ThyssenKrupp Ast, fuochi sotto la cenere

Terni: non si potrebbe dire, ma sembra proprio che il ‘vogliamoci bene’ imposto dall’azienda non trovi tutti d’accordo

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di M.T.

Tutti tranquilli. O quasi. La posizione ufficiale di ThyssenKrupp Ast non cambia: la ristrutturazione è finita. E ad almeno quattro sindacati su cinque – la Uilm avrebbe confermato tutte le sue perplessità -questo basta.

L'Ast

L’Ast

Le bramme Anche gli ‘allarmismi’ – così vengono definiti in via informale – sulla lavorazione delle cinquemila tonnellate di bramme di Aperam, non avrebbero, secondo il management aziendale, ragione di esistere. Come umbriaOn aveva scritto, le bramme passeranno solo al laminatoio a caldo – che tanto poco avrebbe da fare visto che come sempre a fine mese la ThyssenKrupp Ast smette di ‘colare’ acciaio suo – e ripartiranno in rotoli. Anche qui, sindacati quasi tutti sereni.

Licenziamenti Anche su quanto accaduto giovedì in azienda – personale di altissimo livello allontanato dal proprio ufficio e probabilmente licenziato (un paio i casi in questione) – la serenità regna sovrana: nessun problema grave, ha rassicurato l’azienda, dietro a questi provvedimenti, ma si tratterebbe di banali inadempienze contrattuali. Robetta, insomma.

La convocazione

La convocazione

Il Mise Al momento sembra confermato – anche se erano circolate ipotesi di rinvio – il vertice convocato per il 7 ottobre al Mise dal dirigente Giampietro Castano. Ennesimo argomento sul quale il management ha tranquillizzato – ottenendo ovviamente credito – la gran parte dei delegati di base, per molti dei quali quel giorno potrebbero addirittura arrivare buone e inaspettate notizie per il sito ternano. Della Tata Steel, pare, non si sarebbe nemmeno parlato: del resto, quelle sono strategie tedesche, mica ternane. Come dire: non resta che aspettare. Ma con fiducia e serenità. Senza inutili ‘allarmismi’. Non sia mai.

Fismic si ‘smarca’ A bene vedere, però, nel ‘fronte’ sindacale qualche altra crepa ci sarebbe: «Nell’incontro – dice infatti la Fismic – molte questioni sono state oggetto di confronto e di riflessione e ovviamente come è nelle cose sono emersi diversi punti di vista da parte dei vari Interlocutori presenti. Le Rsu della Fismic, in un determinato momento, dove si evidenziava troppa confusione rispetto a ruoli ed autonomie, hanno ritenuto doveroso dare uno stop e fare chiarezza. Doveva essere ben compreso, come lo è sempre stato e come sempre lo sarà, che l’autonomia delle Rsu Fismic nessuno la può strumentalizzare ne tantomeno condizionare o scalfire».

Gli interlocutori Senza peraltro spiegare con chiarezza se l’annuncio è rivolto all’azienda o ad altri sindacati le Rsu della Fismic dicono che «con estrema coerenza e credibilità, hanno sempre dimostrato di saper e poter onorare gli impegni presi, hanno sempre saputo confermare che quanto affermato la sera prima, corrispondeva e veniva ribadito la mattina dopo. Se tra i nostri vari interlocutori, qualcuno per sua incoerenza e difficoltà pensava e pensa di spostare il livello della discussione in questo ambito, con le Rsu Fismicha capito male, sbaglia di grosso e potrà velocemente riscontrarlo. Abbiamo ritenuto doveroso approfondire un concetto di questa natura, assolutamente non per fare polemica, semplicemente perché in un contesto dinamico come quello di Ast, dove molte sono le variabili, a volte è necessario ribadire i pochi punti fermi e quello dell’autonomia delle Rsu Fismic, sicuramente ne rappresenta uno».

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