Umbria, M5s-Pd ‘colpiti’, ci riprovano

Mentre si attende a stretto giro il nuovo nome che possa tamponare la dolorosa ferita-Di Maolo, la politica è scatenata fra chi ribadisce, chi si riposiziona e chi affonda nel burro

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Dire che la situazione ora è ‘agitata’ è usare un eufemismo. Perché fra alcuni c’è proprio la sensazione – dopo l’inatteso no alla candidatura di Francesca Di Maolo, l’ultimo in ordine di tempo ed anticipato da altri – di non sapere che pesci prendere. Così dopo la ‘scossa’, c’è chi è chiamato a rimettere ordine, a ribadire o rivedere posizioni. Chi riflette (Andrea Fora). Chi infierisce, in testa Matteo Salvini. Insomma, oggi, dopo la scottante risposta negativa della presidentessa del Serafico di Assisi, M5s e Pd sono più lontani di prima, in Umbria. Anche se l’ennesimo nome è dietro l’angolo per provare a ricomporre i cocci: difficile ma la politica sono giorni che dimostra, agli smemorati, che tutto è possibile.

La Ascani: «Siamo diversi e non possiamo improvvisamente fingerci uguali»

In una lunga riflessione su Facebook, Anna Ascani, tifernate del Pd al governo con l’incarico di sottosegretario, ripercorre, dal proprio punti di vista, gli ultimi anni del Pd umbro, shock da inchieste compreso, e dice la sua sull’eventuale intesa con il Pd. Per la parlamentare umbra, il progetto civico va difeso ma l’eventuale intesa con i pentastellati in Umbria, non può essere un automatismo mutuato dallo schema nazionale.

UdT: «Ma che dialogo col Pd?»

Poi c’è chi, è il caso dei ‘super civici’ di ‘Umbria dei Territori’, sposa appieno l’idea del M5s e scarica tutte le responsabilità sul Pd dell’Umbria: «Non è immaginabile un dialogo con una forza politica come il Pd che, anche a fronte delle proprie evidenti responsabilità, non solo ha mortificato l’unica vera, autentica e concreta proposta civica in campo per elezioni regionali (leggasi Andrea Fora, ndR), ma ha fatto delle persone e della loro dignità un campo di battaglia politico inaccettabile».

Fora, ora riflette lui: «C’è un problema»

Dopo che gli altri hanno pensato a lungo attorno la sua candidatura, sostenendola a parole ma avendo in mente altro rispetto alle premesse, ora la palla in mano ce l’ha lui, il candidato – per il quale si era comunque vaticinato un posto in giunta – fatto proprio anche dal Pd e poi ‘bruciato’ sull’altare del civismo, di cui è lui stesso espressione. Andrea Fora avrà parecchi sassolini da togliersi e può assestare un colpo decisivo alle speranze di taluni. Parlerà, dice, lunedì. Via Facebook.

«Umbri presi in giro»

In questa ‘Cambogia’, affonda come una lama nel burro il buon Matteo Salvini: «Pd e grillini continuano a prendere in giro gli umbria – afferma il leader della Lega in una nota -, cambiando ogni giorno squadra e candidati, una vergogna senza precedenti. Per fortuna fra 35 giorni l’Umbria cambierà, dopo cinquant’anni di sinistra: onestà, merito, efficienza, ricostruzione, infrastrutture, sicurezza e lavoro. Con tanti saluti a Renzi, Zingaretti e Di Maio».

«La foglia di fico è caduta»

Non da meno Fiammetta Modena, parlamentare di Forza Italia: «L’elenco dei ‘no’ incassato dallo pseudo progetto giallo-rosso testimonia come non esiste una ‘società civica’ e una ‘società partitica’. Esistono i partiti, i movimenti con la loro classe dirigente che devono coltivare per far crescere amministratori e persone che vogliono impegnarsi in politica. Pensare che dal nulla presunti civici vogliano esporsi in prima linea per guidare una regione è un’idea sbagliata. Sopratutto quando vuole essere solo una foglia di fico di due forze politiche che hanno paura di mettersi in gioco per quello che sono e cercano di nascondersi dietro il ‘volto pulito’ di turno. Non funziona».

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