Legge elettorale, parola al tribunale

Perugia, mercoledì si attende la pronuncia sull’Umbricellum, ma non ci sono grandi speranze

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di L.P.

C’è poco ottimismo, nel quartier generale dell’anti-Umbricellum, in vista dell’udienza del tribunale civile di Perugia chemercoledì si dovrà pronunciare sul ricorso presentato da 54 cittadini contro la legge elettorale attualmente in vigore e con cui, lo scorso giugno, è stato rinnovato il consiglio regionale.

Fronte compatto Era tutto riunito all’hotel La Rosetta di Perugia il fronte d’opposizione all’Umbricellum. Un’insolita quanto stravagante «coalizione in difesa della democrazia e del diritto, degli elettori, ad esprimere liberamente il proprio voto come previsto dalla costituzione ». Oltre a discutere di Umbricellum, è stato presentato il ricorso contro la legge elettorale nazionale, l’Italicum, in tutte le 26 sedi di Corte d’appello. Una conferenza stampa che ha visto sedere, tutti intorno allo stesso tavolo, gli onorevoli Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini, del Movimento 5 Stelle; la deputata Adriana Galgano, di Scelta Civica; Michele Guaitini, portavoce del Comitato per la Democrazia in Umbria; il professor Mauro Volpi, del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.

I legali Ospite d’eccezione l’avvocato Felice Besostri, forte del successo già ottenuto di fronte alla Corte Costituzionale con la vittoria nel ricorso contro la vecchia legge elettorale Porcellum. Assieme a lui, a guidare il collegio difensivo nel ricorso contro l’Italicum che verrà presentato entro la metà di novembre, anche gli avvocato Giuseppe Pennino e Michele Ricciardi. Non sono bastati i 15 presidi davanti al consiglio regionale e due audizioni dinanzi la commissione riforme statutarie, dicono dal Comitato, perché l’Umbricellum continua a produrre effetti negativi ancora oggi, a mesi di distanza dalle elezioni. Uno degli effetti, ha ricordato Guaitini, è il seggio conteso a suon di ricorsi tra il consigliere Bianciarelli e il primo tra i non eletti del Partito Democratico, l’ex assessore Carla Casciari.

Incostituzionalità «Tra tutte le leggi elettorali regionali, l’Umbricellum è la più incostituzionale di tutte». Lo afferma da tempo il professor Mauro Volpi e l’ha confermato,martedì, anche l’avvocato Besostri, illustrando i motivi del ricorso e smontando la difesa dei legali della Regione. Tra i profili di incostituzionaltà: premio di maggioranza senza soglia minima dei voti da raggiungere, premio di minoranza al candidato presidente che arriva secondo, riserva di seggio al 2,5% per i partiti alleati alla coalizione vincente e riparto dei seggi che avviene non in base ai voti ottenuti dalle liste ma in base ai voti ottenuti dai candidati alla presidenza della regione.

La teoria «La sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale – ha detto Besostri – cioè quella che ha definito incostituzionale il Porcellum, ha stabilito dei principi validi dappertutto come quello che in un sistema che si definisce proporzionale l’elettore si aspetta che il riparto dei seggi avvenga in base ai voti riportati dalle liste. Ha destato curiosità il fatto che la memoria difensiva presentata dalla Regione sia stata depositata lo scorso 22 maggio ma resa disponibile on line ai ricorrenti solamente pochi giorni fa».

Prospettive poco rosee Ma in riferimento alla tanto attesa sentenza di mercoledì, il professor Volpi non ha grosse aspettative. «Non ci dovrebbero essere grosse sorprese – commenta – come spera la difesa, il tribunale potrebbe dichiararsi incompetente. Se si dichiara competente non è comunque detto che ravvisi i presupposti per sollevare giudizio di legittimità costituzionale. Sarebbe un bel segnale, ma non mi sento ottimista a riguardo. In ogni caso c’è un progetto di legge che dovremmo riuscire a presentare in consiglio regionale per eliminare quelle parti che, a nostro avviso, sono incostituzionali».

Le analogie Secondo il professor Volpi ci sono molte analogie tra Umbricellum e Italicum, «figlie di uno stesso disegno che prefigura l’avvento dell’uomo solo al comando». Dello stesso avviso anche il deputato 5 Stelle Filippo Gallinella: «Il tribunale si dovrà pronunciare sul ricorso che abbiamo presentato mesi fa. Il timore è di un rigetto per vie burocratiche, su questo non siamo ottimisti. Questa è una battaglia che ha a che fare con la democrazia, per cui noi continueremo a portare avanti queste istanze e presenteremo una proposta di modifica delle legge elettorale regionale e, perché no, anche un eventuale referendum».

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