media all’età di 9.5 anni, la prima volta da soli all’età di 10.89, mentre hanno il primo smartphone personale a 11.72 anni. L’uso dei social network è parte integrante della loro vita: il 96.3% possiede un profilo su almeno un social network. Quelli più usati sono Facebook (87%) e Instagram (85.4%). Il 28.1% passa dalle 3 alle 5 ore al giorno sui social network, mentre il 24.6% ci passa così tanto tempo da non saperlo quantificare. Il 39.4% resta sveglio di notte più volte a settimana per usare i social network. Il 99% usa WhatsApp e il 45.8% lo usa per così tanto tempo al giorno da non saperlo quantificare. Debole mediazione dei genitori nel rapporto fra adolescenti e internet: il 37.1% parla raramente o mai con i genitori di quello che fa su internet, il 56.3% condivide mai o raramente le attività svolte su internet con i genitori, l’83.6% si fa aiutare mai o raramente di fronte a qualcosa che crea fastidio online.

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