UmbriaLibri a Terni, chiusura con sold out: «Andiamo via felici» – Fotogallery

Domenica in biblioteca protagoniste in particolar modo Serena Autieri ed Elisa Fuksas. Non sono mancate le stoccate per Tozzi – Le immagini

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Marcello Veneziani, Costantino D’Orazio, Eleonora Sandrelli, Saverio Bafaro, monsignor Vincenzo Paglia, Eleonora Daniele, Adolfo Puxeddu, Sergio Bellezza, Elisa Fuksas, Marta Rosati, Alfonso Amarante, Serena Autieri e Fabrizio Bandini. Sono stati i principali protagonisti dell’ultima giornata ternana di UmbriaLibri 2022 – il direttore artistico è Angelo Mellone – in biblioteca comunale. Sold-out per gli eventi conclusivi della kermesse letteraria che ha coinvolto la città nel weekend.

LA PRIMA GIORNATA – FOTOGALLERY
LA SECONDA GIORNATA – FOTOGALLERY
SERENA AUTIERI E IL RIFUGIO UMBRO – VIDEO

Gli argomenti e la stoccata

Veneziani ha aperto la giornata parlando del suo ‘Scontenti. Perché non ci piace il mondo in cui viviamo’, dopodiché spazio a ‘Sull’arte e il sentimento dell’amore’ e l’incontro con D’Orazio. Tra i temi anche ‘La donna e il sacro nell’antica Grecia’ della Sandrelli, ‘Trilogia: corpi contemporanei. La danza e le danze di questi anni – Isidora e le altre – la danza dei maschi’ di Enzo Cordasco, ‘L’età da inventare. La vecchiaia tra memoria ed eternità’ di monsignor Paglia, ‘Giuseppe Garibaldi. La campagna dei Vosgi’ a cura di Bellezza, ‘Non fiori ma opere di bene’ della Fuksas, ‘Del Thyrus e dei suoi versi’ dei ternani Rosati/Amarante e ‘Certo, certissimo, anzi probabile’ con protagonista la Autieri nella lettura di Ennio Flaiano: grande partecipazione in particolar modo per quest’ultimi due eventi dove – nel caso dell’opera legata al simbolo cittadino – non sono mancate stoccate a Mario Tozzi per le sue parole negative su Terni. Alle 18.30 l’ultimo evento con ‘Voci di narrativa e di poesia’ con interventi di Marco Alimandi, Calogero Curabba, Roberto Todini ed Elisa Venturi. «Andiamo via contenti – il commento di Mellone – da Terni perché una partecipazione così costante e continuativa da un’enorme ragione di soddisfazione per chi ci ha lavorato».

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