Ternana in difficoltà: «No sconto ‘Liberati’»

Presa di posizione di Melasecche (IlT): «Questa società non merita i favori del Comune»

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Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

di Enrico Melasecche
consigliere comunale di ‘I Love Terni’

Ben prima degli ultimi risultati drammatici sul campo sono intervenuto ripetutamente per evidenziare la politica sbagliata di questa amministrazione nei confronti della proprietà Longarini, e più in generale, della gestione dello stadio Liberati. Un comune deve intrattenere con la proprietà della maggiore società calcistica locale un rapporto di forza per chiedere il massimo possibile e concedere ciò che è giusto in un rapporto di collaborazione positivo, nell’interesse sia di coloro che vanno allo stadio, ma anche della stragrande maggioranza disamorata o interessata ad altri svaghi.

TERNANA, DEBITI PER VECCHIE CONVENZIONI

Invece questo strano rapporto di sudditanza non serve neanche a fare gli interessi della famiglia Longarini, meno che meno della città di Terni. Tre considerazioni che ho fatto in commissione e in consiglio comunale. Il Liberati è un debito pesante: il nostro stadio è vecchio ed è costato e continua a costare per la sua manutenzione cifre molto elevate a tutti i ternani, quindi si deve affrontare con coraggio la sua  ristrutturazione, soprattutto con investimenti privati ed incentivi pubblici, valorizzandolo a dovere, in modo da riportare in pareggio (meglio se si in utile) la sua gestione. Tirare a campare costituisce un suicidio economico per la città, uno dei tanti che hanno portato alla voragine del predissesto, come costituisce un suicidio la politica sportiva della famiglia Longarini che, risparmia oggi, risparmia domani, porta diritta alla retrocessione. Un sindaco debole che liscia il pelo ad una società assente da Terni non fa gli interessi nè della proprietà ma soprattutto danneggia Terni. Le ultime vicende mi danno purtroppo ragione. Longarini o siede ad un tavolo in cui è il Comune a dare intelligentemente le carte oppure deve sapere che qui non c’è più trippa per gatti.

Ternanello. Questa giunta non dimostra neanche molta dignità perché, dopo aver concesso nella passata consiliatura (votai a favore) alla famiglia Longarini, presidente Zadotti, alcune varianti urbanistiche per costruire una sede moderna e dignitosa della Ternana, con impianti sportivi e ricettivi, patrimonializzando la società ma valorizzando così anche la città, oggi fa finta di nulla, come se le promesse a Terni si possano impunemente non mantenere.

Canone dimezzato. In questo quadro rinunciatario sindaco ed assessore allo sport propongono e la maggioranza approva lo sconto del 50% del canone per l’uso del Liberati, una sorta di accompagnamento verso questa “decrescita infelice” senza un do ut des.  Come dire tu non investi, tu non mantieni le promesse, tu dimostri di non credere nella città, nè sotto l’aspetto calcistico nè dal punto di vista dello sviluppo ma io comunque, fantozzianamente, prendo a martellate i miei residui attributi.

Anche su questo fronte la politica balbetta, il sindaco trema, la città affonda. A nulla servono suggerimenti e proposte perché se non hai interlocutori ricettivi meglio andare tutti a casa e ridare ai ternani, con il voto, il modo per rimediare agli errori elettorali del passato e cercare di riprenderci il futuro.

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