Cobrex lascia a terra l’Umbria e la Sase

Nuovo flop alla vigilia dell’estate: pochi biglietti venduti, cancellate le tratte per Barcellona e Bucarest, dopo quelle italiane. Leonelli: «Marini convochi Cesaretti e Solimeno»

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Aggiornamento: la reazione di Sase alle polemiche (conferenza stampa)

La storia si ripete. Dopo lo strombazzato annuncio, due mesi fa, dei nuovi collegamenti internazionali dall’aeroporto di Perugia, che sarebbero stati garantiti dalla rumena Cobrex Trans, arriva ora, a poco più di una settimana dalla prevista partenza del primo volo, un clamoroso dietrofront: la compagnia aerea ha annunciato che sono cancellati tutti i voli di linea programmati per la stagione estiva 2018 dall’aeroporto di Perugia.

La presentazione delle nuove rotte ad aprile

Nel dettaglio salteranno le rotte Bucarest–Suceava, Suceava–Madrid, Bucarest–Perugia e Perugia–Barcellona. E pensare che appena due settimane fa i nuovi voli erano stati presentati in un hotel di lusso nella vicina Torgiano a portatori di interesse e addetti ai lavori, con tariffa di lancio a 120 euro per tratta, tutto incluso: posto assegnato, pasto caldo, bagaglio a mano fino a 8 chili a bordo, bagaglio in stiva da 20 chili e check-in aeroporto. In quella occasione fu presentato anche il sito internet in italiano. Evidentemente non è bastato, ci si è mossi troppo tardi ed effettivamente l’obiettivo che i rumeni si erano dati (oltre 50 passeggeri a tratta) era impegnativo.

Le avvisaglie si erano già avute in realtà a metà maggio quando, fu annunciata l’apertura delle vendite dei biglietti destinazione Bucarest e Barcellona, per i voli in partenza rispettivamente dal 18 e dal 22 giugno (mentre in conferenza stampa si parlava del 14), dimenticando però completamente le altre destinazioni annunciate in conferenza per l’estate 2018 (Cagliari, Trapani e Brindisi). Nel comunicato, nessun riferimento esplicito ai voli non attivati (il marketing impone di parlare sempre in positivo), ma un sibillino messaggio in coda, nel quale si faceva presente che la compagnia avrebbe valutato «l’attivazione di ulteriori collegamenti».

L’annuncio ufficiale era ormai non più procrastinabile, arrivati al 7 giugno. Ufficialmente, la motivazione della decisione non viene fornita ma è chiaro che fra le ipotesi ci sia uno scarso numero di biglietti venduti, che ha reso non più conveniente l’attivazione del collegamento, nonostante in sede di presentazione si fosse parlato di tariffe comunque convenienti nel rapporto qualità prezzo e nonostante Cobrex avesse dimostrato – e dichiarato pubblicamente, attraverso il legale rappresentante Ştefan Petru Runcan – di credere fortemente nel bacino d’utenza umbro, per la sue vocazione turistica, religiosa e industriale, oltre che per la presenza nella regione di poli di eccellenza della gastronomia. Ovviamente – fanno sapere da Sase – la compagnia provvederà a rimborsare le agenzie di viaggio ed i passeggeri che hanno acquistato biglietti sulle rotte in questione. E ci mancherebbe.

Uno dei Boeing 737 nelle intenzioni della compagnia sarebbe rimasto di base proprio a Perugia, a disposizione di tutti gli operatori turistici e industriali che avessero dovuto averne bisogno, nelle pause fra un volo e l’altro. Si era parlato di «grande opportunità per le aziende del territorio», che avrebbero potuto noleggiarlo, evitando costose spese di trasferimento a vuoto da altri aeroporti. Ciò a confermare la connotazione dell’azienda, dedita fin dalla sua nascita esclusivamente a voli charter. Ma ovviamente anche questa ipotesi è saltata. E allo stato attuale, confermano dall’aeroporto, nessun velivolo Cobrex ha mai messo piede (pardon: ruota) sul suolo umbro.

Dopo la vicenda FlyVolare, Sase si è affrettata a precisare che non ha elargito alcun contributo economico in favore di Cobrex, nei confronti della quale gli impegni contrattuali erano legati esclusivamente all’avvenuta effettuazione dei collegamenti aerei. Anche per questo motivo, non è prevista alcuna sanzione economica per i rumeni o risarcimento in favore dello scalo umbro, che pure ha subito un danno di immagine oltre che – è lecito immaginarlo – economico, in termini di mancati guadagni. Questo aspetto – ci confermano – non è usualmente contemplato nei contratti.

Umberto Solimeno

Il direttore dello scalo Umberto Solimeno in serata ha detto di aver appreso la notizia «con sorpresa», confermando che la compagnia ha imputato tale decisione alle «scarse vendite registrate». Ma non è escluso che si possa valutare una ripresa delle attività nelle prossime settimane. «Pur assumendomi la responsabilità della presentazione della compagnia – ha dichiarato Solimeno in una nota – ribadisco che gli accordi presi con la compagnia non prevedevano in questa fase alcuna contribuzione economica da parte di Sase: i tempi legati alla formulazione degli accordi ed alla commercializzazione dei voli ed uno slittamento nella commercializzazione degli stessi da parte della compagnia aerea hanno influito sicuramente sulla decisione presa da Cobrex. Preciso anche che nel mondo aeronautico non sono previsti contratti che possano obbligare un vettore ad operare, in quanto il rischio di impresa è totalmente a carico delle compagnie. Sarà mia cura assicurare che nel prossimo futuro ci sia, per quanto possibile, una maggior attenzione relativa alla selezione degli interlocutori con i quali andremo ad operare».

Il presidente Sase Ernesto Cesaretti è più diretto e si scusa pubblicamente «con tutti coloro i quali hanno creduto nella possibilità che questi nuovi voli potessero aver inizio. Purtroppo dobbiamo constatare amaramente che le piccole compagnie hanno poca capacità di superare quegli ostacoli che normalmente si possono incontrare in una fase di start up, non rispettando di conseguenza gli accordi presi con l’aeroporto e con le diverse realtà del territorio. Stiamo lavorando a soluzioni che possano permetterci una maggiore stabilità nel medio termine, avendo come obiettivo primario la crescita dell’aeroporto».

Reazioni sono arrivate quasi in tempo reale dal mondo della politica. Il primo è stato Giacomo Leonelli (consigliere regionale Pd) che, in una nota Acs, esprime la sua preoccupazione «per il danno in termini di minor traffico per l’aeroporto internazionale ‘San Francesco di Assisi’, quanto per il danno di immagine che potrebbe causare al nostro scalo regionale». Leonelli, alla luce di ciò, ha invitato la Presidente Marini ad «assumere tutte le iniziative del caso, anche le più radicali, per assicurare un necessario cambio di passo e la tutela dell’interesse della nostra regione. Dopo l’affaire Fly Volare, che lo scorso anno ha già causato qualche problema di immagine allo scalo di Sant’Egidio – prosegue Leonelli – tutto era auspicabile tranne che si aggiungesse questo ulteriore disagio per i passeggeri ed i turisti che guardano all’Umbria come una meta ambita. Sebbene ancora siano da chiarire i termini del problema che ha indotto Cobrex a questa cancellazione e confidando nel fatto che tutti coloro che hanno acquistato biglietti vengano risarciti, occorre che la Giunta regionale convochi quanto prima i vertici di Sase, la società che gestisce l’Aeroporto, informando fin da subito la commissione consiliare competente».

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