Umbria, lavoro ‘sicuro’: Ast migliora i numeri

I primi nove mesi del 2018 segnano un aumento delle ‘morti bianche’ nella regione ma nel polo siderurgico si registra un trend positivo

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Si è da poco conclusa la settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro che si svolge ogni anno in ottobre organizzata dall’EU-OSHA, l’agenzia d’informazione dell’Unione europea sul tema. Un’occasione per sensibilizzare il pubblico sul tema e analizzare gli ultimi dati riportati dall’Inail. Nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2018 in Italia si siano rilevate complessivamente 469.008 denunce di infortunio, in leggero calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,53%).

L’andamento

L’analisi territoriale per macroaree geografiche evidenzia diminuzioni del numero delle denunce rispetto al 2017 nel nord ovest (-0,01%), per il centro (-2,04%), al sud (-0,51%) e nelle isole (-3,09%). In controtendenza il nord est, con un incremento dello 0,43%. Le regioni che mostrano diminuzioni maggiori rispetto al terzo trimestre 2017 sono: la Valle d’Aosta (-5,04%), l’Abruzzo (-4,10%), la Sicilia (-3,28%), il Lazio (- 3,04%), la Sardegna e la Liguria (-2,69%), la Calabria (-2,68%), la Basilicata (-2,65%), l’Umbria (-2,11%) e la Toscana (-1,91%). Guardando l’Umbria nel dettaglio, da gennaio a settembre 2017 si sono registrate 7.684 denunce di infortunio, mentre sono state 7.522 nel corso dello stesso periodo del 2018.

Crescono le ‘morti bianche’

Le denunce di infortunio con esito mortale al contrario sono complessivamente aumentate dell’8,45%, con 65 casi in più a livello nazionale. Registrano aumenti maggiori Veneto (20 casi in più), Lombardia (+19), Piemonte e Calabria (16 casi in più entrambe le regioni), e Campania (+15). Mostrano aumenti anche la Liguria, la Toscana, l’Umbria e la Basilicata, ciascuna con 5 casi in più, il Molise (+3), il Friuli Venezia Giulia (+2), la Sardegna (+2) e il Lazio (+1).

Focus su Ast

Prendendo come riferimento uno dei principali siti produttivi umbri – e il primo di Terni – scopriamo che Acciai Speciali Terni ha migliorato le proprie performance nell’ambito della sicurezza. Sono i numeri a darne conferma: oggi Ast ha un’incidenza di infortuni valutata con un indice di frequenza di 4.2, contro un parametro medio pari a 22 per ogni milione di ore lavorate in aziende simili. L’indice di frequenza si ricava dal numero degli infortuni moltiplicato per un milione e diviso per le ore lavorate. L’indice di frequenza 4.2 in altri termini significa 17 infortuni avvenuti in Ast nell’ultimo anno fiscale, rispetto, per fare un esempio, ai 35 di 4 anni fa. Diciassette infortuni, di cui circa il 75% sono stati contusioni alle dita di una mano o inciampi.

Gli strumenti utilizzati

Sul tema della sicurezza dei lavoratori Ast utilizza di alcuni strumenti particolari, come i ‘cinque minuti dedicati alla sicurezza’ all’inizio di ogni turno di lavoro o la formazione di ogni suo dipendente sulla parte comportamentale.
I cinque minuti di sicurezza sono piccole sessioni di informazione quotidiana ad inizio turno, mirate a richiamare l’attenzione di tutti i lavoratori delle aree operative sui rischi specifici delle attività, le caratteristiche e le criticità del processo, le anomalie e gli incidenti avvenuti, i concetti sui quali si basa la prevenzione e la protezione. Sul fronte comportamentale è attivo invece un progetto di formazione che prevede una serie di workshop per i dipendenti organizzati con il supporto della Fondazione LiHS – Leadership in Health and Safety. Si tratta di un’organizzazione no profit costituita nel 2010 per sviluppare attività di ricerca, programmi di formazione e campagne di informazione in ambito di salute e sicurezza, mantenendo l’attenzione su quattro punti principali: cultura, comportamento, leadership e cambiamento. L’iniziativa mira a portare Ast al raggiungimento di un obiettivo particolarmente ambizioso: ‘zero incidenti’.

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