Umbria, si è insediata la consulta dei giovani

Venerdì mattina l’atto ufficiale, l’assessore Barberini: «Costruito insieme per dare opportunità e aprire prospettive verso il loro futuro»

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«Vogliamo costruire insieme un programma triennale di lavoro che sappia interpretare e dare risposte al disagio dei giovani, partendo anche dal presupposto che le politiche giovanili intrecciano molti ambiti». Queste le parole dell’assessore regionale al welfare e alla salute, Luca Barberini, in occasione dell’insediamento ufficiale della consulta regionale dei giovani.

Il percorso Barberini ha messo in evidenza che «il programma di lavoro della consulta non è definito e che va costruito insieme per dare opportunità e aprire prospettive verso il futuro ai giovani della nostra regione la cui presenza è sempre più in calo e che vivono momenti di solitudine. Di conseguenza sarebbe utile l’organizzazione di tavoli tematici finalizzati ad analizzare e raccogliere i bisogni su vari versanti, dal lavoro, alla salute, alla formazione, alla cultura, per poi elaborare iniziative e proposte da mettere a disposizione della comunità regionale. Abbiamo giovani che crescono e si formano nella nostra comunità e che poi mettono a frutto il loro sapere in contesti lavorativi fuori regione. Un ‘investimento mal riuscito’ quindi, se si pensa a quanto si spende per la formazione delle nostre giovani generazioni che poi, sfruttano altrove il loro patrimonio formativo». Barberini è presidente della consulta su nomina di Catiuscia Marini.

Riflessione L’assessore ha proposto inoltre di «avviare insieme anche una riflessione importante per veicolare al meglio anche l’informazione sui vari strumenti e sulle azioni messe in campo dalla Regione per favorire la formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani». Una proposta riguarda la realizzazione di un magazine online che riporti, oltre ad una sezione di informazioni pratiche, approfondimenti, riflessioni e notizie che facciano emergere la voce dei giovani, anche attraverso il protagonismo dei territori di appartenenza: «La Regione – ha concluso Barberini – intende rilanciare la consulta come strumento utile a tutti noi per una politica che non si chiude nelle mura dei luoghi istituzionali, ma che individua percorsi di crescita delle nuove generazioni attraverso un confronto diretto e dando spazio ai singoli territori con il coinvolgimento delle 12 xone sociali e dei Comuni».

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