Umbria, Tesei: «Credo nella mia terra»

Intervista alla candidata presidente della Regione per il centrodestra: «In giunta politici ma anche tecnici. Oscurata da Salvini? Da lui solo grande attenzione ai problemi umbri»

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Senatrice Tesei, quali sono le prime tre azioni che intende mettere in atto, dal punto di vista amministrativo, se verrà eletta?

«Le priorità sono molte perché l’Umbria ha attraversato un lungo periodo in cui è stata immobile e questo l’ha fatta scivolare nelle varie classifiche, come quelle del Pil e dell’occupazione. Proprio il lavoro è una delle principali emergenze. I nostri giovani sono costretti a lasciare la regione ed è altrettanto difficile la situazione di chi uscito dal mondo del lavoro deve inserirsi nuovamente. La prima cosa da fare, dunque, è rimettere in moto l’economia. Per farlo servono: semplificazione, per snellire norme e regole che limitano oggi in Umbria, più che altrove, la libertà di fare impresa; la digitalizzazione, per permettere alle nostre imprese di dialogare con tutto il mondo; l’innovazione tecnologica, per venire incontro alla necessità di essere competitivi sul mercato globale. Prima ancora di tutto questo dovremo fare una ricognizione della spesa pubblica che riesca a liberare risorse da utilizzare per migliorare i servizi e renderli sempre più a misura di cittadini e imprese. La terza cosa, più che un’azione è un imperativo che farà parte di tutto il nostro agire: rimettere in ogni settore al primo posto il merito, accantonando formule clientelari che hanno segnato la nostra regione. Purtroppo le necessità non finiscono qui, come non pensare, ad esempio, alle problematiche di infrastrutture, sanità, turismo, solo per dirne alcune. Non abbiamo la bacchetta magica, ma le competenze, la determinazione e la volontà sicuramente sì».

Ha già le idee chiare, in termini di nomi, per quella che potrebbe essere la sua ‘squadra’? Da quante persone potrebbe essere composta?

«Le nostre liste sono composte da candidati con grandi capacità. Ora tagliamo il traguardo del 27 ottobre. Poi sceglieremo le migliori professionalità a disposizione per ricoprire i vari ruoli. Io credo che la Politica, con la P maiuscola, sia l’arte delle scelte. Sarà dunque la politica che si prenderà la responsabilità delle decisioni. Accanto a questo è necessario, ovviamente, avere dei tecnici in grado di concretizzare quelle scelte».

Come ha vissuto questa campagna elettorale, decisamente diversa – crediamo – da quella per le elezioni politiche?

«È stata una campagna elettorale impegnativa ed entusiasmante allo stesso tempo. Una campagna che mi ha dato la possibilità di incontrare moltissime persone con cui abbiamo parlato di problemi e di soluzioni, con cui abbiamo discusso del futuro di questa regione. Ho ascoltato le difficoltà che molti umbri incontrano ogni giorno. Ho colto la grande delusione e la mancanza di fiducia anche nelle istituzioni. Il nostro compito sarà prima di tutto quello di far riemergere la speranza nei confronti del futuro, di far sì che la nostra terra torni a credere in se stessa. Ed è proprio per questo che ho accettato di candidarmi alla guida della Regione: perché io credo nell’Umbria, credo nella mia terra».

Il ruolo di Matteo Salvini nel corso della campagna è stato centrale. Detrattori dicono anche più del Suo. Cosa si sente di dire in merito?

«Come detto, la mia è stata una campagna elettorale capillare. Abbiamo visitato ogni giorno città, incontrato cittadini, associazioni, imprenditori. Ogni luogo ha le sue caratteristiche, le sue difficoltà ma anche le sue potenzialità. Ed è proprio da queste ultime che noi ripartiremo. La mia campagna è stata fatta sul campo. Accanto a questa c’è stata la campagna elettorale dei leader politici nazionali, Salvini su tutti, che sicuramente hanno anche una visione extra regionale, ma che hanno dimostrato grande attenzione ed interesse per le problematiche umbre».

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