Usl 1 e cure palliative: ecco il potenziamento

In arrivo protocolli di integrazione con gli ospedali e consulenza telefonica h24 per la continuità assistenziale domiciliare

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Nuovi protocolli di integrazione con gli ospedali e consulenza telefonica h24 del medico, in modo da garantire la continuità assistenziale in orari notturni e nei giorni festivi e prefestivi. Queste le novità della Usl Umbria 1 nel processo di potenziamento e riorganizzazione del servizio di cure palliative domiciliari nei sei distretti.

Le cure riguardano le persone affette da patologie ad andamento cronico-evolutivo, per le quali – tumorali ad esempio – non esistono terapie, o comunque risultano inadeguate o inefficaci ai fini del prolungamento significativo della vita.

Criteri soddisfatti Nel 2014 i pazienti presi in carico nei sei distretti sono stati 923, mentre da gennaio a settembre dell’anno appena concluso sono stati 788: il servizio di cure palliative soddisfa molti di quei criteri che la legge 38 del 2010 ritiene fondamentali nel giudicare la qualità delle cure messe a disposizione. Queste sono garantite sette giorni su sette nelle fasce orarie diurne attraverso l’assistenza diretta di operatori dell’equipe, mentre nelle restanti fasce orarie l’assistenza h24 viene garantita, in quasi tutta l’azienda, con la pronta disponibilità di infermieri dedicati. Ma per il direttore generale Giuseppe Legato e il coordinatore aziendale dell’unità specifica, Riccardo Rossetti, ci sono ampi margini di miglioramento. Ora si stanno definendo dei protocolli per garantire anche la consulenza telefonica di un medico palliativista h24.

Interventi e miglioramenti 2016 «L’obiettivo – sottolinea Legato – è quello di migliorare e uniformare su tutto il territorio il livello di erogazione del servizio di cure palliative per pazienti assistiti a domicilio, con interventi di riorganizzazione, che potranno essere realizzati nell’anno 2016 per lo più a isorisorse, garantendo in modo omogeneo su tutto il territorio la continuità assistenziale anche nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi».

Reperibilità Rossetti mette in evidenza come «in primo luogo si ritiene fondamentale estendere la reperibilità medica h 24, formalmente istituita solo nel distretto Alto Chiascio, a tutto il territorio della Usl 1; a tal fine l’azienda sta valutando la possibilità di attivare una reperibilità telefonica h24 per tutti i distretti tramite accordi formalizzati con la continuità assistenziale e il 118 e per mezzo di supporti informatici dedicati – tablet e/o smartphone compatibili con il sistema Atl@ante in uso nella nostra regione – da mettere a disposizione del medico di turno, che così potrà visualizzare on-line il progetto assistenziale già redatto e fornire consigli telefonici». Inoltre, per il 2016 sono previsti l’implementazione di nuovi protocolli di integrazione tra la rete locale di cure palliative e gli ospedali della Usl 1, l’Hospice e l’azienda ospedaliera di Perugia; a ciò si aggiunge la formalizzazione di protocolli operativi con medici di medicina generale/pediatri di libera scelta per i pazienti assistiti sia a domicilio che in strutture residenziali (RSA, RP).

L’aiuto delle associazioni A dare un importante aiuto nel processo di riorganizzazioni sono le associazioni onlus del territorio, che supportano il servizio mettendo a disposizione medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi e volontari: «Un contributo – ha specificato Legato – fondamentale quello delle associazioni  che, se diffuso capillarmente come si sta tentando di fare, è anche un indicatore di qualità di tutto il sistema sanitario regionale».

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