Villa Umbra, seminario su anticorruzione

A Perugia è intervenuto il procuratore capo della Repubblica de L’Aquila – e molto probabilmente futuro Procuratore generale di Perugia – Fausto Cardella

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Le novità introdotte dall’aggiornamento del ‘Piano triennale di prevenzione della corruzione’, dopo la delibera dell’Autorità nazionale anticorruzione, sono state al centro di un seminario organizzato giovedì mattina dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica.

Corrotto e corruttore L’apertura dei lavori è stata tenuta da Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola, che ha ribadito «l’impegno di Villa Umbra nel supportare, con questa e con altre attività formative in programma in materia, la pubblica amministrazione nel far crescere e sviluppare una cultura della legalità e dell’etica contro la corruzione». Subito dopo, Fausto Cardella, procuratore capo della Repubblica de L’Aquila (e molto probabilmente futuro Procuratore generale di Perugia), ha affermato che «nel contrasto alla corruzione si dovrebbe certamente fare ancora qualcosa, soprattutto scindere il collegamento che c’è tra il corrotto e il corruttore, differenziando le posizioni processuali».

Passi in avanti «Una legislazione premiale – ha sottolineato Cardella – come è stata sperimentata per il terrorismo e la criminalità organizzata, sarebbe in grado di contrastare più efficacemente il fenomeno della corruzione. Detto questo, va precisato che negli ultimi anni sono stati fatti dei passi avanti molto importanti nel contrasto alla corruzione. Le attuali norme penali possono essere migliorate, ma sicuramente già offrono un significativo elemento di contrasto, ad iniziare dagli effetti sanzionatori, grazie all’innalzamento dei tempi di prescrizione. Questo aspetto, unitamente ai segni che si iniziano a cogliere, come il potenziamento dell’autorità anticorruzione e gli autorevolissimi interventi degli alti vertici della Repubblica, sono tutti elementi che ci fanno presupporre che in futuro questo fenomeno possa essere contenuto entro livelli molto bassi».

Riforme Nel consiglio dei ministri di mercoledì sera, «il Governo ha apportato una serie di misure per riformare anche la pubblica amministrazione», ha dichiarato Stefano Toschei, consigliere Tar Lazio. «Indubbiamente queste misure cercano di ridurre la corruzione nel nostro Paese, che rappresenta una piaga assolutamente da debellare per incentivare gli investitori stranieri e soprattutto per elevare l’etica della legalità. Io credo molto che le norme,se applicate puntualmente, possano aiutare ad eliminare, o a ridurre, questo fenomeno».

L’Anac L’Autorità nazionale anticorruzione con l’aggiornamento intende fornire indicazioni integrative e chiarimenti rispetto ai contenuti del ‘Piano nazionale anticorruzione’. L’aggiornamento si rende necessario in virtù degli interventi normativi che hanno inciso sul sistema di prevenzione della corruzione a livello istituzionale. Particolarmente significativa è la disciplina introdotta dal decreto-legge recante il trasferimento completo delle competenze sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza dal Dipartimento della funzione pubblica all’Autorità nazionale anticorruzione, nonché la rilevante riorganizzazione dell’Anac e l’assunzione delle funzioni e delle competenze della soppressa Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.

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