Una nuova ‘Risonanza’ all’ospedale di Terni

La vecchia macchina alla fine di febbraio sarà sostituita da una di ultima generazione, con attivazione a fine marzo

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Dopo oltre 10 anni vita e di intensa attività, all’ospedale Santa Maria di Terni via ai lavori per la sostituzione di una delle due Risonanze magnetiche. La nuova Rm, una macchina di ultima generazione con potenzialità diagnostiche superiori alla precedente, si prevede possa entrare a regime dalla fine di marzo.

La nuova Risonanza magnetica Il costo della nuova Risonanza magnetica è di circa 800 mila euro e si inserisce nel più ampio progetto di ristrutturazione della struttura di Diagnostica per immagini e Radiologia, che comporta complessivamente oltre 4 milioni di investimento. Gli interventi prevedono la collocazione di tutto il servizio al piano -2 entro la fine del 2017 e un importante aggiornamento tecnologico con sostituzione di gran parte della strumentazione attuale. In particolare saranno acquisiti un nuovo angiografo oltre a un’ulteriore Tac e due riuniti per la radiologia tradizionale.

La fase di smontaggio della vecchia macchina durerà circa 15 giorni. «Un’operazione molto complessa – si legge in una nota dell’azienda ospedaliera -, soprattutto per lo spostamento del magnete che pesa diverse tonnellate e che necessita di appositi mezzi per il trasporto. Dopo lo smontaggio e la liberazione dei locali, inizieranno i lavori per preparare la sede del nuovo macchinario e alla fine di febbraio, quando arriverà la nuova risonanza magnetica, si procederà immediatamente con il montaggio e il successivo collaudo che richiederà circa un mese».

La Usl Umbria 2 Il direttore sanitario Sandro Fratini precisa che «durante il periodo dei lavori gli esami per i pazienti ricoverati saranno garantiti con l’altra risonanza magnetica dell’ospedale, mentre gli esami per esterni verranno necessariamente ridotti. Ma per ridurre al minimo il disagio per i cittadini utenti, abbiamo provveduto a confrontarci con l’azienda Usl Umbria 2, che sta già mettendo in atto sul territorio un piano di potenziamento dell’attività con le strumentazioni in suo possesso».

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