Villa Umbra, seminario sui contratti pubblici

Il nuovo “Codice dei contratti pubblici” assegna all’Anac una serie di nuovi compiti e funzioni, tra cui il potere di soft-regulation e il potere di raccomandazione

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della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica

Il nuovo “Codice dei contratti pubblici” assegna all’Anac una serie di nuovi compiti e funzioni, tra cui il potere di soft-regulation e il potere di raccomandazione, e potenzia alcuni di quelli già assegnati in precedenza. L’Anac ha di recente approvato le linee guida in materia e può adottare ulteriori atti a carattere generale finalizzati a offrire indicazioni interpretative ed operative agli operatori del settore, in particolare stazioni appaltanti, imprese esecutrici, organismi di attestazione. L’esercizio del potere di soft regulation ha come scopo la semplificazione e la standardizzazione delle procedure, la trasparenza e l’efficienza dell’azione amministrativa, l’apertura del mercato dei contratti pubblici alla concorrenza, la garanzia dell’affidabilità degli esecutori, la riduzione del contenzioso.

Sono i temi esaminati nel corso del seminario intitolato “Linee guida del nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni” ospitato ieri mattina, 13 marzo, a Villa Umbra che ha sfiorato i cento partecipanti. Due i relatori della giornata formativa: il Dottor Adolfo Candia, dirigente ufficio standardizzazione documenti di gara di Anac, e la Dottoressa Caterina Bova, membro dello Staff del Presidente di Anac.

I lavori sono stati aperti da Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica che ha espresso il suo apprezzamento “all’Autorità nazionale anticorruzione e ai relatori Candia e Bova per la preziosa collaborazione che ha consentito di organizzare un seminario formativo di primaria importanza per tutti gli operatori pubblici intervenuti, provenienti dall’Umbria ma anche da fuori regione”. Naticchioni, ricordato il Ruolo della Autorità Nazionale Anticorruzione in materia di appalti, ha concluso il suo intervento annunciando “una nuova giornata di studio appena sarà esecutivo il decreto correttivo al nuovo codice appalti”.

Durante la giornata formativa, il dottor Adolfo Candia ha approfondito le nuove linee guida approvate da Anac in materia di contratti pubblici alla luce del nuovo codice degli appalti e delle concessioni, con particolare riguardo all’attività di regolazione in un’ottica di ausilio e di supporto alle stazioni appaltanti per la migliore definizione e gestione delle procedure delle gare in materia di appalti di lavori, servizi e forniture.

Tra gli argomenti inseriti nel programma didattico anche le linee guida recanti i criteri di scelta dei commissari di gara e di iscrizione degli esperti nell’Albo nazionale obbligatorio dei componenti delle commissioni giudicatrici. In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 78 del d.lgs. 19 aprile 2016, n. 50, con queste linee guida vengono definiti i criteri e le modalità per l’iscrizione all’Albo nazionale obbligatorio dei componenti delle commissioni giudicatrici da parte dei soggetti dotati di requisiti di compatibilità e moralità, nonché di comprovata competenza e professionalità nello specifico settore a cui si riferisce il contratto. Le disposizioni contenute nelle presenti linee guida non si applicano alle procedure di aggiudicazione di contratti di appalto o concessioni effettuate dagli enti aggiudicatori che non siano amministrazioni aggiudicatrici quando svolgono una delle attività previste dagli articoli 115-121 del Codice.

La Dottoressa Caterina Bova, membro dello Staff del Presidente di Anac, è invece intervenuta sugli affidamenti in house sia in termini di ricostruzione giurisprudenziale, sia di diritto positivo alla luce delle direttive comunitarie e del nuovo Codice degli appalti, soffermandosi poi sul ruolo di Anac nella definizione delle modalità di iscrizione delle Amministrazioni aggiudicatrici nell’elenco di cui all’articolo 192 del D.lgs. 50 del 18 aprile 2016. Approfonditi il c.d. “in house verticale invertito” o “in house capovolto” e il c.d. “in house orizzontale” e le diverse forme di controllo ex ante, contestuale ed ex post. L’in house “capovolto”, con riferimento alla Direttiva 2014/24/Ue, ricorre quando una persona giuridica controllata, che è un’amministrazione aggiudicatrice, aggiudica un appalto alla propria amministrazione aggiudicatrice controllante. E’ consentita una sorta di biridezionalità dell’affidamento in house. Si parla di “in house orizzontale” quando una persona giuridica controllata, che è un’amministrazione aggiudicatrice, aggiudica un appalto ad un altro soggetto giuridico controllato dalla stessa amministrazione aggiudicatrice a condizione che nella persona giuridica alla quale viene aggiudicato l’appalto pubblico non vi sia alcuna partecipazione diretta di capitali privati, ad eccezione di forme di partecipazione di capitali privati che non comportano controllo o potere di veto, prescritte dalla disposizioni legislative nazionali in conformità dei trattati, che non esercitano un’influenza determinante sulla persona giuridica controllata. In tal caso ritorna, come nel caso dell’affidamento in house a cascata, la presenza di tre soggetti. Tuttavia, tra il soggetto che affida l’appalto e quello affidatario non sussiste una relazione di in house, nemmeno indiretta o a cascata, ma entrambi sono in relazione in house con un terzo soggetto che esercita il controllo analogo su entrambi.

La riflessione sugli affidamenti in house ha suscitato particolare interesse tra gli Enti partecipanti al seminario poiché in Umbria operano numerose società in house.

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