«Violentava le figlie»: era tutto falso

Terni, era stato querelato dall’ex compagna. Ma il giudice lo ha ‘riabilitato’ imponendo dei vincoli alla madre delle piccole

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di F.T.

L’accusa infamante messa nero su bianco dall’ex compagna – quella di aver violentato sessualmente le due figlie minori della coppia – era caduta a maggio dello scorso anno, con il gip Maurizio Santoloci che aveva disposto l’archiviazione del procedimento su richiesta della procura. Un primo passo avanti, in attesa di vedersi riconosciuto il diritto di incontrare liberamente le piccole. Mesi difficili per un padre ternano, a fronte di un provvedimento del tribunale dei minori che sembrava non arrivare mai.

La decisione Alla fine, a diversi mesi di distanza dall’archiviazione, l’uomo – che ha 35 anni – è stato ‘riabilitato’ anche dal tribunale per i minorenni dell’Umbria che ha deciso: potrà rivedere liberamente, senza vincoli, le due bimbe oggi collocate presso i nonni paterni. Ma il tribunale è andato oltre, perché sulla base dell’assenza di riscontri concreti alle denunce presentate dalla madre verso l’ex compagno, ha disposto la sospensione della donna dall’esercizio della responsabilità genitoriale, imponendole di seguire un percorso di ‘sostegno alla genitoralità’ in accordo con i servizi sociali. La stessa potrà avere con le piccole solo incontri ‘protetti e monitorati’.

Vicenda delicata Se da un lato le decisioni dei magistrati hanno praticamente ribaltato la situazione che sembrava emergere dalle denunce presentate dalla donna, resta la preoccupazione – condivisa in toto dai giudici – circa gli effetti che una vicenda così complessa e logorante potrebbe produrre sulle minori.

Il legale L’avvocato Silvia Bartollini, che difende il papà ‘riabilitato’, la vede così: «L’abuso sui minori – spiega – è un tema che va vagliato con particolare attenzione ed estrema cautela da parte di tutti i soggetti che a vario titolo intervengono nella vicenda. Nel caso di specie, grazie, all’operato proficuo e collaborativo degli inquirenti e degli organi deputati, si è giunti ad una totale inversione di rotta per ciò che attiene la figura paterna, che da carnefice è divenuto vittima, tanto che il tribunale dei minori ha collocato i figli presso i nonni paterni con possibilità per il padre di frequentarli liberamente. Le accuse mosse dalla madre nei suoi confronti – aggiunge il legale – sono tutte viziate da una percezione distorta della realtà che la rendono totalmente inattendibile nei confronti del partner ‘demonizzato’. incriminazioni volte esclusivamente ad allontanare i minori dalla figura paterna».

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