«Umbria, prezzi bassi per le case di vacanza»

Lo rende noto la Confcommercio regionale: «Per i turisti comprare immobili nella nostra regione è un vero affare». Meno 4,5% rispetto al 2017. Affitti ok: finito effetto Meredith

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La bellezza sarà di certo la motivazione principale, ma i turisti che scelgono l’Umbria per acquistare una casa al lago, nelle zone di montagna o nelle città hanno una motivazione fondamentale: il prezzo. Secondo i dati dell’osservatorio nazionale immobiliare turistico 2018 le località dell’Umbria sono quelle che hanno fatto registrare la diminuzione maggiore a livello nazionale (-4,5%) rispetto ai prezzi del 2017. Il dato medio nazionale fa segnare una flessione annua pari a -2,5%.

I prezzi medi di compravendita in Umbria non solo sono sensibilmente diminuiti nell’anno in corso rispetto al precedente, ma sono anche al di sotto della media nazionale di 1,9 punti percentuali. Nelle principali località turistiche della regione, per case uso vacanze nuove e di livello top, si va da un minimo di 1200 ad un massimo di 2800 euro al metro quadro. Per case non nuove ma in zone centrali, si va da un minimo di 900 ad un massimo di 2.200 euro al metro quadro. Per l’usato di periferia, i costi vanno da un minimo di 600 ad un massimo di 1200 al metro quadrato. Tra le città turistiche, quelle dove acquistare costa mediamente di più per ogni tipologia di abitazione sono Perugia, Assisi e Orvieto.

Investire nel mattone in Umbria , quindi, nonostante il mercato sia in ripresa, conviene ancora moltissimo per il livello dei prezzi: a chi vuol acquistare una casa per le vacanze, ma anche per uso abitativo. «La redditività del mattone è ancora molto alta – conferma il presidente di Fimaa Umbria Confcommercio Fabio Dominici – anche perché i prezzi delle locazioni in proporzione sono scesi molto meno rispetto ai prezzi di acquisto, e quindi comprare una abitazione per poi affittarla garantisce un ottimo ritorno. Dopo il periodo nero successivo al delitto Meredith, che provocò anche una forte diminuzione di iscrizioni agli atenei il mercato ha progressivamente recuperato e oggi, sia pure non ancora ai livelli dei tempi d’oro, è comunque piuttosto vivace e in crescita costante, e questo fa ben sperare».

Gli stranieri che acquistano case vacanza storicamente erano soprattutto olandesi, inglesi, tedeschi e belgi mentre oggi si affacciano nuove nazionalità, provenienti dall’Asia o dal Medio Oriente. «Un ostacolo allo sviluppo di questo mercato purtroppo c’è, e si chiama burocrazia, specie per chi proviene dai paesi anglosassoni o del Nord Europa – spiega Dominici – la burocrazia rappresenta un elemento di forte dissuasione, e a questo andrebbe posto rimedio».

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