Una scuola e una stele per l’eroe Fezzuoglio

Perugia, cerimonia per il carabiniere ucciso nel 2006 ad Umbertide nel corso di una rapina. La vedova dona una borsa di studio alla scuola

Condividi questo articolo su

Venerdì mattina, l’istituto comprensivo numero 5 di via Chiusi, a Perugia, è stato intitolato a Donato Fezzuoglio, carabiniere ucciso a Umbertide il 30 gennaio del 2006 nel tentativo di sventare una rapina in banca. A Fezzuoglio è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare. Sulla rotonda è stata collocata una struttura commemorativa dedicata all’Arma dei carabinieri, realizzata dallo scultore Simone Filosi. La vedova del carabiniere, presente con il figlio, ha donato alla scuola una borsa di studio per premiare gli studenti che si distingueranno come esempio per la cultura della legalità.

Presenze istituzionali Alla cerimonia, promossa dall’associazione nazionale carabinieri di Perugia unitamente al Comune di Perugia e all’ufficio scolastico, erano presenti gli alunni della scuola, il sindaco Andrea Romizi, il sottosegretario Gianpiero Bocci e il cardinale Gualtiero Bassetti, il comandante della Legione carabinieri Umbria, Generale Benedetto, ed il comandante provinciale colonnello Paolo Piccinelli, nonché l’ispettore generale e il presidente Anc, generale Cornacchia e Massimo Iazzolino.

A lezione di legalità L’iniziativa si inquadra in una più ampia e profonda attività, condotta dall’Arma dei carabinieri e dall’associazione presso le scuole di tutta la provincia di Perugia per la diffusione tra gli alunni della cultura della legalità. Accompagnati dal suono della fanfara dell’Arma dei carabinieri, sono stati premiati gli alunni vincitori del mini concorso, cui hanno partecipato con elaborati scritti e grafico pittorici.

Esempio per tutti Il giovane eroe è stato ricordato con parole solenni e momenti di commozione. Carabiniere, figlio della patria, che ha donato la sua vita per la sicurezza e il benessere, Fezzuoglio è stato definito «simbolo della legalità sul territorio». Un giovane uomo che «ha dimostrato a tutti cosa significa vivere rispettando le regole e avendo un grande senso della giustizia», portando a compimento «i valori fondamentali dei carabinieri: audacia, rispetto, valore, coraggio».

Romizi: «Un modello» Il sindaco ha ringraziato tutti «per l’affetto dimostrato a Donato e all’arma. Se oggi siamo qua è soprattutto grazie a questi ragazzi – ha detto Romizi – credo che, senza nulla togliere ad altri, l’intitolazione di una scuola ha valore speciale perché è qui dentro che ci si forma e ci si orienta per capire quale direzione prendere. Tutti giorni ci troviamo davanti a delle scelte, la tentazione è di prendere scorciatoie invece dobbiamo prendere quella più giusta per tutti. Avere esempio di un giovane che ha fatto un sacrificio estremo è un esempio per tutti non solo per chi indossa un’uniforme. Dobbiamo rimanere coerenti a principio onestà e legalità».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli