Torromino: «Ci sono buoni presupposti»

Ternana, presentato l’attaccante ex Juve Stabia e Alessandro Celli. Intanto Melasecche si espone sullo stadio: «Ottimista. ‘Liberati nel Liberati’ possibile, ma anche impianto nuovo»

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Uno ha già debuttato nel vittorioso debutto di Rieti, l’altro ha svolto martedì il primo allenamento in casacca rossoverde. Sono Giuseppe Torromino e Alessandro Celli: la punta ed il terzino mancino sono stati presentati mercoledì mattina al ‘Liberati’. Più loquace l’ex Juve Stabia che, dall’alto dei suoi sei campionati vinti e le sette promozioni in carriera, dà un suo giudizio su ciò che ha visto in questi giorni iniziali da ‘Fera’: «Le sensazioni sono positive e ho trovato un gruppo affiatato, si vede che in ritiro hanno lavorato bene. Felice di essere arrivato qui, in una squadra che ha i presupposti per fare un grande campionato. Con il Potenza un buon test per capire a che punto siamo».

Parla Torromino: «Presupposti ok. Girone C il più tosto»

«Nasco da seconda punta – le parole dell’attaccante – ma ho fatto anche l’esterno. Vincere non è mai facile, sono stato fortunato e bravo – parla delle sue esperienze e dei trionfi passati – ad avere questa possibilità sia in squadre costruite per vincere o, come il Crotone, quando siamo andati in A anche se non era quello l’obiettivo. Mi insegnate che qua l’anno scorso sono stati proclami di risalire subito, ma possono esserci difficoltà. Credo che i presupposti per fare un grande campionato ci siano, ma ci sono squadre che hanno speso molto di più della Ternana e attrezzate. Si vedrà». Si parla anche del raggruppamento: «Il girone C storicamente è il più tosto che c’è, li ho fatti tutti e tre, è quello che più si avvicina alla serie B. Serve solo abbassare la testa e pedalare». Accenno anche ai 12 mila abbonati: «Il nostro obiettivo è tenere i tifosi dalla nostra parte, non come l’anno scorso. Se sono a favore è un piacere, chiaro, il problema deve essere per gli altri venire a giocare a Terni e non nostro». A Rieti si è iniziato con il piede giusto.

Celli e la preparazione. I campi da gioco

Come detto più ‘timido’ il 25enne laterale: «Concorrenza di Mammarella? Gli stimoli ci devono essere sempre, fanno bene. Per quel che mi riguarda gioco a quattro od a cinque, sulla corsia sinistra, e sono più offensivo che difensivo. Ho fatto un allenamento con preparatore personale e poi con una squadra vicino casa in attesa di una chiamata. Il progetto della Ternana mi piace». Infine Torromino si è espresso sul fattore terreni di gioco in serie C: «Nel raggruppamento sono peggiori? Ci sono campi in condizioni precarie, vero, ma succede ovunque. Il problema è generale, del calcio italiano. Ritengo che di tappeti verdi ce ne siano 5-6 in tutto il paese». Rimanendo in tema: si sta procedendo con la semina per migliorare la situazione a stretto giro.

Si lavora sul manto erboso del Liberati

Melasecche e lo stadio: il punto

Intanto l’assessore ai lavori pubblici si espone sul tema: «Un nuovo ‘Liberati nel Liberati’ è possibile. Ma anche un nuovo fiammante Liberati al posto dell’attuale. Per completare una ‘Città dello Sport’ di prestigio che tutti i ternani hanno agognato da decenni. Dopo le piscine dello stadio e il bellissimo palasport, ormai avviato celermente verso la realizzazione grazie al coraggio di un pugno di visionari, un altro miracolo, proprio lì accanto, può realizzarsi. Per far dialogare fra di loro le tre strutture nel cuore del tessuto urbano. Grazie ad una nuova viabilità circolare, scorrevole e moderna. Grazie a sottopassi carrabili e ciclopedonali, via il passaggio a livello. Grazie ad una cartellonistica digitale gestita in tempo reale da remoto. Creando reciprocamente nuovo valore per tutti».

Stefano Bandecchi

Cosa si fa dunque? «Si sta sbloccando». La manutenzione

La quadra è tutta da trovare: «Se la ‘Terni dinamica’ riesce a ritrovare l’orgoglio – prosegue Melasecche – del proprio passato, la consapevolezza del proprio presente, la visione del proprio futuro, allora non è seconda a nessuno. L’incontro fra persone di buona volontà può far scattare la molla della passione, dell’amore per una squadra, dell’interesse di una intera città per un progetto fortemente innovativo: la visita a Roma – 19 luglio, ndr – che ho fatto insieme al sindaco, gentilmente invitati da Stefano Bandecchi, imprenditore non comune, nello splendido scenario – insomma, si va di elogi – del suo gioiello, l’Unicusano, il dialogo che ne è derivato con il suo staff, sta sbloccando in qualche modo un sogno di sempre. Il nostro ‘Liberati’ festeggia i propri primi 50 anni. Si vedono e si sentono tutti: fra omune e società abbiamo speso negli ultimi trent’anni cifre iperboliche per la manutenzione ordinaria e straordinaria
Venti anni fa, penetrava l’acqua nel vecchio cemento armato, cominciai con la costosa impermeabilizzazione rossoverde degli spalti ed il giallo delle scalinate. Oggi la Ternana prosegue con esborsi dolorosi su una struttura obsoleta: questo debito manutentivo sta aumentando in modo progressivo. Conviene continuare tutti a dissanguarci oppure far scattare finalmente la razionalità di un progetto che abbiamo in mente da tempo, unitamente all’orgoglio di una comunità, di un intero territorio? Un’idea di stadio che dia il piacere dello spettacolo ad un popolo di tifosi che incitano la squadra immediatamente sopra il verde del campo? La soluzione vincente per una città ed una società che insieme vogliono essere protagoniste? Sono moderatamente ottimista. Questa amministrazione è disponibile al dialogo ed alla collaborazione, alla luce del sole. Nella consapevolezza del proprio ruolo perchè ‘gobernar no es solo asfaltar’ – il gioco di parole – l’urbanistica può disegnare miracoli nella piena legalità. Ci fu un tempo in cui la merce di scambio fu un inceneritore. Che ancora importa e digerisce la plastica delle cartiere mentre vomita fumo. Erano gli anni in cui governava il ‘negazionismo ambientale’ che abbiamo sempre combattuto. Ma il calcio non può essere alleato della politica quale strumento di ricatto sulla salute e sulla immagine di una ridente vallata. Voliamo alto perché l’idea di territorio che abbiamo è al contrario quello di una ‘Terni dynamic, green, smart city’». Si attendono passi concreti.

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