Incendi, le indagini come per gli omicidi

I carabinieri forestali fanno il punto della situazione: «Sono 252 gli ettari interessati, preziosa la repertazione scientifica». Dodici denunciati, un arresto

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Un autentico dramma ambientale, secondo il comandante dei carabinieri forestali dell’Umbria, Guido Conti, quello che in Umbria coinvolge almeno 252 ettari di terreno, divorati dagli incendi in questa torrida estate umbra. I dati sono stati forniti in una conferenza stampa cui hanno partecipato anche il vice comandante di Perugia, tenente colonnello Loredana Farneti, e il comandante provinciale di Terni, Colonnello Paolo Lepori.

PARLA IL COMANDANTE GUIDO CONTI – L’INTERVISTA

Boschi distrutti In particolare – tra i 28 incendi boschivi e i 24 non boschivi che si sono scatenati quest’anno – 174 ettari di bosco sono andati distrutti. Dodici sono le persone note denunciate per questi episodi mentre ce ne sono almeno altri 40 ignoti sui quali ci sono delle indagini: fra questi 52, 19 sono nella provincia di Terni, 33 nel perugino.

Soprattutto nel perugino I territori maggiormente interessati dalle fiamme: Lago Trasimeno, Città della Pieve, Gubbio e Trevi. Colpisce l’età media delle persone coinvolte: 60 anni. Chiaro indizio della matrice colposa degli episodi incendiari: «Il tutto rientra nel costume, è un fatto culturale, che si inserisce in una situazione climatica che purtroppo favorisce certe dinamiche. Sono contento di poter affermare che anche in questo caso i Carabinieri Forestali hanno fatto bene perché riuscire a scoprire più di un quinto degli autori degli incendi è una cosa che ci soddisfa molto»

Un arresto a Trevi Una persona è stata arrestata (ora ai domiciliari) per incendio doloso non boschivo. Si tratta di un 57enne della zona di Trevi colto in flagranza di reato mentre si allontanava dall’uliveto al quale aveva appena appiccato le fiamme. Il materiale trovato in possesso dell’uomo era compatibile con quello trovato sul luogo dell’incendio. Su un’altra persona ci sono indagini in corso e ci sono elementi che lasciano presagire possano esserci novità a breve.

L’INCENDIO DI SABATO A NARNI

GLI ASPETTI CRITICI – PARLA IL COLONNELLO LEPORI

Come per gli omicidi Fondamentale per gli arresti è il riscontro degli indizi rinvenuti sul luogo dell’incendio, proprio come avviene per i casi di omicidio: «Gli atti e la modalità messi in atto sono facilmente rilevabili grazie ad una repertazione di tipo scientifico», ammette il Generale a margine della conferenza stampa in cui sono state mostrati gli strumenti e le tecniche di indagine che vengono utilizzati in queste circostanze. La legge ha stabilito che sono i Vigili del Fuoco ad occuparsi dello spegnimento, quindi i Carabinieri Forestali possono dedicarsi con maggiore attenzione alle indagini.

Tracce, reperti, reagenti E lo fanno con i nuovi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, alcuni dei quali sono stati mostrati ai giornalisti in conferenza stampa. Esiste ad esempio un metodo a evidenza scientifico per rinvenire il punto esatto da cui si è innescato l’incendio, attraverso lo studio delle tracce su cui è passato il fuoco: le fiamme hanno infatti un modo diverso di lasciare residui a seconda che l’incendio sia nato in quel punto o ci sia arrivato, tenendo conto anche del vento e della conformazione del territorio. Rilevazioni chimico-fisiche anche per le tracce sul terreno e l’eventuale presenza di acceleranti delle fiamme, individuati utilizzando particolari reagenti. I dati vengono poi comunicati agli agenti che interrogano i sospettati, per le eventuali conferme.

Conti: «Soddisfatti dei risultati» «Questa del 2017 è la prima campagna anti incendio che ci vede impegnati come Carabinieri Forestali», ricorda il Generale che assicura non ci sono stati problemi nella fase di transizione: «Facciamo quello che ci dicono di fare». Nessun commento sulla congruità delle pene: «Riguardano il Parlamento e la Magistratura. Noi ci occupiamo di individuare i colpevoli e sono contento di ciò che abbiamo fatto sia in termini di prevenzione che repressione». Fondamentale anche l’utilizzo delle ‘fototrappole’ disseminate su tutto il territorio: «Ci sono state utili in più di una occasione», ha detto Conti.

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