Terni, Ast al Mise convince tutti

Sindacati e istituzioni conquistati da Massimilano Burelli: «Riteniamo soddisfacenti le assicurazioni ricevute circa i futuri assetti societari»

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Tre orette di discussisone, al Mise e poi la nota di ThyssenKrupp Ast che sembra un messaggio in ‘morse’. Lo riportiamo così com’è arrivato: «tk e AST: l’impegno di tk rispetto alle sue operazioni in Italia rimane invariato. (spazio) Ciò è vero soprattutto per AST. (spazio) AST si è sviluppata molto bene in un mercato difficile ed è proiettata verso un futuro prospero. (spazio) Siamo impegnati a continuare congiuntamente su questa strada. (spazio) Speculazioni sui colloqui di TK con Tata (sull’acciaio al carbonio piano) l’industria siderurgica in Europa sta attualmente lottando per salvaguardare il futuro della propria attività. Solo pochi produttori di acciaio in Europa traggono dei profitti nel contesto attuale e noi siamo una di queste poche aziende. (spazio) Abbiamo più volte sottolineato che in questa situazione riteniamo che sia necessario un consolidamento dell’industria siderurgica europea. (spazio) In questa situazione molti sono i contatti e le trattative fra gli operatori e quindi anche con Tata Steel. (spazio) Tuttavia, rimane ancora aperta la questione se e quando e con chi avrà luogo un tale passo nel consolidamento».

I sindacati Quella dei sindacati – tutti e cinque – invece va letta tutta d’un fiato. «Nella giornata odierna si è tenuto al ministero dello Sviluppo economico l’incontro per la verifica di metà mandato dell’accordo sottoscritto nel dicembre del 2014 per Ast. L’amministratore delegato di Ast ha illustrato i punti di avanzamento dell’accordo e i nuovi progetti in essere orientati al miglioramento degli aspetti commerciali, qualitativi, produttivi. Suddetti progetti presuppongono processi di formazione, di efficientamento e organizzativi che dovranno vedere Ast affrontare una nuova modalità operativa e gestionale. Come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito i punti già evidenziati in Regione: rispetto alla questione vendita non sussisterebbero ad oggi elementi che prevedano il non mantenimento di Ast in ThyssenKrupp; relativamente al bilancio l’ad ha annunciato una previsione di chiusura in pareggio. A fronte di questi risultati, ha altresì ribadito che la ristrutturazione è terminata e che si è in una fase di riorganizzazione finalizzata al rilancio; sono stati confermati sia il mantenimento del milione di tonnellate che gli investimenti sull’impiantistica e i progetti per l’ambiente salute e sicurezza nei tempi previsti; relativamente alle business unit, se da una parte si registra un aumento della produzione al Tubificio, per le altre, causa mercato, permane una situazione di difficoltà. Su questi temi come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito la necessità di un confronto continuo ribadendo le business unit strategiche per il sito; rispetto alle infrastrutture che finalmente sono tutte cantierabili, si chiede una rapida messa in opera. E’ positivo l’impegno sulla questione energetica, affrontata insieme al governo, che potrebbe portare un risparmio sostanziale sulle tariffe ad oggi in uso. Come Organizzazioni sindacali dopo aver ribadito di non abbassare la guardia sul dumping, riteniamo le questioni emerse complessivamente positive che testimoniano la bontà dell’accordo e l’importanza degli impegni assunti. Rimangono altresì dirimenti questioni che ancora oggi non hanno trovato piena soluzione che debbono essere realizzati qualificando le produzioni per far affermare il sito di Terni come leader mondiale».

Massimiliano Burelli

Massimiliano Burelli

Tutti contenti Insomma, alla fine del vertice al Mise su ThyssenKrupp Ast manca poco che ci scappi la ‘ola’: «E’ emerso dal confronto ministeriale l’impegno di una verifica e di un aggiornamento sulle questioni sopra dibattute, a cominciare dagli aspetti di tutela dell’occupazione e comprensiva dello stato di avanzamento dei nuovi progetti e delle nuove opportunità, entro fine anno e sempre in sede ministeriale. Il management a fronte delle sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali, si è impegnato ad attivare un tavolo specifico locale rispetto alla qualità di nuove e diverse relazioni industriali che meritano, a differenza di oggi, un confronto diverso per affrontare al meglio le questioni organizzative al fine di raggiungere gli obiettivi delle sfide future».

«Scordatevi l’amianto» Sommessamente, poi, i sindacati rendono noto che «relativamente alla vicenda amianto il viceministro Teresa Bellanova, protagonista della vertenza del 2014 come sottosegretario del ministero del Lavoro, ha ribadito quanto già risposto alle organizzazioni sindacali e sostenuto durante la vertenza in sede negoziale e parlamentare rispetto alla non possibilità del governo di riaprire i termini relativi ai benefici dell’amianto».

Il ministro Carlo Calenda

Il ministro Carlo Calenda

Ministro assente La campanella di inizio lavori era suonata poco prima delle 11 e il gran cerimoniere, come previsto, era il dirigente del Mise Giampietro Castano. Del ministro Carlo Calenda, infatti, manco l’ombra. La sottosegretario Teresa Bellanova ha fatto il suo ingresso al Mise a riunione iniziata.

Le delegazioni ThyssenKrupp Ast schierava una formazione a quattro punte – Massimiliano Burelli, Francesco Auregli, Massimo Calderini e Tullio Camiglieri – mentre le istituzioni locali presentano Fabio Paparelli, il vice presidente della Regione Umbria – Catiuscia Marini quello che doveva sapere lo ha saputo direttamente da Burelli nei giorni scorsi – e Leopoldo Di Girolamo, il sindaco di Terni. I sindacati sono tutti presenti e attenti.

Gli argomenti Il tema del giorno era ovviamente quello dell’accordo del dicembre 2014, della sua applicazione e delle possibili implicazioni, ma non va trascurato che c’è un altro tema ‘caldo’ che deve essere sviscerato: i 15-20 milioni che il governo mette sul piatto per l’area di crisi complessa e i progetti sui quali dovrebbe essere investiti. Progetti che – in sintesi estrema – semplicemente non ci sono, visto che dopo la presentazione del Masterplan di Confindustria, oltre alle enunciazioni di principio, non si è andati.

Ast ottimista Il vertice monco, comunque, si è svolto come si pensava: con l’ad di ThyssenKrupp Ast che ha parlato di come tutto andrà per il meglio: la linea 6 partirà a maggio 2017, il 2016 si chiuderà con ‘quasi’ un milione di tonnellate di acciaio fuso, il parco sulla collina delle scorie si farà e la ‘gara’ per affidare il recupero delle scorie stesse vede ormai tre sole aziende in corsa. Poi Burelli ha rimproverato i politici locali (e i sindacati alla fine si sono accodati): non fanno abbastanza, secondo lui, per le infrastrutture e per l’ambiente.

Dmytro Firtash

Dmytro Firtash

Titanio, ipotesi Tifast Spuntata anche l’ipotesi – il nome pare non sia stato fatto, ma siccome i dirigenti Ast hanno parlato di un’azienda locale – di un accordo con la Tifast per la produzione di titanio. Una questione che si trascina, tra promesse varie, ormai da tempo.

LUCIA MORSELLI QUANDO PARLAVA DEL TITANIO – IL VIDEO

L’ucraino Della cosa si era parlato quando emerse l’ipotesi Df, che fa capo al magnate ucraino Dmytro Firtash. Quello stesso Firtash che – in zona, a San Liberato di Narni – tre anni fa contribuì in maniera decisiva alla crescita, con undici milioni di investimento, della Tifast, che proprio di titanio si occupa. E che può contare, essendo proprietario di miniere, di titanio a prezzi vantaggiosi.

La Uilm Il coordinatore del settore siderurgico della Uilm nazionale, Guglielmo Gambardella, esulta: «Gruppo conferma sviluppo del sito siderurgico. Siamo soddisfatti.Consideriamo positivo l’annuncio di ThyssenKrupp rispetto alla conferma dell’impegno a favore dello sviluppo del sito di Terni.
Il mantenimento della produzione di un milione di acciaio liquido su base annua e l’annunciato raggiungimento del pareggio di bilancio per l’esercizio 2015-2016 sono risultati ottenuti, soprattutto, grazie all’impegno dei lavoratori che hanno subìto una importante riorganizzazione. occorre per il futuro, attraverso l’attuazione di un nuovo e diverso modello di relazioni industriali, realizzare il pieno coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali».

Le istituzioni Esprimono un giudizio positivo il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo: «Pur permanendo alcuni elementi di criticità, con particolare riferimento al futuro di alcune businness units, riteniamo soddisfacenti le assicurazioni ricevute circa i futuri assetti societari, così come formalizzati attraverso una missiva del board di ThyssenKrupp, letta e resa nota dall’Ad Burelli. Positivo anche il giudizio sul conseguimento degli obiettivi previsti nell’accordo del 3 dicembre 2014 in relazione agli investimenti (172 milioni nel triennio di riferimento). Così, come altro aspetto positivo, deriva dall’evidenziazione della conclusione della fase di ristrutturazione aziendale e dall’annuncio dell’avvio di un nuovo modello organizzativo orientato alle più moderne tecniche gestionali. Sul versante ambientale – continuano Paparelli e Di Girolamo- cogliamo con favore le dichiarazioni dell’azienda volte a mettere al primo posto i temi ambiente, salute e sicurezza ed alla volontà di proseguire nel miglioramento dei parametri già tutti in linea con le previsioni di legge. In questo contesto – aggiungono – è stata chiesta all’azienda una rapida conclusione delle vicende relative alle scorie, alla rinaturalizzazione della discarica ed ulteriori impegni ed investimenti sul versante dell’abbattimento delle emissioni in atmosfera».

PD contento Le segreterie provinciale e comunale del PD di Terni ritengono che «l’incontro al Mise tra le istituzioni, le organizzazioni sindacali e l’azienda, abbia fornito elementi che denotano una prospettiva di consolidamento della presenza del sito ternano in ThyssenKrupp, che si basa su impegni precisi riguardo agli investimenti, al proseguimento di una leggera ripresa occupazionale dopo la drastica riorganizzazione del 2014, legata anche ai livelli produttivi del Tubificio dal prossimo autunno e dalla messa in funzione della linea 6 dalla prossima primavera, sulla prosecuzione dei programmi di riqualificazione e ammodernamento circa l’aspetto salutare, ambientale e della sicurezza dei lavoratori e sul fronte dei fattori localizzativi. Su quest’ultimo punto, in particolare, il lavoro portato avanti da governo e istituzioni locali per quel che riguarda l’energia a basso costo e le infrastrutture, assume una rilevanza significativa su cui poggiare anche le strategie di riconoscimento di Terni e Narni come area di crisi complessa. È necessario ora che il confronto e la verifica puntuale degli impegni, a tutti i livelli, compresa la vicenda dei dazi europei e delle società partecipate, proseguano nei prossimi mesi anche al fine di perseguire una prospettiva che, se concretizzata, ha tutte le potenzialità per mantenere e rafforzare il sito di Terni come punto d’eccellenza».

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