Umbria, differenziata: Terni meglio di Perugia

La classifica di Legambiente premia i comuni ricicloni 2017. Nell’Ati4 si arriva all’80% ma scende la qualità dei materiali di scarto

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Sale del 7 per cento la raccolta differenziata in Umbria, grazie soprattutto ai positivi risultati della provincia di Terni.

La presentazione sul Treno verde di Legambiente

Treno Verde A certificarlo è Legambiente che venerdì mattina, a bordo del Treno verde, a Foligno ha presentato i dati sulla situazione della differenziata premiando i comuni che si sono maggiormente distinti nel corso dell’ultimo anno per una gestione sostenibile dell’immondizia mettendo in campo buone pratiche. E a balzare agli occhi è che Terni supera Perugia. E’ proprio nella seconda provincia umbra, infatti, che si trovano la quasi totalità dei comuni Ricicloni e comuni rifiuti free premiati dall’associazione ambientalista. L’unica pecca, segnala ancora Legambiente, è che se la differenziata aumenta, la qualità però non lo fa altrettanto.

Foligno A partecipare all’iniziativa a bordo del convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, che fino a sabato sarà in sosta al binario 1, Giorgio Zampetti, responsabile scientifico Legambiente, Davide Sabbadin, portavoce del Treno Verde, Maurizio Zara, vicepresidente Legambiente Umbria e Gennaro Buonauro del Consorzio nazionale imballaggi, Fernanda Cecchini, assessore all’ambiente Regione Umbria, Alessandra Santucci, Arpa Umbria.

L’assessore regionale Cecchini

La classifica di Comuni Ricicloni Umbria 2017, realizzata con la collaborazione scientifica di Arpa Umbria e il contributo di Eurosintex e Polycart, si basa sulla produzione pro capite di rifiuto secco residuo portato a smaltimento. Al contempo i comuni devono aver raggiunto e superato la quota minima del 65% di raccolta differenziata. Ai fini della classifica è stato valutato di escludere i comuni con una bassa qualità di frazione organica, cioè quelli con una percentuale di materiale non compostabile superiore al 10%. Il primo rapporto umbro dei comuni ricicloni propone quindi un nuovo modello di valutazione che guarda alla riduzione dei rifiuti e al massimo riciclo a partire della frazione organica, in linea con quanto andrà a richiedere l’Europa nel nuovo pacchetto sull’economia circolare.

Ati4 Per quanto riguarda i singoli comuni, il balzo compiuto dall’Ati 4 si conferma anche nei dati della classifica dei Comuni ricicloni umbri, quasi integralmente occupata dai comuni della Provincia di Terni con punte di eccellenza in alcuni piccoli comuni che in pochi mesi sono riusciti a raggiungere l’80% di raccolta differenziata e un rifiuto indifferenziato pro capite al di sotto dei 75 kg annui, facendoli classi care per la prima volta come comuni Rifiuti Free.

Comuni ricicloni 2017

Mala gestio «Nell’ultimo anno in Umbria la magistratura ha portato alla luce molte storture e cattive gestioni dei rifiuti in Umbria. – sottolinea Maurizio Zara – Per anni l’assenza di una politica capace di governare il sistema dei rifiuti, ha fatto sì che la gestione degli interessi privati abbia prevalso su quelli collettivi. Trasparenza e legalità sono ancora più importanti alla luce della complessa gestione delle macerie post-sisma. Occorre voltare pagina celermente, Regione e Comuni devono fare chiarezza e ridefinire un sistema di gestione dei rifiuti capace sì di creare economia, ma virtuosa, legale e che riporti al centro l’interesse prioritario dei cittadini e dell’ambiente, puntando sulla riorganizzazione della raccolta differenziata a cominciare dalla frazione organica, passando alla tariffazione puntuale, decretando lo stop definitivo all’incenerimento dei rifiuti, aumentando i costi di discarica, per non renderla più conveniente e costruendo impianti di riciclo. Il nostro rapporto – conclude Zara – vuole essere uno stimolo e un contributo a questa presa di coscienza e a questo necessario e improrogabile cambio di passo».

Economia circolare Ma nonostante le emergenze e il grave ritardo di alcuni territori, l’Umbria, così come l’Italia, ha oggi tutte le carte in regola per fare da capofila nell’economia circolare europea grazie alle sempre più numerose esperienze di gestione sostenibile dei rifiuti fondate su riciclaggio, raccolte differenziate domiciliari, sistemi di tariffazione puntuale, politiche di riuso e prevenzione. Una politica d’indirizzo voluta dalla stessa giunta regionale che, attraverso la DGR 34/2016 indirizza tutti i comuni a perseguire questi obiettivi.

Discariche e inceneritori «Nonostante tante buone pratiche ed esperienze di successo l’Italia non riesce ancora a superare un sistema di gestione dei rifiuti basato su discariche e termovalorizzatori, perché purtroppo non esiste ancora una politica nazionale che punti con decisione sull’economia circolare – dichiara il responsabile scientifico di Legambiente Giorgio Zampetti -. Per mettere al centro il nuovo sistema virtuoso l’Italia ha un gran bisogno di politiche e impianti per il riuso e il riciclaggio e di un nuovo sistema di incentivi e disincentivi che rendano la prevenzione e il riciclo più convenienti, anche economicamente. Il viaggio del Treno Verde, dedicato quest’anno proprio all’economia circolare, dimostra che il Pese oggi è già pronto, con i Comuni ricicloni, consorzi pubblici e aziende virtuose che già oggi praticano l’economia circolare e che chiedono obiettivi ambiziosi di riciclo e recupero di materia. In questa direzione va anche la nuova categoria dei Comuni Rifiuti free, quelli cioè che nel corso dell’anno hanno prodotto meno di 75 kg di rifiuto indifferenziato per abitante ed hanno contestualmente raggiunto almeno il 65% di raccolta differenziata: questo per valorizzare le comunità che hanno puntato sul riciclo e la minimizzazione del rifiuto destinato a smaltimento in discarica».

«Ottimo risultato» Entusiasti il sindaco di Montecastrilli (72.4%) Fabio Angelucci e il vice sindaco di Attigliano (80.9%) con delega all’ambiente, Leonardo Fazio: «Bene i risultati della raccolta differenziata che dimostrano la crescita in tanti comuni della nostra provincia il cui risultato supera quello della provincia di Perugia. Un risultato di grande spessore per noi – le parole di Angelucci – ottenuto grazie all’ottimo lavoro del gestore e alla grande sensibilità dimostrata dai cittadini. Siamo anche il comune dove più si è fatto ricorso al compostaggio con ben 600 campane distribuite ad altrettante utenze, le quali hanno anche il vantaggio di uno sconto del 10 per cento sulla tariffa. Giova ricordare quanto sia importante una buona raccolta differenziata sia sotto l’aspetto dei costi che sotto quello della tutela dell’ambiente, un fattore che non va mai sottovalutato».

Comprensione dei cittadini Fazio sottolinea che «per noi è motivo di grande soddisfazione essere tra i primissimi in Umbria, un successo ottenuto grazie alla grande disponibilità e attenzione dei cittadini che hanno capito perfettamente lo spirito e l’importanza di fare una buona raccolta. Il risultato non è un punto di arrivo, abbiamo infatti ancora molto da lavorare per mantenere i traguardi raggiunti, migliorarli ed evitare un rallentamento. Credo sia molto importante il sistema di controlli che scatterà anche alla luce dell’avvio, tra poco, della tariffa puntuale, per evitare il rischio che ci sia meno attenzione e quindi più pregiudizi all’ambiente. L’obiettivo – conclude Fazio – non è solo quello di aumentare la differenziata ma anche quello di diminuire drasticamente l’indifferenziato».

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