Umbria e idee sociali: «Dare opportunità»

A Terni un incontro per condividere e sviluppare idee per la programmazione del nuovo piano sociale regionale

Condividi questo articolo su

Un incontro per condividere, sviluppare e rafforzare idee da mettere in campo per la programmazione del nuovo piano sociale regionale. E, al contempo, un’occasione per l’avvio di tavoli partecipativi – cinque – per tutti i soggetti che vogliono incontrarsi e confrontarsi all’interno di un percorso ‘moderno’ nella progettazione sociale.

Leopoldo Di Girolamo e Francesca Malafoglia

Leopoldo Di Girolamo e Francesca Malafoglia

L’appuntamento È andato in scena giovedì pomeriggio, al centro multimediale di Terni, alla presenza del sindaco Leopoldo Di Girolamo, del vice sindaco e assessore al welfare Francesca Malafoglia, dell’assessore alle politiche giovanili Emilio Giacchetti e dell’assessore regionale alla coesione sociale e welfare, Luca Barberini. Cinque i tavoli di discussione: al centro dell’attenzione ‘La persona al centro della comunità’, le politiche giovanili, l’innovazione sociale, l’economia sociale e la zona sociale. A spiccare su tutti i temi relativi ai servizi, integrazione socio-sanitaria, sicurezza, formazione, lavoro, inclusione sociale, politiche di promozione e governance. Per ognuno dei tavoli si è svolta un’analisi dei punti di forza, di debolezza e, per concludere, proposte di soluzioni.

GUARDA L’INTERVISTA A LUCA BARBERINI

Piano sociale regionale3Un ruolo da riprendere Lo scorso 30 ottobre il via della fase partecipativa per la condivisione di proposte ed idee, ma soprattutto per passare alla definizione: «Intanto la Regione fa un piano, ed è già una cosa importante. Non perché – spiega Barberini – non ne avesse uno in precedenza, ma perché la Regione ha bisogno di riappropriarsi di questo ruolo in maniera chiara e netta: un piano che dia una risposta vera alla comunità, specie per chi è più in difficoltà. Sono sempre più marcate e, per effetto della crisi economica, si sono amplificate di recente, seppur ci siano segnali di reazione».

Problematiche Tre gli obiettivi dell’incontro: coinvolgere gli operatori del sociale le organizzazioni del territorio, raccogliere indicazioni e informazioni utili alla giunta per predisporre le osservazioni da inviare alla Regione: «Il piano – sintetizza Barberini – sociale serve a questo: dare opportunità e sostenere chi ha più problemi. Penso alle famiglie, ai giovani, le situazioni di disabilità e gli anziani: la nostra Regione è quella che ha la percentuale più elevata di ultra 65enni».

Piano sociale regionaleTerni capofila Barberini poi commenta nello specifico la situazione ternana: «Un contenuto di rilievo del piano sociale riguarda la governance. Gli interventi vengono programmati a livello regionale, ma vengono definiti con delle zone sociali: non rinunciamo a questo principio. Confermiamo l’idea di avere dodici zone ed una di queste è Terni: il Comune sarà capofila a coordinare tutti gli interventi una volta che il piano sarà approvato».

Progettualità «La realtà ternana – prosegue Barberini – è in difficoltà perché ha subito più di altre la crisi economia e dobbiamo trovare meccanismi di intervento a sostegno. Fortunatamente ci sono delle opportunità diverse rispetto al passato legate a due filoni: il primo riguarda le risorse della programmazione europea 2014-2020 e, nei prossimi anni, avremo a disposizione 55 milioni; il secondo invece prende forma dalle risorse nazionali, diverse situazioni che si trovano nella legge finanziaria e starà – termina l’assessore regionale – alla nostra progettualità saper cogliere al meglio queste chance, riversandole sul territorio».

Barberini MalafogliaLe zone sociali L’assessore spiega poi come il nuovo Piano «punti al potenziamento delle Zone sociali che favoriscono una conoscenza più approfondita delle difficoltà dei cittadini e una rilevazione diretta e una capacità di intervento il più corrispondente possibile alla realtà e alle esigenze dei territori. In Umbria è stata costruita una rete di assistenza con una forte integrazione sociosanitaria per sostenere le persone più in difficoltà e che ha retto malgrado la crisi. L’obiettivo è di mettere in campo una programmazione che non lasci indietro nessuno, tenga conto delle esigenze delle fasce più deboli attivando strumenti nuovi che saranno per la prima volta finanziati con le risorse comunitarie del Fondo sociale Europeo, che portano in Umbria 55 milioni di euro, nonchè con le risorse stanziate dal governo centrale». Concludendo Barberini ricorda che «il Piano sociale sarà integrato con il Piano sanitario regionale, per la stesura del quale si avvieranno al più preso i lavori».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli